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Vita a sei zampe

Evviva i meticci! Il cane più diffuso in Italia

Sbaglia poi chi considera il "bastardino" un semplice animale da compagnia in quanto non selezionato per uno scopo ben preciso come lo sono i "colleghi" di razza

Sapete che la “razza” di cane più amata dagli italiani in realtà non è una razza? Strano, vero? Già, perché il cane più diffuso nella nostra nazione è il meticcio.

Un dato, se vogliamo, più che ovvio, basti pensare a quanti cuccioli, (nonostante le campagne di sensibilizzazione sulla sterilizzazione portate avanti dai vari enti animalisti) ancora oggi cercano casa, soprattutto nelle campagne e nelle valli. A questi vanno aggiunti i tanti esemplari adottabili nei canili e gli ormai tantissimi cani che arrivano con le staffette dal sud Italia o dai paesi stranieri grazie alle associazioni che si occupano di questo tipo di adozioni.

Perché il “bastardino” ha così tanto successo? Il primo motivo è sicuramente di carattere economico: I meticci non costano ovviamente nulla se non l’iscrizione all’anagrafe canina e un eventuale piccolo contributo a favore di chi lo ha allevato nei suoi primi due mesi di vita, (e non trenta o quaranta giorni, lo ricordiamo). Inoltre c’è chi considera “immorale” spendere soldi per un esemplare di razza e chi, con grande nobiltà d’animo, preferisce adottare un ospite del canile, magari già con qualche annetto sulle spalle.

Ricordiamoci però che il meticcio non è un cane di serie B, e non deve essere nemmeno un ripiego a costo zero, perché se è vero che viene regalato, è altrettanto un dato di fatto che dal giorno in cui entra nelle nostre case esso merita le stesse attenzioni del cucciolo proveniente dal miglior allevamento del mondo. Spese veterinarie, educazione, alimentazione, toelettatura e quant’altro devono essere messe comunque in preventivo.

C’è poi una questione assolutamente legata al cuore: più volte mi sono imbattuto in felicissimi proprietari di meticci che si erano già promessi a questa o a quella razza ma che più o meno casualmente si sono trovati in mano la fotografia o addirittura il cucciolo stesso, e ovviamente è scattata la fatidica scintilla.

Sbaglia poi chi considera il “bastardino” un semplice animale da compagnia in quanto non selezionato per uno scopo ben preciso come lo sono i “colleghi” di razza. Essi, a seconda delle loro innate attitudini o degli incroci da cui derivano, eccellono in mille attività, dall’agility dog alla ricerca olfattiva, dall’acquaticità all’impiego addirittura come cani da salvataggio o da terapia assistita.

Vi posso raccontare attraverso questa rubrica mille storie legate ai meticci, come quella del piccolo Matisse, che all’età di sei anni ha perso il suo anziano proprietario, e dopo qualche peripezia ha trovato una nuova casa e tantissimo amore, oppure quella di Bella, cinque anni, che con la sua conduttrice Adele si è da poco “diplomata”, e ora sono pronte per aiutare tante persone a ritrovare la gioia di un sorriso attraverso la pet therapy.

Ho scelto questi due esempi di meticci adulti per dimostrarvi che un “cane fantasia” vale proprio come tutti gli altri, figuratevi un cucciolo: le sue potenzialità sono praticamente illimitate, basta soltanto capire quale sia il suo talento.

Concludo con una scontata ma doverosa chiosa sull’amore incondizionato che sanno darci e che resta assolutamente incredibile, a prescindere dalla razza, dal colore del loro pelo (e della nostra pelle) e del nostro ceto sociale, e vi rimando al prossimo articolo con le bellissime parole che chiudono il film “Io e Marley”: “Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati. Un bastone marcio per lui è sufficiente. A un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido. Se gli dai il tuo cuore, lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone possono farti sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire così straordinario?”.

Paolo Bosatra
dog trainer
Educatore Cinofilo professionista

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