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Opera festival 2022

Chiara e Serafina: 5 buoni motivi per vedere l’opera di Donizetti

Lo spettacolo, una coproduzione della Fondazione Gaetano Donizetti e l’Accademia Teatro alla Scala, si è dimostrato essere un’opera adatta ad un pubblico vasto

Bergamo. Buona l’anteprima per Chiara e Serafina, il secondo titolo in programma al Donizetti Opera Festival 2022.

Duecento anni dopo il debutto, Chiara e Serafina ossia “Il pirata”, melodramma semiserio su libretto di Felice Romani, viene proposta, per la prima volta in età contemporanea, nella città natale di Gaetano Donizetti. Lo spettacolo, una coproduzione della Fondazione Gaetano Donizetti e l’Accademia Teatro alla Scala, si è dimostrato essere un’opera adatta ad un pubblico vasto, dai giovani ai meno.

Senza svelare nulla sullo spettacolo, ecco cinque buoni motivi per comprare un biglietto, andare a teatro e godervi “Chiara e Serafina” (19 e 25 novembre ore 20, 4 dicembre ore 15.30 Teatro Sociale).

 

prove chiara e serafina

 

Per riscattare Gaetano Donizetti.

Due sorelle separate alla nascita, le onde del mare e un gruppo di pirati. Le premesse sembrano ottime per una storia avvincente. Eppure, l’opera, debuttata alla Scala di Milano nel 1822, fu un vero fiasco. Dodici repliche e poi il nulla. Per noi appare poco comprensibile il perché di un tale insuccesso: sebbene la trama sia un po’ confusionaria, nelle arie di Chiara (Greta Doveri) e Serafina (Fan Zhou), nei dialoghi orchestrali, nella sinfonia iniziale c’è già il Donizetti che tutto il mondo ora conosce. I fallimenti, piccoli o grandi che siano, fanno parte della vita. Quel fiasco di duecento anni fa forse ha contribuito a fare di Gaetano il compositore che poi è rimasto nella storia, ma è nostro compito riscattare e rendere merito al nostro Donizetti.

Per viaggiare lontano.

Le onde del Mar Mediterraneo vi porteranno sulle spiagge sabbiose di Majorca a bordo di una nave di intrepidi pirati. Salperete con la musica e arriverete nella terra di Chiara e Serafina, dove tutto è possibile e il colpo di scena è sempre garantito. Un viaggio leggero a zero emissioni di CO2, con la testa e il cuore!

Per viaggiare nel passato.

Una potente macchina del tempo, collocata nella buca, sarà azionata dai musicisti dell’orchestra Gli Originali, diretti dal maestro Sesto Quatrini, che suonano strumenti originali dell’epoca accordati secondo le regole di quel periodo. Tornerete indietro al 26 ottobre 1822 e scriverete una storia diversa per Gaetano, Chiara e Serafina.

Per tornare bambini.

Gianluca Falaschi, regista, scenografo e costumista, ha fatto un lavoro eccezionale. Le scene, i costumi, il trucco e parrucco rimandano a un mondo fiabesco al limite tra il possibile e il magico.

Per dare una possibilità alle stelle del futuro.

In scena, un cast giovane e preparatissimo formato dagli gli allievi dei corsi di perfezionamento dell’Accademia Teatro alla Scala tra cui sono spiccate Fan Zhou nel ruolo di Serafina e Greta Doveri nel ruolo di Chiara. Tutti loro hanno la stoffa e la tecnica che il repertorio donizettiano richiede. Non solo. Sono circa ottanta gli allievi di diversi corsi dell’Accademia che sono stati coinvolti. Gli allievi del corso di scenografia teatrale hanno realizzato le scene, l’attrezzeria e si sono occupati dell’elaborazione dei costumi, mentre dietro le quinte un’allieva del corso di direzione di scena ha svolto la sua prima significativa esperienza “sul campo”.

 

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