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La denuncia

Volo Orio-Bordeaux, Ryanair lascia a terra disabile: “Non hanno voluto imbarcare la mia carrozzina”

Il racconto della passeggera: "Niente da fare anche con la certificazione del costruttore, mi hanno detto che per partire avrei dovuto lasciare la parte motorizzata". Dopo una verifica Sacbo ha precisato: "All'imbarco risultava una potenza della batteria non adeguata al volo"

Orio al Serio. Il ponte lungo garantito dalla festività milanese di Sant’Ambrogio era l’occasione perfetta per quel viaggio che attendeva da tempo, a Bordeaux, per rivedere un’amica e trascorrere con lei qualche giorno: invece per Valeria Roberta Vetrano, originaria della Puglia e milanese d’adozione, quella che doveva essere una piccola vacanza si è trasformata in una disavventura umiliante.

Da nove anni è costretta a muoversi con l’ausilio di una sedia a rotelle elettrica, condizione che però non ha mai rappresentato per lei una barriera per viaggiare.

Fino alla serata di domenica, quando all’imbarco per Bordeaux dall’aeroporto di Orio al Serio il personale di terra Ryanair le ha negato l’accesso all’aeromobile con la carrozzina e l’ha lasciata a terra.

A denunciare il fatto è stata la stessa Vetrano con un post su Instagram, diventato virale in pochissimo tempo: “Siamo arrivati a questo: i disabili non possono volare!” inizia delusa il suo racconto, che prosegue spiegando le ragioni del suo viaggio, non il primo in aereo.

“Dopo mille viaggi in giro per il mondo – prosegue -, di cui tanti con questa compagnia aerea inqualificabile (ora lo posso dire) mi viene detto che la batteria della mia ‘Ferrari’ (così ha soprannominato la sua carrozzina, ndr), che ha il voltaggio ammesso (il massimo, spiegano sul sito ufficiale è di 300 watt, o di 160wh a batteria per dispositivi che ne hanno due, ndr), non può essere portata in volo, perchè ha uno stricker con scritto e-bike…e sorpresa! Dopo tanti anni e tanti viaggi…non si vola!”.

Secondo quanto denunciato, la compagnia aerea avrebbe messo in dubbio l’originalità della batteria, sostenendo che il mezzo a motore sarebbe stato da lei assemblato: “A questo punto presento la certificazione del costruttore – continua nel racconto -. Niente da fare, mi dicono di lasciare la parte motorizzata a terra (chiamata Stricker), se voglio partire (nota per il lettore: questi mezzi non funzionano come carrozzine manuali se si stacca la parte anteriore), insomma Ryanair ha la soluzione per tutto: lascia la carrozzina, vai a piedi! Che buona idea!!! Perché non ci ho pensato prima?!?”.

Il finale della storia non può che essere il più amaro possibile: “Che dire, quella che è sempre stata una bella routine, viaggiare, vedere i miei amici, è diventata un’impresa inaccessibile per me (grazie Ryanair). Quello che penso di Ryanair, e del responsabile che neanche ha voluto mostrare il suo volto, non lo posso scrivere qui. Voglio solo dire che non ha a che fare con qualità come umanità, decenza, civiltà. Ho solo una parola: vergognatevi!”.

Sulla questione nel pomeriggio di mercoledì è intervenuta anche Sacbo: pur non essendo chiamata in causa dalla denuncia della passeggera, la società che gestisce lo scalo bergamasco ha voluto approfondire quanto accaduto. 

“Il gruppo SACBO, che gestisce l’assistenza dei passeggeri Ryanair, all’aeroporto di Milano Bergamo comunica il proprio rammarico per le problematiche di imbarco della Sig.ra Vetrano ed informa di aver effettuato verifica dell’accaduto, da cui è emerso che una serie di concomitanti fattori ha condotto agli eventi oggetto della comunicazione inoltrata dalla Signora a diversi organi di stampa – sottolineano – La Signora risulta essersi presentata al banco informazioni all’interno del terminal aeroportuale poco dopo le ore 20.30 del 5 dicembre per richiedere assistenza del personale di Sala Amica e partire con il volo per Bordeaux delle ore 21.50. Immediatamente, la Signora è stata raggiunta dal personale di assistenza ed è stata accompagnata al banco check-in. Una volta giunta al banco check-in, le addette effettuavano la prevista verifica della prenotazione da cui emergeva che la Signora non aveva compilato prima del volo l’apposito modulo online, previsto da Ryanair, per garantire l’accesso ai passeggeri che viaggiano con la propria sedia a rotelle elettrica.

Le addette, come previsto dalle normative inerenti la sicurezza del trasporto aereo, richiedevano quindi la documentazione attestante la potenza della batteria al litio della carrozzina presentata. A richiesta delle addette, la Signora Vetrano mostrava documentazione attestante una potenza della batteria al litio superiore al limite massimo consentito da Ryanair (300Wh). Per la precisione, la documentazione presentata dalla Signora Vetrano attestava una potenza di 522Wh.

Comunicata alla Signora l’impossibilità di accettare a bordo una batteria di potenza superiore a quanto previsto dalla compagnia aerea, le addette al check-in venivano invitate ad esaminare la targa indicante la potenza apposta sulla batteria al litio della carrozzina. Detta targa indicava una potenza di 300Wh non coerente con la documentazione a supporto precedentemente mostrata dalla Signora. La discordanza dei dati di potenza della batteria al litio generava le problematiche di imbarco segnalate agli organi di stampa.

Elementi concomitanti indicano che alla Signora è stato offerto di completare con l’imbarco l’assistenza già avviata dal personale di Sala Amica (già dotato di sedia a rotelle del tipo normalmente utilizzato per l’imbarco di tutti i passeggeri in partenza dal nostro aeroporto) e di depositare nella propria auto la batteria la cui potenza non era certa.

La Signora Vetrano, alla luce della situazione descritta rinunciava al volo. A quel punto veniva informata che il personale aeroportuale aveva comunicato la sua situazione a Ryanair e invitata a contattare il vettore con il quale si erano state ipotizzate diverse soluzioni per permettere alla Signora Vetrano il raggiungimento di Bordeaux.

Il gruppo SACBO, rinnovando il proprio rammarico per l’accaduto, rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti”.

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