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Valle imagna

Marcovaldo va a Berbenno e trova spenta l’illuminazione pubblica (di notte, per risparmiare)

Dopo Caprino e Valgoglio, un altro comune si aggiunge alla lista

Berbenno. Per chi fosse intenzionato ad andare a Berbenno, di sera, il consiglio è quello di munirsi di una torcia.

Lo sa bene Marcovaldo che qualche giorno fa ha scelto il comune della Valle Imagna per portare Domitilla e i suoi figli a visitare il Monumento naturale Valle del Brunone. Una valletta ubicata nel comune di Berbenno, a non molta distanza dalla frazione di fondovalle Ponte Giurino, all’interno della quale scorre il Torrente Brunone, che dà il nome al sito. Nonostante le giornate si siano accorciate e le sere infreddolite, i pomeriggi caldi permettono di rilassarsi ancora qualche ora a contatto con la natura e così Marcovaldo si prende un giorno di ferie da trascorrere in un luogo che, nonostante i fossili rinvenuti di rettili, pesci, crostacei e insetti, ancora in pochi conoscono.

Decide di soggiornare in un paese vicino e dopo aver cenato, mentre la famiglia sale in camera, lui si reca a Berbenno per trovare le indicazioni che il giorno dopo avrebbero seguito per raggiungere il Monumento naturale Valle del Brunone. Arrivato nel paesino della Valle Imagna nota che ad illuminare le strade ci sono solo i fari delle auto perché tutti i lampioni sono spenti. Pensa subito che ci possa essere stato un black-out, causato da un temporale. Un fulmine può aver danneggiato un quadro elettrico e di conseguenza aver provocato il guasto all’illuminazione pubblica.

Di ritorno il buio si fa pesto e ai bordi delle strade di Berbenno distingue alcuni giovani che camminano con le torce accese, come se stessero cercando qualcosa o qualcuno. Probabilmente l’uomo.

Quella poteva essere una serata particolare: agli studenti Berbennesi era stato chiesto di impersonificare il filosofo greco Diogene che una volta uscì in pieno giorno con una lanterna in mano e a chi gli chiedesse come mai agisse in tal modo, aveva risposto: “Cerco l’uomo!”.

La curiosità non avrebbe fatto dormire Marcovaldo e contava poco se al posto delle pecore si fosse messo a contare i lampioni. Accosta la macchina e chiede ad uno di quei giovani il motivo delle torce accese e dei lampioni spenti. “Per il risparmio energetico da qualche giorno il comune ha deciso di spegnere l’illuminazione pubblica nelle ore notturne”, la risposta di uno di loro. Una decisione simile a quella già presa dai sindaci di Caprino Bergamasco e Valgoglio.

Riparte mentre la radio trasmette una canzone di Battisti che fa: “… E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte …”.

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