Il progetto

Montelungo-Colleoni, ok all’accordo integrativo: entro il 2026 oltre 400 alloggi per gli universitari

Mercoledì l'approvazione fondamentale da parte del Cda dell'Università di Bergamo, che dà nuovo impulso all'iter di riqualificazione e riconversione funzionale delle ex caserme: intervento necessario per destinare posti letto ai fuori sede, con l'obiettivo di toccare quota 800 in città nel giro di 4 anni

Un progetto complesso, con varie evoluzioni nel tempo e diversi ostacoli di tipo burocratico-amministrativo che ne hanno rallentato lo sviluppo: ma ora, finalmente, la riqualificazione e riconversione funzionale delle ex caserme Montelungo-Colleoni è arrivata a un punto fermo, decisivo per avviare a cascata tutta una serie di approvazioni fondamentali.

Ad avviare il domino, “per ragioni cronologiche e logiche” come ha sottolineato il rettore Sergio Cavalieri, è stato il Cda dell’Università degli Studi di Bergamo che nella seduta di mercoledì 5 ottobre ha approvato all’unanimità il secondo atto integrativo dell’accordo di programma sottoscritto il 29 luglio 2016 tra l’ateneo stesso, il Comune di Bergamo e Cassa Depositi e Prestiti: “Il lavoro è stato complicato nonostante ci fosse la chiara e forte volontà politica di portarlo avanti – ha continuato Cavalieri – La Montelungo è un luogo simbolico per la città, incastonato in un’area oggetto di forte riqualificazione, ma lo è anche per l’Università che necessita di potenziare i propri spazi, in particolare quelli destinati agli alloggi”.

Una necessità che nasce dall’impennata del numero di immatricolazioni all’ateneo bergamasco provenienti da fuori provincia, regione o addirittura Italia: dei circa 23mila studenti attuali, con un nuovo incremento anche per quest’anno, i fuori sede sono oltre diecimila e, secondo stime dell’Università, coloro che potrebbero aver bisogno di un alloggio sono circa 1.200.

L’obiettivo è quello di arrivare a metterne a disposizione 800 nel giro di 4 anni: “Sono ancora pochi – ha ammesso il rettore – Ma sono grato al Comune di Bergamo, a Cassa Depositi e Prestiti e a Regione Lombardia per aver creduto, insieme a noi, all’importanza che la riqualificazione della Montelungo potrà assumere per tutta la comunità accademica e per la città di Bergamo e sono grato anche al grande lavoro di squadra all’interno dell’Ateneo per provvedere a trovare, anche nel breve, spazi per aule e posti letto di fronte a migliaia di ragazzi che sono tornati in presenza con grande entusiasmo e desiderio di socialità”.

I passaggi precedenti

Dopo aver manifestato interesse e condivisione degli obiettivi dell’intervento, Regione Lombardia è entrata nell’accordo di programma, siglato da tutti e quattro gli enti nell’estate del 2020.

L’Agenzia del Demanio aveva però rivisto al ribasso le valutazioni economiche di congruità presentate (da 24,9 milioni a 22,3) per la cessione a Cassa Depositi e Prestiti: si era quindi resa necessaria un’integrazione, siglata nel febbraio scorso, di beni e valori che riportassero il valore della cessione alla soglia di sostenibilità.

Quali?

“Sono stati prolungati da 30 a 50 anni i diritti di reale godimento di 40 posti auto del parcheggio interrato, di una porzione della piazza della quale l’Università godrà in esclusiva e abbiamo dato la possibilità di edificare un infopoint da 350 metri quadri – ha spiegato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – Sono state poi rimodulate le destinazioni delle funzioni private, con più residenziale e meno commerciale, e noi come amministrazione abbiamo rimodulato le opere pubbliche collegate, concordando con le altre parti che fosse sacrificabile il collegamento tramite sottopasso tra la corte interna e il parco Suardi, sotto via San Giovanni, con un risparmio di circa 800 mila euro”.

Con l’ok del Demanio e l’approvazione arrivata dal Collegio di Vigilanza dello scorso 26 settembre, il Cda dell’Università ha potuto discutere e approvare l’integrativo.

I prossimi passi

Dopo l’Università, ora la palla passa al Comune di Bergamo che ha già approvato in sede di Giunta e venerdì porterà il tema in Commissione, prima del passaggio di lunedì 10 in consiglio comunale.

Poi toccherà a Cassa Depositi e Prestiti ratificare l’atto integrativo, entro la fine di ottobre, e dopo l’ok della Regione potrà partire l’iter per l’individuazione della Società di Gestione del Risparmio che sarà chiamata a gestire il cantiere di ristrutturazione delle due ex caserme.

Guardando ancora oltre, ci sono affidamento dei lavori e riapertura del cantiere, con l’ipotesi novembre 2023: si ripartirà dalle demolizioni selettive già eseguite, per iniziare la vera e propria riqualificazione.

Se il cronoprogramma dovesse essere rispettato alla perfezione, la fine lavori per la Montelungo è prevista per il luglio 2025, mentre per la Colleoni si va esattamente un anno più tardi.

“La differenza – ha spiegato l’assessore alla riqualificazione urbana, urbanistica, edilizia privata e patrimonio Francesco Valesini – sta nell’approvazione della Soprintendenza al progetto definitivo: Montelungo ce l’ha già, Colleoni invece è ancora a livello di studio di fattibilità tecnico economica”.

Il progetto sugli alloggi

Il disegno complessivo, come detto, si completerà nel giro di 4 anni, e potrà contare anche sul recupero dell’ex sede dell’Accademia della Guardia di Finanza in via Statuto, ma nel frattempo l’Università non vuole stare con le mani in mano e ha pensato ad alcune soluzioni tampone.

Per rispondere a breve termine alla richiesta di spazi, sempre nel Cda di mercoledì l’Università ha approvato la stipula di un contratto di locazione di due piani di Palazzo Rezzara in viale Papa Giovanni XXIII, dove saranno collocati dei servizi amministrativi dell’Amministrazione centrale, liberando spazi amministrativi di via dei Caniana, che andranno a favore non solo degli studenti, ma anche dei docenti.

Lato alloggi, invece, è stato siglato un accordo con il Seminario Vescovile di Bergamo, con 46 posti letto che andranno così ad aggiungersi agli attuali 180 già a disposizione.

Una volta terminati gli interventi alle caserme Montelungo e Colleoni se ne ricaveranno altri 430 (rispettivamente 282 e 146).

Le reazioni

Alla grande soddisfazione espressa dal rettore Cavalieri si aggiunge quella del sindaco Giorgio Gori: “Nella nostra visione della Bergamo del futuro il comparto della Montelungo-Colleoni è strategico nello sviluppo della zona est del centro cittadino e rappresenta una cerniera tra il centro piacentiniano e il borgo Pignolo con la futura GAMeC al Palazzetto dello sport, Borgo Santa Caterina e il cosiddetto miglio della bellezza, che dall’Accademia Carrara si snoda verso Città Alta. Una cerniera fatta, tra l’altro, di giovani e alta formazione, elementi fondamentali nel progresso della nostra comunità. Desidero ringraziare l’Assessore Francesco Valesini, i suoi collaboratori e il segretario comunale Pietro Sanmartino, che hanno profuso tanto impegno per superare questo ostacolo che ha rallentato un’operazione così importante per la nostra città. Ringrazio anche il rettore Sergio Cavalieri, che ha dimostrato determinazione nel trovare una soluzione alle criticità riscontrate in questi ultimi mesi, e Regione Lombardia, che ha mantenuto il suo importante impegno su questo fondamentale progetto”.

Attore fondamentale della riqualificazione è anche Regione Lombardia, che dal 2019 ha condiviso il progetto, su richiesta dell’allora rettore Remo Morzenti Pellegrini, mettendo sul piatto un finanziamento complessivo di 15 milioni di euro: “Il recupero delle Ex Caserme Montelungo-Colleoni rappresenta un esempio di rigenerazione urbana e di lavoro di squadra tra soggetti e istituzioni diverse – ha sottolineato l’assessore regionale alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi – Valorizzare un gioiello come l’Università di Bergamo, rendendola più attrattiva, significa portare benefici tangibili al nostro territorio, che acquisisce ulteriore prestigio e incrementa l’indotto economico. Regione Lombardia sul tema ha sempre fatto la sua parte con grande convinzione: prima reperendo le risorse decisive, grazie alla lungimiranza del presidente Attilio Fontana, poi seguendo ogni passaggio di un iter certamente non semplice. A breve, nei prossimi giorni, approveremo in Giunta regionale l’ipotesi di secondo atto integrativo all’Accordo di programma. Andiamo avanti verso l’obiettivo comune”.

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