Resta il mistero su chi ha ucciso Gianna del Gaudio. Il marito Antonio Tizzani è stato assolto anche in secondo grado per l’omicidio dell’ex insegnante, uccisa a 64 anni con una coltellata alla gola la notte del 27 agosto 2016 nella loro villetta di via Madonna delle Nevi a Seriate.
La sentenza è stata pronunciata nel tardo pomeriggio di venerdì (7 ottobre) dalla Corte di Appello di Brescia presieduta dal giudice Giulio Deantoni dopo oltre cinque ore di camera di consiglio: confermato il verdetto della corte di Assise di Bergamo che aveva assolto con formula piena l’ex ferroviere, ora 74enne, dalla pesante accusa di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela. L’uomo è stato assolto anche per i maltrattamenti che avrebbe commesso sulla donna.
Nella sua requisitoria il pubblico ministero Francesco Rombaldoni per l’omicidio aveva chiesto l’ergastolo anche in virtù delle presunte menzogne dell’imputato, mentre aveva invocato l’assoluzione per i maltrattamenti perché il reato non sussiste.
L’avvocato difensore, Giovanna Agnelli, aveva replicato con la richiesta di assoluzione per la mancanza di prove a supporto della tesi accusatoria, oltre che per una presunta contaminazione del dna di Tizzani ritrovato sulla lama del cutter, l’arma del delitto.
Tizzani, arrivato a Brescia per la lettura della sentenza, ha accolto con moderata gioia il verdetto: “Sono felice, anche se quello che mi ha separato dalla mia donna è ancora libero. La sogno di notte e spero mi aiuti a trovare chi è stato a ucciderla”.
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