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Nasce “e-Family”, a Treviolo si combatte cyberbullismo e digital divide

Con questa consapevolezza è nato “e-Family, storie di fragilità digitali”, iniziativa promossa e coordinata dall’Associazione Cittadinanza Digitale, ente del terzo settore impegnato nella promozione educativa e culturale della cittadinanza digitale, per combattere il digital divide e cyberbullismo, le nuove fragilità digitali emerse a seguito della pandemia

Il digitale è reale. La pandemia ha messo in evidenza che la dimensione virtuale produce effetti diretti in quella fisica. Se da un lato l’aumento della nostra presenza sulla rete ha contribuito ad accelerare la transizione digitale, dall’altro sono aumentati i rischi di marginalizzazione ed esclusione sociale in grado di creare nuovi tipi di fragilità, come il digital divide e il cyberbullismo.

Con questa consapevolezza è nato “e-Family, storie di fragilità digitali”, iniziativa promossa e coordinata dall’Associazione Cittadinanza Digitale, ente del terzo settore impegnato nella promozione educativa e culturale della cittadinanza digitale, per combattere il digital divide e cyberbullismo, le nuove fragilità digitali emerse a seguito della pandemia.

“e-Family” è stato presentato martedì 22 novembre presso il Comune di Treviolo, che aderisce al progetto in qualità di ente pilota su cui realizzare le azioni previste e mettere a punto un modello prototipale di intervento.

Le città del futuro, le cosiddette smart city, se da un lato contribuiscono a rendere più veloci ed efficienti i servizi erogati ai cittadini, dall’altro rischiano di creare delle nuove barriere architettoniche digitali – osserva Giovanni Bonati, presidente dell’Associazione Cittadinanza Digitale – per questo abbiamo promosso il progetto “e-Family, storie di fragilità” e siamo grati al Comune di Treviolo per aver accettato la sfida e alla Regione Lombardia che si è dimostrata molto sensibile al nuovo e ancora poco esplorato tema delle nuove fragilità prodotte dal digitale.

Il progetto prenderà le forme della realtà in cui sarà inserito, ovvero il Comune di Treviolo. Per poter meglio comprendere i bisogni della comunità in cui si andrà ad operare è stato messo a punto un questionario che permetterà di raccogliere informazioni fondamentali e conoscenza per combattere il cyberbullismo e il divario digitale, accessibile al link https://www.efamily-lombardia.it/questionario.

L’amministrazione comunale sta cogliendo ogni opportunità offerta da bandi regionale e dal PNRR per portare avanti progetti di interesse per i servizi digitali essenziali ai cittadini – afferma Martina Locatelli assessora alle Politiche giovanili, comunicazione e innovazione del Comune di Treviolo – La riduzione del divario digitale è uno degli obbiettivi dell’assessorato all’innovazione. Per tale ragione siamo entusiasti dell’adesione a “e-Family”. La collaborazione con l’Associazione Cittadinanza Digitale”, in linea con il lavoro fatto fino ad ora dall’amministrazione, rappresenta per noi un ulteriore passo avanti per permettere alla nostra comunità di avere competenze maggiori competenze digitali”.

La comunità sarà per un anno la vera protagonista del percorso e verrà coinvolta attraverso incontri per famiglie e giovani e workshop di approfondimento per promuovere un uso consapevole dei social e della rete. In particolare, nell’incontro di giovedì 2 febbraio 2023 presso la sala consiliare del Comune di Treviolo (via Roma 43), introdurranno i lavori la ministra per   la disabilità Alessandra Locatelli e il presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi, primo cittadino di Treviolo.

“Giochiamo una partita quotidiana contro il cyberbullismo – commenta Matteo Copia, comandante della Polizia Locale di Treviolo – I ragazzi e le ragazze si trovano ad avere una “cassetta degli attrezzi” ben fornita di strumenti, ma senza competenze. I genitori, invece, che dovrebbero avere le competenze, non hanno gli strumenti. Con questo progetto daremo adeguata formazione, fondamentale per poter condurre i figli nel complesso mondo della rete”.

Oltre all’Associazione Cittadinanza Digitale, hanno lavorato in qualità di partner del progetto le più importanti associazioni lombarde al cui interno sono presenti esperti che si occupano da decenni dei problemi legati al divario digitale e al cyberbullismo. L’associazione di promozione sociale MigliorAttivaMente, che cura le attività per promuovere e attivare l’identità digitale per i cittadini in condizione di fragilità; la Fondazione Carolina onlus, che cura le azioni di intervento operativo volte ad affrontare le situazioni di fragilità dei giovani soprattutto nell’età adolescenziale; FOXPOL APS, che si occupa delle attività formative e di prevenzione sulle tematiche del cyberbullismo e dei rischi della rete e APS Cuore e Parole Onlus, che si occupa delle azioni di promozione, ascolto e storytelling dei risultati progettuali.

Accanto al Comune di Treviolo, hanno aderito all’iniziativa l’Azienda Bergamasca Formazione, che supporta la partnership nella promozione dei risultati del progetto a livello provinciale e il Faro giuridico OdV, che cura nel progetto le attività necessarie per garantire la tutela dei diritti digitali dei cittadini.

Il progetto “e-Family, storie di fragilità digitali” si pone l’obiettivo di contrastare le condizioni di svantaggio delle persone fragili, intervenendo sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale, contribuendo a reinserire e avvicinare ai servizi e alle opportunità offerte dalle tecnologie digitali i cittadini oggi esclusi, presupposto per la piena partecipazione alla vita politica, economica e sociale.

Il rischio legato al divario digitale è generato da un utilizzo dei servizi online della pubblica amministrazione che lascia ancora esclusi i cittadini con particolari condizioni di reddito, istruzione, connettività, età, lingua, provenienza geografica – commenta Giovanni Bonati, Presidente Associazione Cittadinanza Digitale – L’emergere di una fragilità provocata dal divario digitale, che esclude dalla comunità chi non è in grado di utilizzare le nuove tecnologie, è l’altra faccia della medaglia della fragilità derivante dal senso di isolamento dei ragazzi sempre più presenti online ed esposti ad atti di cyberbullismo”.

I nuovi fragili del periodo moderno sono quindi tutti quei soggetti minacciati dal divario digitale e da azioni di cyberbullismo, che nella maggior parte dei casi sono riconducibili a particolari tipi di cittadini – aggiunge Bonati – Soggetti che vivono in condizioni di povertà, anziani, soggetti non occupati, disabili, immigrati, coloro che hanno un basso livello di istruzione e quindi non sono in grado di accedere ai servizi online, adolescenti, stranieri temporanei”.

Per tali ragioni è stato dato al progetto un forte carattere di prossimità, in risposta ai bisogni dei cittadini considerati attori delle politiche di sviluppo sociale ed economico della comunità locale. Gli interventi progettuali sono interdisciplinari e orientati a promuovere attività di ricerca, informazione, orientamento, prevenzione, contrasto e accompagnamento. Questo approccio contribuisce a mettere in rete i soggetti del terzo settore, le istituzioni e le organizzazioni private con lo scopo di rafforzare la capacità del territorio di generare capitale sociale e relazionale a supporto della crescita inclusiva e di attuare il principio universale della “cittadinanza digitale”.

Sul versante del cyberbullismo, il progetto intende agire sui giovani del territorio attraverso politiche di ascolto, prevenzione, educazione e reinserimento per chi ne è stato vittima, con azioni di coinvolgimento attivo in linea anche con le strategie dell’anno europeo dei giovani 2022 e con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che, tra i diversi aspetti, valorizza la figura del giovane volontariato digitale all’interno della pubblica amministrazione.

Le azioni del progetto “e-Family, storie di fragilità digitali” sono interdisciplinari e orientate a promuovere attività di ricerca, informazione, orientamento, prevenzione, contrasto e accompagnamento nell’ambito delle situazioni di fragilità legate al divario digitale e al cyberbullismo.

In particolare, la strategia messa in atto mira a contrastare la separazione esistente tra le persone che dispongono degli strumenti e delle competenze per accedere alle nuove tecnologie e quelle persone che ne rimangono escluse.

Ecco alcune delle attività previste dal programma:

  • Individuazione situazioni di fragilità e bisogni
  • Creazione di focus group per la costruzione di conoscenza locale sulle fragilità esistenti
  • Organizzazione di workshop “istituzioni locali e nazionali” per sensibilizzare la pubblica amministrazione
  • Attivazione azioni territoriali di contrasto attraverso workshop “operatori territoriali” per orientare le azioni degli stakeholders
  • Attivazione azioni territoriali di contrasto attraverso azioni di accompagnamento ed esercitazioni procedurali per affrontare problemi reali
  • Attivazione identità digitale (SPID) sul territorio locale
  • Attivazione azioni di supporto a famiglie e comunità educatori tramite incontri strutturati con le famiglie e la comunità degli educatori per promuovere un uso consapevole dei social e della rete
  • Attivazione azioni di supporto a famiglie e comunità educatori – Workshop “famiglie, giovani e comunità educatori” per formazione e informazione
  • Facilitazione di percorsi di servizio civile volontario digitale – Creazione percorso volontariato digitale
  • Standardizzazione e replicabilità progetto – Creazione “kit di riuso del progetto” contenente materiali e procedure per replicare il progetto in altri contesti nazionali e internazionali
  • Divulgazione risultati e promozione progetto – Convegno pubblico per diffondere e divulgare i risultati e attivazione sito internet e canali social (Facebook e LinkedIn)

    ARTICOLO A CURA DEL COMUNE DI TREVIOLO

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