• Abbonati
Edilizia

Marlegno e Università di Bergamo: l’innovazione salva gli edifici esistenti grazie al legno fotogallery

Un Living Lab tra Marlegno srl e Università di Bergamo, ristruttura e riqualifica energeticamente e sismicamente un edificio di social housing

Bergamo. Si è concluso il cantiere del progetto innovativo e tecnologico di riqualificazione integrata e sismica che si è sviluppato integrando ricerca accademica e tecnologie industriali all’avanguardia ed è stato applicato a un tipico edificio in muratura del secondo dopoguerra. L’edificio, di proprietà ALER-Brescia, ad uso residenziale, sito a Prevalle, Brescia, è composto da 4 unità abitative distribuite su due piani fuori terra.

Riqualificare in legno è la parola d’ordine e per Marlegno una sfida e un obiettivo raggiunto con la fine del progetto di ricerca e sviluppo SCC INNOVATON HUB & LIVING LAB NETWORK
promosso da Regione Lombardia e in collaborazione con l’Università di Bergamo.

Il progetto ha riguardato la riqualificazione strutturale ed energetica di un edificio di social housing. Marlegno, azienda specializzata in costruzioni in legno, e il gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università di Bergamo si sono occupate della riqualificazione e sensorizzazione dell’edificio, per mezzo di un innovativo processo di prefabbricazione costituito da pannelli in legno coibentati e connessi tra loro e alla struttura.

La soluzione comporta la realizzazione di un esoscheletro a guscio stratificato, interamente prefabbricato in azienda e messo in opera a secco, collegato all’edificio e alle fondazioni mediante connessioni standardizzate e facilmente smontabili. Il sistema si applica dall’esterno, senza necessità di trasferimento temporaneo dei residenti. Una tecnica innovativa progettata secondo principi di Life Cycle Thinking, installabile dall’esterno, smontabile e riciclabile a fine vita. Durante il cantiere è stato creato un “LIVING LAB UNI BG” e il fabbricato è stato dotato di sensori con lo scopo di monitorarne da remoto la salute strutturale ed i consumi energetici dei quattro appartamenti che lo compongono. L’università di Bergamo ha provveduto allo sviluppo degli algoritmi per il monitoraggio sismico e Italtel si è occupata dello sviluppo della piattaforma in cui convogliano i dati rilevati dai sensori.

“Progetto virtuoso di collaborazione Impresa-Università” spiega Alessandra Marini, professoressa di Tecnica di Costruzione del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università di Bergamo. “L’intervento di Prevalle, come pure la riqualificazione della palestra di Brescia, sono il risultato di una lunga e intensa collaborazione tra Marlegno e Università di Bergamo, durante la quale sono state messe a sistema competenze tecniche ed esperienze complementari in ambito produttivo e di ricerca, pervenendo ad una soluzione innovativa che rappresenta un reale contributo alla trasformazione sostenibile dell’ambiente costruito. Questi casi studio, resi anche possibili dai contributi di Regione Lombardia, hanno permesso un lavoro di finalizzazione delle tecniche in corso di studio da anni sul recupero integrato degli edifici esistenti tramite esoscheletri, anche concepiti in ottica Life Cycle Thinking, cioè ispirati a principi come la prefabbricazione spinta, la standardizzazione e la riutilizzabilità degli elementi al fine vita. La collaborazione, grazie alla vasta competenza aziendale di Marlegno nel mondo delle costruzioni in legno, ha permesso di trasformare queste soluzioni in interventi reali, armonizzando i concept teorici con la risoluzione delle problematiche tecnico-economiche di cantiere”.

Coinvolgendo un soggetto (ALER-Brescia) che ha un impatto importante sui nostri territori, l’intervento si pone come paradigmatico e il modello di riqualificazione integrata proposta diventa esemplare e reimpiegabile per altre interventi su edifici esistenti. La soluzione finale è finalizzata al conseguimento della sostenibilità, della sicurezza e della resilienza, in modo del tutto coerente con le linee di indirizzo definite dal Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza recentemente licenziato dal Ministero della Transizione Ecologica. Il possibile reimpiego della soluzione -integrata, prefabbricata, sostenibile e di rapida installazione- può contribuire ad incrementare il tasso di rinnovamento del patrimonio esistente, come necessario al fine del conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione delineati dalle Roadmap europee.

La spinta innovativa come Business sostenibile
Il sistema innovativo di Marlegno, commercializzato oggi con il nome “Guscio”, inizia dallo sviluppo sperimentale dei progetti di ricerca: AdESA, Adeguamento Energetico, Sismico ed Architettonico degli edifici esistenti, coordinato da Marlegno in collaborazione con le Università di Bergamo e Brescia, con Harpaceas ed Edilmatic, e il progetto LegnAttivo, coordinato da Eurac Research e sviluppato insieme ai partner Fraunhofer Italia ed Atrium per la Provincia autonoma di Bolzano. Il sistema rappresenta un nuovo modo di concepire le costruzioni riqualificando in legno in modo celere e poco invasivo per gli abitanti, il patrimonio esistente ed estendendo la vita utile di quegli edifici non progettati per durare nel tempo.

Dopo una prima fase di progettazione e testing, il sistema GUSCIO è stato validato ed è già stato applicato su diverse tipologie di edificio. La palestra dell’Istituto scolastico Don Milani al villaggio Badia di Brescia e l’edificio residenziale ALER di Prevalle sempre in provincia di Brescia, sono gli esempi di come Guscio abbia oggi la sua concreta applicazione. La tecnologia sviluppata, garantisce un ventaglio di declinazioni che spaziano dal residenziale al pubblico senza la necessità di ricollocare gli utenti in fase di posa e, in aggiunta, è applicabile su più piani in altezza. “Guscio” è in pratica una seconda pelle ingegnerizzata prodotta in Marlegno con la triplice funzione di cappotto energetico, involucro antisismico e nuova superficie per il restyling architettonico. “Guscio” può essere personalizzato sulla morfologia del singolo edificio e si assembla sulla struttura esistente come se fosse un enorme puzzle 3D. E, a fine vita, si smonta e si ricicla.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI