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Il caso

Invernizzi replica alla militante: “Il suo un post goliardico? A me non fa ridere”

"Hai detto ai colleghi deputati che ero solo un giochino erotico!", ha scritto la donna sui social taggandolo, salvo poi specificare che si sarebbe trattato di un malinteso. L'ex parlamentare si è detto da un anno vittima di ricatti: "Il mio obiettivo è tutelare me e la mia famiglia"

Bergamo. “Hai detto ai colleghi deputati che ero solo un giochino erotico! Beh, per farli parlare ancora oggi, sto giochino si vede ti è piaciuto molto”. A riportare le parole sui social di una giovane militante romana della Lega è il quotidiano Repubblica. L’obiettivo della donna, a quanto pare, era il collega Cristian Invernizzi, esponente del Carroccio a Bergamo, deputato per due legislature e sconfitto alle politiche del settembre scorso, finito al centro di quella che appare una gogna social.

La supporter leghista, sei giorni fa, ha scritto un post pesantissimo contro l’ex parlamentare. E lo ha pure taggato. La donna, in pratica, sostiene di essere stata ingannata e indicata da Invernizzi come un “giochino”. “Cosa volevi ottenere a dire a tutto il Parlamento che io ero la tua “amante” – riporta Repubblica – e che a Bergamo avevi la fidanzata ufficiale? Io non sapevo che tu fossi fidanzato, visto che ho le chat dove ti dichiari single”. Poi altre frasi pesanti concludendo con un “stamme bene” accompagnato da un punto esclamativo.

La donna in questione (mai nominata esplicitamente da Invernizzi) si chiama Stella Bartolo. Contatta da altri quotidiani, ha poi ritrattato parlando di un “post goliardico” sugli uomini, non diretto a lui. “Ho scritto delle cose che lo coinvolgevano ma solo perché volevo fare ingelosire un altro uomo, poi l’ho cancellato subito”.

Invernizzi, però, risponde. Tirando in ballo pure gli avvocati, con un post pubblico, a mezzo social, in cui dice di avere “dato ai miei legali il mandato di avanzare ogni azione necessaria per tutelare la mia reputazione, quella del partito di cui faccio parte e, soprattutto, la serenità e la sicurezza delle persone a me care”.

Al telefono non nasconde l’amarezza e l’incredulità di una vicenda che lo lascia basito: “Leggere che il suo era un post goliardico – come ha dichiarato – non diretto a me, ma scritto con lo scopo di far ingelosire un altro uomo, cancellandolo subito dopo, ecco a me non fa ridere. E non solo. Cosa posso dire dopo un’affermazione simile? Nulla, se non continuare a ribadire che il mio primo obiettivo è quello di tutelare me e la mia famiglia, in primis mia figlia”.

Non una parola di più per Invernizzi: “Ora, come ho scritto pubblicamente, anche se non sono solito farlo, ho dato mandato ai miei legali di difendere lui e la sua immagine perché, come si legge: “Da oltre un anno sono oggetto di insulti, minacce e ricatti da parte di una persona che ho accolto nella mia vita come ho fatto con molti di voi: condividendo ideali, amicizia, riflessioni. Purtroppo, quello che per me era un semplice rapporto di amicizia si è trasformato in una persecuzione molesta nei miei confronti e nei confronti delle persone a me vicine. Il dialogo, la comprensione e la tolleranza, valori per me fondamentali, non sono bastati per spegnere l’escalation di insulti e molestie di cui sono oggetto, anche pubblicamente, da qualche mese”.

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