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L'iniziativa

Romano, il Rotary Festival della cultura raddoppia: appuntamenti in primavera e autunno

La nuova edizione prevede quattro date in primavera (dal 17 marzo al 28 aprile) e altre quattro in autunno

Romano di Lombardia. Raddoppia il Rotary Festival della cultura di Romano di Lombardia, con appuntamenti in primavera e autunno, grazie alla collaborazione con l’Università degli studi di Bergamo.

Una partnership importante realizzata grazie al finanziamento del progetto nell’ambito del bando di Ateneo per iniziative di Public Engagement 2023.

Il Festival per la V edizione prevede quattro date in primavera (dal 17 marzo al 28 aprile) e altre quattro in autunno. Rimane costante l’interesse per l’indagine sul contemporaneo declinato attorno a I modi di vivere, titolo dell’edizione 2023.

Tutti gli incontri si terranno in presenza, di venerdì e a cadenza quindicinale, presso il Teatro della Fondazione Opere Pie Rubini, alle ore 20.30.

L’iniziativa è ideata e promossa dal Rotary di Romano di Lombardia, su coordinamento di Mirko Rossi, in collaborazione con la Fondazione Rubini, ed è sostenuta anche dall’Amministrazione Comunale e dalla Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e del Serio.

Festival e UniBg

Già nelle passate edizioni la relazione con l’Università era stata significativa, grazie alla presenza del direttore scientifico Fabio Cleto, e di relatori come la Prorettrice alla Comunicazione Francesca Pasquali nel 2021 e il Rettore Sergio Cavalieri nello scorso autunno. Quest’anno le due realtà entrano effettivamente in sinergia per operare concretamente sul territorio: «L’Università degli studi di Bergamo – spiega Fabio Cleto – è impegnata a manifestare il suo ruolo formativo, di ricerca e largamente culturale, proiettandosi in una dimensione al tempo stesso internazionale e radicata nel territorio».

Elisabetta BaniProrettrice alla Terza Missione e ai Rapporti con il Territorio aggiunge: «È desiderio dell’Università sostenere iniziative culturali non solo in città, ma nell’intero territorio provinciale. Romano di Lombardia è centrale per l’area della Bassa, cerniera tra Bergamo e Brescia, zona in passato talvolta dimenticata. Il Festival è l’occasione per avviare un sostegno non occasionale e non limitato alla Capitale italiana della Cultura».

«Sarà un privilegio per me – spiega Claudio Crescini presidente Rotary Romano – inaugurare la V edizione e aprire la strada al prossimo presidente Cristian Viscardi con l’edizione autunnale. È una soddisfazione assistere alla crescita di un’iniziativa culturale che si consolida nel tempo e trova oggi una collaborazione preziosissima nell’Università degli studi di Bergamo».

Festival: il valore formativo riconosciuto con attestati di partecipazione per i docenti

Da quest’anno è riconosciuto anche il valore formativo del Festival. Ai docenti dell’Istituto Superiore Don Milani di Romano di Lombardia (dirigente Luca Fatticcioni), così come a quelli delle scuole dell’area di Romano e della Bassa bergamasca, che si iscriveranno agli incontri (per informazioni, segreteria@rotaryromano.it), sarà rilasciato un attestato di partecipazione valido ai fini della formazione e dell’aggiornamento individuale: «È un ulteriore salto di qualità – continua Cleto – per il Festival che si presenta come raccordo fra la ricerca universitaria e il diversi ordini della formazione. È un’occasione, anche per i docenti, per partecipare alla contemporaneità, indagare l’esistenza e le forme del vivere».

Il riconoscimento formativo si inserisce anche nel quadro di stretta collaborazione tra Università e mondo della scuola, intensificatosi nell’ultimo anno, come sottolinea Adolfo Scotto di LuzioProrettore con delega a didattica, orientamento e placement all’Università degli studi di Bergamo, relatore della prima serata: «Serrato è il rapporto con l’Ufficio Scolastico Provinciale e nella progettazione del PNNR all’orientamento; anche l’iniziativa di Romano di Lombardia è da collocarsi entro il rapporto organico che come Università costruiamo con la Scuola».

V Edizione primavera 2023– I modi del vivere

Giunto alla sua quinta edizione, per l’occasione il Rotary Festival della Cultura raddoppia gli incontri e avvia la sessione primaverile articolata in quattro incontri dal 17 marzo al 28 aprile: «Il programma – spiega il direttore scientifico Fabio Cleto – consolida la riflessione delle edizioni precedenti sulle tappe del vivere, sulle categorie che plasmano il nostro essere al mondo. A guidarci, l’incontro con quattro docenti dell’Università degli studi di Bergamo, interpreti ideali della complessità contemporanea e voci in cui si condensa il senso e la forma dell’esperienza».

Si andrà dall’IMPARARE (17 marzo) con lo storico della pedagogia Adolfo Scotto di Luzio, al VIAGGIARE (31 marzo) con l’esperta di turismo Roberta Garibaldi, al GIOCARE (14 aprile) con il filosofo del diritto Corrado del Bò, fino al GUARDARE con lo scrittore e saggista Marco Belpoliti (28 aprile): «Più che semplice sequenza – conclude Cleto –  più che un’ordinata e prevedibile successione, ne avremo una mappa portatile di azioni che assecondano il tempo e il ritmo del nostro vivere».

Nel corso della serata inaugurale del 17 marzo spetterà ad Adolfo Scotto di Luzio costruire il suo intervento attorno alla parola Imparare: «Sono uno storico – spiega – mi occupo di cultura, l’incontro sarà un itinerario nella storia della scuola in Italia. Capiremo quale importanza ha avuto nel condurci alla dimensione dell’oggi, rifletteremo sul perché è stata tra gli oggetti di maggior interesse di tutti gli ultimi governi e della politica, parleremo di scuola per pensare al contemporaneo».

Gli ospiti e gli appuntamenti

ADOLFO SCOTTO DI LUZIO | IMPARARE | 17 marzo 2023

Adolfo Scotto di Luzio è Professore Ordinario di Storia della pedagogia e Prorettore con delega a didattica, orientamento e placement all’Università degli studi di Bergamo. Si è occupato a lungo di temi relativi alla storia della cultura in Italia tra Otto e Novecento, con particolare attenzione all’epoca fascista e alla storia della scuola e dell’educazione. Fra i suoi volumi, L’appropriazione imperfetta. Editori, biblioteche e libri per ragazzi durante il fascismo (il Mulino 1996), La scuola degli italiani (Il Mulino 2007), La scuola che vorrei (Bruno Mondadori, 2013), Senza educazione. I rischi della scuola 2.0 (Il Mulino 2015), Nel groviglio degli anni Ottanta. Politica e illusioni di una generazione nata troppo tardi (Einaudi 2020).

ROBERTA GARIBALDI | VIAGGIARE | 31 marzo 2023

Roberta Garibaldi insegna Tourism Management all’Università degli studi di Bergamo. Già amministratore delegato dell’Ente nazionale del turismo durante il governo Draghi, è Vicepresidente del Comitato Turismo OCSE, Ambasciatrice del World Food Travel Association, Presidente onorario dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Ha scritto e contribuito a numerosi libri su tematiche del turismo: da quello culturale al termale, dal congressuale all’enogastronomico, dalla ricettività alle risorse umane e alle professioni del settore. Fra i suoi numerosi lavori, i volumi Economia e gestione delle imprese turistiche (Hoepli 2015) e Il rapporto sul turismo enogastronomico italiano che esce ogni anno dal 2018. Il suo sito è www.robertagaribaldi.it

CORRADO DEL BÒ | GIOCARE | 14 aprile 2023

Corrado del Bò è Professore Ordinario di Filosofia del Diritto all’Università degli studi di Bergamo, dove dirige il Dipartimento di Giurisprudenza. Si occupa di questioni legate alla valutazione etica delle scelte pubbliche, del rapporto tra diritto e morale, di teorie della giustizia, di etica del turismo. È autore de Un reddito per tutti. Un’introduzione al basic income (Ibis, 2009), I diritti sulle cose. Teorie della giustizia e validità dei titoli (Carocci, 2008), La neutralità necessaria. Liberalismo e religione nell’età del pluralismo (ETS, 2014), Etica del turismo. Responsabilità, sostenibilità, equità (Carocci, 2017), Dove va il calcio italiano? Filosofando prima e dopo l’Apocalisse (thedotcompany 2017), La partita perfetta. Filosofia del calcio (con Filippo Santoni De Sio, UTET, 2018), La giustizia. Un’introduzione filosofica (Carocci, 2022).

MARCO BELPOLITI | GUARDARE | 28 aprile 2023

Marco Belpoliti, scrittore e saggista, è Professore Ordinario di Critica Letteraria e Letterature Comparate all’Università degli studi di Bergamo. I suoi interessi di ricerca si incentrano sulla letteratura italiana contemporanea, con lavori decisivi fra gli altri su Italo Calvino e Primo Levi, delle cui opere ha curato diverse edizioni. È autore e sceneggiatore del film La strada di Levi (2006) per la regia di Davide Ferrario. Collaboratore delle pagine culturali de La Stampa, L’Espresso e La Repubblica, con Stefano Chiodi ha fondato e dirige il sito culturale Doppiozero.com. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Settanta (Einaudi 2001), Doppio zero. Una mappa portatile della contemporaneità (Einaudi 2003), Crolli (Einaudi 2005), La foto di Moro (Nottetempo 2008), Il tramezzino del dinosauro (Guanda 2008), Il Corpo del Capo (Guanda 2009), Senza vergogna (Guanda 2010), La canottiera di Bossi (Guanda 2012), Da quella prigione. Moro, Warhol e le Brigate Rosse (Guanda 2012), L’età dell’estremismo (Guanda 2014), Primo Levi di fronte e di profilo (Guanda 2015), Chi sono i terroristi suicidi (Guanda 2017), il romanzo Pianura (Einaudi 2021, Premio Dessì e Premio Comisso 2021) e Pasolini e il suo doppio (Guanda 2022).

Il direttore scientifico

FABIO CLETO insegna Storia culturale e Letteratura inglese all’Università di Bergamo. Si occupa di immaginari della cultura di massa e di storia del presente. Fra i suoi lavori recenti, i volumi Intrigo internazionale. Pop, chic, spie degli anni Sessanta (il Saggiatore 2013), Fuori scena. Gli Anni Zero e l’economia culturale dell’osceno (ECIG 2014) e Tempo di serie. La temporalità nella narrazione seriale (con Francesca Pasquali, Unicopli 2018). Viene spesso invitato a tenere conferenze e seminari, in Italia e all’estero, in università e centri di ricerca, istituti di cultura, moda e costume. Ha diretto rassegne culturali e collaborato con testate giornalistiche, televisive e radiofoniche. Il suo lavoro ha ispirato nel 2019 la mostra Camp: Notes on Fashion (e il relativo Met Gala) al Metropolitan Museum of Art di New York.

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