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Il commento

Stop al riconoscimento dei figli delle famiglie arcobaleno: “Il prezzo lo pagano i bambini”

Il presidente di Arcigay Bergamo Cives, Nicola Butta, interviene sulla bocciatura del Senato al regolamento Ue sulla registrazione dei figli di famiglie composte da due mamme o due papà

Bergamo. “Il vero dramma è che a pagare il prezzo di tutto questo sono i bambini”. Così il presidente di Arcigay Bergamo Cives, Nicola Butta, commenta la bocciatura del Senato al regolamento Ue sulla registrazione dei figli di famiglie composte da due mamme o due papà.

“I bambini – spiega Nicola Butta – sono l’entità meno tutelata in questa situazione. Una famiglia arcobaleno è esattamente uguale alle altre dal punto di vista affettivo ed emotivo: non esistono differenze tra i nuclei familiari tradizionali e quelli arcobaleno. Negando la registrazione dei figli delle famiglie con due mamme o due papà il prezzo lo pagano bimbi che non hanno alcuna colpa. In questo modo vengono considerati diversi dagli altri: a scuola, per esempio, l’altro papà o l’altra mamma non possono accedere e non hanno la possibilità di dare il loro supporto. Si può ricorrere a deleghe o alla stepchild adoption, ma quest’ultima è una procedura costosa, lunga e molto complicata: sicuramente il riconoscimento renderebbe tutto più semplice”.

Il tema delle famiglie è fra le priorità di Arcigay Bergamo Cives. Nicola Butta, che è stato eletto presidente dell’associazione lo scorso giugno, osserva: “Il taglio che abbiamo voluto dare alla nuova presidenza e al nuovo consiglio direttivo è quello della massima inclusività. Un altro focus è costituito dall’attenzione al mondo T, ossia transgender: generalmente le persone transessuali non hanno visibilità ma sono una realtà importante nella nostra comunità e quando si trovano per strada corrono maggiori rischi per la loro sicurezza”.

Illustrando gli altri obiettivi di Arcigay Bergamo Cives, Butta prosegue: “Siamo impegnati per abbattere lo stigma legato agli individui Hiv positivi, in base al principio U=U (Undetectable = Untrasmittable), cioè ‘Non rilevabile = Non trasmissibile’. In base alle evidenze scientifiche, infatti, una persona Hiv positiva in terapia efficace non trasmette il virus. Bergamo è città fast track e Arcigay fa parte di questo progetto, grazie al quale tutti i mercoledì dalle 18 alle 22 in via Moroni è possibile effettuare test per Hiv, epatite C e sifilide”.

“Infine – conclude il presidente – organizziamo attività ricreative e aggregative come le uscite del gruppo trekking e il nuoto. Fra le novità c’è la delega alla cultura che porterà all’organizzazione di eventi sul territorio”.

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