Bergamo. Se il mercato di gennaio per l’Atalanta sarà stato effettivamente stato “piatto come una suola”, citando il Gasp, ce lo dirà solo il tempo. Di certo non è stato un mercato di grandi nomi. All’ultimo giorno di mercato la Dea si è però assicurata due talenti dal Partizan Belgrado. Il terzino Relja Obric, classe 2006, è un prospetto su cui ragionare a lungo termine. L’attaccante Vanja Vlahovic, invece, può già essere un’aggiunta per un futuro più prossimo.
Il suo arrivo ha scatenato i social soprattutto per la quasi omonimia con un altro Vlahovic, Dusan, pescato dalla Fiorentina nel 2018 dallo stesso club e oggi star della Juventus. Il cognome, la provenienza, le origini e l’età dello sbarco in Serie A (18 anni) non sono l’unica cosa che il classe 2004 e il numero 9 bianconero hanno in comune. Ce n’è un’altra, tecnica, ben più interessante dei dettagli anagrafici: il senso del gol.
Il nuovo nerazzurro si definisce un attaccante, anche se nel settore giovanile nel suo club ha spesso coperto il ruolo di ala sinistra. E i numeri stanno dalla sua, visto che con l’under 19 del Partizan - club in cui è entrato a 9 anni dopo una selezione piuttosto lunga - viaggia quasi alla media di un gol ogni due partite. Sulla buona strada per emulare il suo idolo ed esempio Robert Lewandowski.
“Sono un giocatore che sente lo spazio e attacca la profondità. La velocità è una delle mie caratteristiche principali. Ho giocato molto come ala, ma la mia posizione naturale è il centravanti, è lì che penso di poter dare il massimo” aveva ammesso a MaxBet.
Vanja è arrivato a Bergamo in prestito con diritto di riscatto fissato a cinquecentomila euro, scatenando diverse discussioni in Serbia. In molti credevano che potesse diventare un pezzo pregiato sul mercato, che permettesse al club di incassare diversi milioni, ricavi essenziali per permettere di operare sul mercato e provare ad alzare il livello e superare gli arcirivali della Stella Rossa, vincitori del campionato ininterrottamente dal 2018.
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Il club già a 15 anni lo aveva blindato con un contratto da professionista, d’altronde i gol a raffica nelle giovanili (dove spesso ha anche indossato la fascia di capitano) annunciavano prospettive d’oro. Non è un caso che dal gennaio 2021 si sia allenato regolarmente con la prima squadra: al tempo l’allenatore Savo Milosevic (noto anche in Italia, essendo passato dal Parma) se lo portò in ritiro e lo mise anche in campo nelle amichevoli, ripagato con prestazioni soddisfacenti e gol che gli sono valsi immediata considerazione.
Nonostante ciò, il debutto tra i professionisti non è ancora arrivato. Quest’anno il tecnico Goran Petric lo ha aggregato in maniera permanente ai pro, dove ha collezionato solo panchine, compresa la Conference League. Il nativo di Vršac ha ampiamente dimostrato di essere ormai ben al di sopra al livello dell’under-19, come testimoniano le due triplette in meno di un’ora nelle sfide di fine ottobre contro Vrsac e Napredak.
Il suo gennaio 2023 è stato piuttosto movimentato: nel ritiro in Turchia ha segnato in amichevole contro i russi dell’Akhmat Grozny, che hanno anche provato a prenderlo, così come ci ha provato anche l’Aek Atene. Alla fine, però, ha accettato l’offerta dell’Atalanta senza indugi.
A Zingonia inizierà lavorando con la Primavera, ma non è affatto escluso che presto venga coinvolto anche negli allenamenti della prima squadra. Tempo al tempo. Intanto ha lasciato la 51 che vestiva al Partizan, il primo numero che si è messo sulla schiena, per prendere la 9. Quella di Lewandowski. Ma anche di Dusan. Chissà che presto possa diventare quella di Vanja.
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