Gandellino. Le perle più brillanti sono spesso quelle che non si notano immediatamente.
Se ciò conta per la vita di tutti i giorni, lo stesso vale per la montagna dove è necessario indagare fra le vette più anguste o all’interno delle vallette laterali.
Questo vale anche per i Laghi di Cardeto, piccoli specchi d’acqua originati dallo scioglimento delle nevi e dalle frequenti precipitazioni chiamati a riflettere l’immagine del vicino Monte Madonnino.
I bacini si suddividono nel lago Basso, posto al 1708 metri sul livello del mare con una superficie di circa 7500 metri quadrati a cui seguono il lago di Mezzo (1798 metri) e il lago Alto (1862 metri) che occupano entrambe circa 4000 metri quadrati di spazio sparsi sul territorio di Gandellino.
Nei periodi più piovosi compaiono quest’ultimi sono accompagnati anche da ulteriori piccole pozze di entità ridotta e variabile che rischiano di prosciugarsi nel corso dei periodi di maggior siccità.
Nonostante le diverse vie d’accesso, la più praticata rimane quella che prende il via da Ripa, frazione del comune di Gromo, dove prende il via il sentiero CAI numero 233 che sale lungo una strada silvo-agricola presentando buona parte del dislivello.
Dopo circa un’ora e mezza di camminata si entra nel bosco incontrando così tratti più pianeggianti e avvicinandosi così alla conca che ospita i laghi dove si divide il percorso in due.
Proseguendo lungo il percorso ci dirige verso Passo della Portula (2273 metri) giungendo sino nei pressi di Baita Cardeto (1850 metri) dove si intraprende il sentiero CAI numero 233/A e si scende in direzione dei tre bacini.
Volendo invece raggiungere più velocemente la meta è possibile svoltare al bivio direttamente a sinistra e prendere il tracciato 233/A avendo così la possibilità di osservare lo spettacolo offerto dalla montagna dopo circa due ore e mezza di camminata e ottocento metri di dislivello positivo.
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