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Humanitas a Bergamo

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L’Emicrania colpisce 4 milioni di donne: come curarla?

Sono i numeri a dirlo: 6 milioni le persone che soffrono di emicrania in Italia e di queste 4 milioni sono donne

L’emicrania è riconosciuta “malattia sociale” secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è fortemente caratterizzata come patologia di genere, riguardando principalmente le donne in età giovane-adulta che sviluppano forme più severe rispetto agli uomini e manifestano livelli più elevati di disabilità e comorbilità.

Sono i numeri a dirlo: 6 milioni le persone che soffrono di emicrania in Italia e di queste 4 milioni sono donne. Si stima che le persone affette da questa patologia siano pari al 14% della popolazione mondiale, ma se ci si focalizza nel periodo compreso tra pubertà e menopausa, circa il 27 % delle donne ne risulta colpito. Nella donna, inoltre, raggiunge il massimo della sua prevalenza nella quarta e quinta decade di vita, quindi nel periodo di maggiore produttività lavorativa e sociale.

Cosa si intende per emicrania? E come trattarla? Ne parliamo con la dottoressa Paola Merlo, responsabile della Neurologia e del Centro Cefalee di Humanitas Gavazzeni.

Dottoressa Merlo, come si può definire l’emicrania?
“L’emicrania è una cefalea cosiddetta primaria ed è considerata un “disordine neurologico episodico spesso familiare caratterizzato da attacchi ricorrenti di cefalea, che possono variare come frequenza, durata e intensità”. Il dolore, di solito unilaterale e pulsante, può associarsi a disturbi visivi, sensitivi, motori, dell’umore e del comportamento. La preponderanza nel sesso femminile viene attribuita a una possibile influenza ormonale. Per questo il centro Cefalee di Humanitas Gavazzeni ha da sempre una peculiare attenzione per la cefalea nella donna con interazioni multidisciplinari e un approccio personalizzato al sesso femminile con trattamenti farmacologici e non”.

Si sente spesso parlare di ‘aura’… Cosa si intende?
“Con il termine aura si intende il preavviso della crisi di emicrania, quindi l’emicrania con aura è caratterizzata dalla presenza di sintomi neurologici focali che precedono il dolore (come deficit del movimento e della sensibilità, disturbi del linguaggio e della vista) della durata di 5-20 minuti (mai più di 60 minuti). La cefalea, la nausea e la fotofobia di solito seguono i sintomi neurologici caratteristici dell’aura. Talvolta l’aura può manifestarsi a fase dolorosa già avanzata. La cefalea di solito dura 4-72 ore, ma può anche essere del tutto assente. Esiste, poi, l’emicrania senza aurea“.

In cosa consiste?
L’emicrania senza aura si manifesta con attacchi ricorrenti e lunghi, della durata di 4-72 ore. Si prova un dolore pulsante, a localizzazione unilaterale, di intensità moderata o severa, associato a nausea, vomito, fotofobia e fonofobia (intolleranza alla luce e al rumore): tutti fastidi che si acutizzano durante l’attività fisica”.

Per trattare l’emicrania ci sono alternative alle terapie tradizionali?
“Recentemente registriamo un’innovazione nel trattamento dell’emicrania: la somministrazione di anticorpi monoclonali che agiscono sull’eziologia, la causa dello sviluppo dell’attacco emicranico. I criteri di somministrazione sono estremamente rigorosi e selettivi, per pazienti con caratteristiche cliniche ben definite. La somministrazione è possibile solo ed esclusivamente da Centri Cefalee selezionati prescrittori come il nostro di Humanitas Gavazzeni. Siamo anche uno dei centri più attivi in provincia di Bergamo per la somministrazione di questa terapia con oltre 100 pazienti, di cui il 70% donne.

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