• Abbonati
L'intervista

Marco Paolini: “Porto al Creberg una ballata orientata alla crisi ambientale”

Sabato 4 febbraio l'attore, drammaturgo e regista sarà in scena con lo spettacolo "Sani!"

Bergamo. Uno spettacolo “leggero” fra storie e canzoni, una “ballata orientata al climate change, ossia il cambiamento climatico, la questione ambientale e la transizione ecologica”. Così l’attore, drammaturgo e regista Marco Paolini illustra “Sani!”, che andrà in scena sabato 4 febbraio alle 21 al teatro Creberg, a Bergamo.

L’esibizione, che alterna storie e canzoni, ha un filo conduttore autobiografico: racconta momenti di crisi piccoli e grandi, personali e collettivi che hanno cambiato il corso delle cose. Le crisi raccontate come occasioni, a volte prese al volo, altre incomprese e sprecate.

Abbiamo intervistato Marco Paolini per saperne di più.

Non è la prima volta che si esibisce a Bergamo. Che rapporto ha con la nostra città?
Ho un lungo rapporto con Bergamo, dove mi sono esibito in varie occasioni. Da cittadino ho molto rispetto verso questo territorio, che ha affrontato i momenti più difficili dell’emergenza Covid con grande dignità. Il teatro Creberg mi piace e ci torno volentieri: so che l’anno prossimo non ci sarà più e mi dispiace perché è un bel palcoscenico.

E come sarà lo spettacolo che andrà in scena sabato?

Sarà leggero. È una ballata che alterna storie e canzoni, con musiche originali composte ed eseguite da Saba Anglana e Lorenzo Monguzzi. Per quanto riguarda i contenuti, sarà orientata al climate change, ossia il cambiamento climatico, la questione ambientale e la transizione ecologica. È un argomento inflazionato: se ne parla molto anzi troppo, ed è necessario trattarlo in modo originale per non cadere nell’ovvio.

Ma secondo lei si sta affrontando in modo corretto questo problema? Le persone sono consapevoli di cosa sia il cambiamento climatico?

Non lo so. A mio parere abbiamo troppe informazioni sull’argomento: siamo immersi nelle notizie che generano un eccesso di consapevolezza e questo fa venir meno la capacità di agire da parte delle persone.
Nel corso dello spettacolo si parla anche di altre crisi?
Toccherà tante crisi, piccole e grandi, che attraversano le nostre vite. Le crisi possono essere opportunità di cambiamento, il problema è che non sempre ce ne accorgiamo in tempo. Sono avvenimenti e situazioni che interrompono la nostra strada e ci portano a interrogarci, cambiare direzione o addirittura tornare indietro.

Sicuramente non è semplice affrontarle

Negare la crisi è umano, così come volere che tutto prosegua com’è sempre stato:la pandemia da Covid-19 ci ha messo davanti a questo impulso, ma abbiamo visto che a volte non è possibile che tutto continui allo stesso modo.

Per concludere, quali sono i suoi prossimi progetti per il futuro?

Proseguirò con il progetto de La Fabbrica del mondo, con Telmo Pievani, dal quale nasceranno nuove storie.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
"Ecce Covid", una mostra racconta il dramma della pandemia
L'iniziativa
“Ecce Covid”, una mostra racconta il dramma della pandemia
La bottega del caffè (foto Simone Di Luca)
Bergamo
Michele Placido al Donizetti con “La bottega del caffè”
carnevale
Il programma
Luna park e carnevale: il febbraio trevigliese si apre in festa
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI