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La crisi

Maier Cromoplastica, lavoratori chiamati per le lettere di licenziamento: i sindacati riescono a bloccarle

Solo mercoledì sera in Regione l'azienda era stata informata di una proposta seria arrivata da un importante gruppo industriale per rilevare l'attività, la Cgil: "Totale disinteresse dell'azienda a trovare soluzioni alternative alla chiusura"

Verdellino. Resta delicatissima e drammatica la situazione alla Maier Cromoplastica di Verdellino, azienda metalmeccanica che lo scorso luglio aveva annunciato l’intenzione di cessare l’attività: giovedì mattina, come denunciano i sindacati, nel corso di un’assemblea sindacale due rappresentanti dell’azienda si sono presentati di fronte ai lavoratori chiedendo di recarsi negli uffici della direzione per la consegna delle lettere di licenziamento.

La Maier impiega al momento 82 lavoratori. Sin dall’inizio della vertenza il sindacato ha condannato le modalità scelte dalla multinazionale basca per avviarsi alla chiusura, in particolare per l’opposizione ferma al ricorso a un periodo di Cassa integrazione straordinaria.

“Nonostante una manifestazione d’interesse avanzata da un importante gruppo industriale, la IMR Industries, mercoledì all’incontro in Regione i legali e i liquidatori di Maier si erano presentati scettici, non convinti della fondatezza della proposta arrivata – ha spiegato, al termine dell’assemblea, Vittorio Tornaghi della Fiom-Cgil di Bergamo – I rappresentanti regionali (che hanno garantito in merito alla serietà delle intenzioni di IMR) e quelli del Mise, collegati da remoto, avevano assicurato che si sarebbero fatti promotori di un confronto – una telefonata diretta – tra Maier e IMR, per non sprecare un’occasione così importante”.

La tentata consegna delle lettere di licenziamento, dunque, è arrivata inattesa giovedì mattina.

“Dopo l’assemblea abbiamo incontrato i liquidatori che avevano le lettere pronte – prosegue Tornaghi – Siamo riusciti a dissuaderli, richiamandoci agli impegni presi nella serata di mercoledì con la Regione e il Ministero. Ora ci auguriamo che il contatto diretto tra Maier e l’azienda interessata avvenga al più presto. È chiaro che occorre dare il tempo a IMR di telefonare. Ancora una volta, intanto, non possiamo che rilevare il totale disinteresse dimostrato da Maier nel trovare soluzioni alternative alla chiusura. Siamo, però, determinati a fare di tutto per salvare questi posti di lavoro”.

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