• Abbonati
Bergamo

BNI Bergamo apre altri due “capitoli” e per il 2026 punta a raddoppiare il numero dei partecipanti

Bergamo. Raddoppiare il numero dei componenti la rete territoriale (che attualmente conta circa 270 membri, tra imprenditori e professionisti) nel giro dei prossimi quattro anni. È l’obiettivo che Marialuisa Cordone, fondatrice nonché Direttore esecutivo di BNI Bergamo (una delle 457 filiali italiane “della più grande organizzazione di business networking e scambio referenze, a livello mondiale”), si è prefissata di conseguire per fine 2026.

Un passo in avanti verso l’ambizioso traguardo è stato fatto nel corso del recente meeting di presentazione degli ultimi due ‘capitoli’ (sinonimo di gruppi nel mondo BNI, ndr) costituitisi nell’ambito del network: l’“Andrea Fantoni” di Dalmine, che conta 19 componenti e di cui sono Assistenti di direzione Manuela Spagnolo e Matteo Stefanello; e il “Sebino” di Lovere, che conta 18 membri, alla cui testa c’è, col ruolo di AD, Francesca Filosofi. Con loro, sono così salite a dodici le “sezioni” di BNI aperte e avviate nel territorio provinciale.

Assai variegati i profili professionali dei membri dei due ‘capitoli’. In quello con sede a Dalmine si va dall’elettricista all’agente immobiliare, dall’architetto al consulente del lavoro, dall’investigatore al broker assicurativo, dall’esperto di digital marketing a chi si occupa di servizi di pulizia e sanificazione. Nell’altro, sorto sulla sponda settentrionale del lago d’Iseo, si spazia invece dall’imbianchino al commercialista, dall’agente pubblicitario al noleggiatore di auto e moto, dal venditore di materiale per l’edilizia al consulente informatico.

BNI Bergamo

A poco più di un decennio dal suo insediamento in provincia, l’area geografica in cui BNI Bergamo è, attualmente, più presente è quella centro-occidentale: ben tre ‘capitoli’ operativi a Bergamo città e due nell’Isola. Altre due unità sono attive in Val Seriana, ad Albino e a Fino del Monte, mentre le ultime tre sono insediate a Paladina, Cologno al Serio e a Brusaporto. “Di quest’ultima, dedicata alla memoria di Giacomo Manzù – ricorda con orgoglio l’ing. Cordone – quest’anno ricorre il decimo anniversario di fondazione”.

E presto la famiglia BNI si allargherà ulteriormente, in provincia (che nel mondo BNI si chiama Region). “Abbiamo un’altra terna di ‘capitoli’ in fase di costituzione – annuncia il Direttore esecutivo – uno in città e due in provincia, a Treviglio e Cisano. L’obiettivo è di ampliare il network, rafforzando il circolo virtuoso di referenze, contatti e nuove opportunità”.
La presentazione delle ultime due unità del network bergamasco di BNI è stata anche l’occasione per informare i partecipanti sulle attività svolte in provincia, nel corso del 2022: “In dodici mesi – ha ricordato Cordone agli oltre duecento presenti alla Fiera di Bergamo – sono stati realizzati oltre 30mila incontri di business grazie alle altrettante referenze generate. Poco meno di 33 milioni di euro, invece, il volume di affari che ne è derivato. Un dato che rappresenta il 6% circa degli oltre 500 milioni di euro di business sviluppati, complessivamente, dalle oltre 450 filiali presenti nel nostro Paese”.

BNI Bergamo

Fondato negli Stati Uniti nel 1985, BNI è oggi presente in 70 Paesi, articolato in quasi 11mila ‘capitoli’, frequentati da poco meno di 300mila membri. A fine 2022, il volume d’affari generato a livello globale è stato stimato in oltre 20 miliardi di dollari.

Il metodo su cui si fonda BNI (acronimo di Business Network Internazional) è semplice. “I membri – spiega Marialuisa Cordone – si riuniscono un giorno a settimana, di primo mattino; fra le 7 e le 9. Scopo di questi incontri è la creazione e l’ampliamento della rete dei contatti e delle relazioni, attraverso lo scambio di referenze qualificate. Ogni partecipante viene messo nelle condizioni ideali per illustrare al meglio la propria attività lavorativa agli altri componenti del ‘capitolo’ di appartenenza. Il tutto, in un ambiente dove circolano idee e progetti e dove l’ascolto genera solidi rapporti interpersonali. Il resto lo farà il passaparola”. In Italia, la quota annuale richiesta per aderire ad un ‘capitolo’ si aggira sui 1300 euro.

BNI Bergamo

Tra le regole di BNI (www.bni-italia.com) c’è quella per cui, all’interno di ogni ‘capitolo’, sia ammesso un solo rappresentante per categoria professionale.
“Questo – puntualizza Cordone – permette di non avere concorrenza all’interno del gruppo di cui si fa parte e consente di incentivare un maggiore sviluppo del fatturato, grazie all’instaurarsi di relazioni professionali durature e orientate al business”.
“Far parte di un ‘capitolo’ – conclude il Direttore esecutivo di BNI Bergamo – significa poter sviluppare la propria attività in un contesto in cui il gioco di squadra consente di raggiungere traguardi importanti, non ci fa sentire ‘soli’ e al tempo stesso ci consente di far star bene le nostre famiglie, i nostri collaboratori, i nostri clienti e i nostri fornitori. In una parola: l’intero territorio in cui operiamo”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI