Bergamo. Con il padre si era confidata in auto, mentre tornavano a casa. Marina (nome di fantasia) aveva le lacrime agli occhi e si domandava se quelle manovre così spinte fossero o meno necessarie, se rientrassero o meno nella normalità.
Era il 3 luglio 2018 e la donna, all’epoca 33enne, aveva appena terminato la visita dall’osteopata per via di alcuni dolori cervicali. Nella seduta precedente non era successo nulla di strano. Quella mattina, invece, Marina racconta di avere provato un forte disagio, cominciato quando l’uomo le avrebbe chiesto di sedersi sul lettino, massaggiandola di spalle. Secondo quanto denunciato ai carabinieri, le avrebbe afferrato le mani portandole dietro la schiena, avvicinando il suo corpo sempre più, fino a provocare un contatto con le parti intime. Mentre lui cominciava ad ansimare, lei si irrigidiva. L’avrebbe quindi invitata a lasciarsi andare (“sennò non riesco a darti beneficio”), mordendole leggermente le orecchie e baciandola sul collo. Avrebbe poi continuato il massaggio, sollevandole il reggiseno e afferrandole i capezzoli. Paralizzata di fronte a qualcosa di così inaspettato, Marina si sarebbe limitata a chiedere il perché di quelle manovre. Percepite come fuori luogo, invasive. “Servono a distendere la muscolatura cervicale” le avrebbe risposto l’uomo, tornando ad alzarle e abbassarle normalmente le braccia, e portando a termine la seduta in poco più di un’ora.
Marina è confusa e spaventata, ma accetta comunque di fissare un altro appuntamento. Il 20 luglio ad accompagnarla c’è sempre il padre, mentre il marito attende lei e il suocero in auto. Proprio col marito, la donna predispone una videochiamata e nasconde il cellulare nella borsa, facendo in modo che la telecamera riprenda quel che succede durante la visita. Ci riesce. E questa volta, oltre ai presunti palpeggiamenti, immortala anche un bacio. Mercoledì mattina (22 marzo) il video è stato mostrato ai giudici della Corte d’Assise del tribunale di Bergamo. Di fronte alle immagini, l’imputato – accusato dal pm Paolo Mandurino di violenza sessuale e assistito dall’avvocato Nicolò Meazza del foro di Milano – si è difeso sostenendo che sarebbe stata la 33enne a cercare il bacio. “Insistentemente”, ha aggiunto. Ha anche negato i palpeggiamenti al seno e al pube, dal suo punto di vista semplici manipolazioni per il trattamento della paziente. La versione della donna, però, è del tutto opposta: sarebbe stato l’osteopata a girarle la testa e baciarla. A quel punto, lei avrebbe esclamato in lacrime: “Basta, non ce la faccio più”. E lui si sarebbe giustificato dicendole “scusa, non volevo”, terminando il massaggio.
Dopo i fatti, la parte offesa ha denunciato un peggioramento del tono dell’umore, insonnia e incubi notturni. Il medico legale ha inoltre diagnosticato un “grave disturbo ansioso depressivo cronico” e per questo è stato chiesto all’imputato un risarcimento di 125 mila euro per i danni morali. La difesa ha invece chiamato a testimoniare altri pazienti – uomini e donne – che hanno dichiarato di non avere mai avuto problemi con l’osteopata in questione, a quanto pare mai raggiunto da provvedimenti disciplinari. Prossima udienza il 3 maggio.
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