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L'analisi

Covid, dati in continua crescita: siamo all’inizio di una nuova ondata?

Crescita dei casi riscontrata anche in provincia dove la fascia più colpita è quella dai 12 ai 19 anni: scende invece il numero dei ricoverati al Papa Giovanni, dove sono solo 12 di cui 2 in terapia intensiva

I contagi relativi al Covid sono di nuovo in crescita (+75% nelle ultime due settimane), meno preoccupante l’aumento, per ora, dei ricoveri nei reparti ordinari e in quelli di Terapia Intensiva.

A conferma dell’inversione del trend, anche l’indice di positività è passato, sempre nello stesso lasso di tempo, dal 12,2% al 18,8%

Anche l’indice di trasmissibilità, tornato sopra quota 1, ha superato la soglia di allerta epidemica e torna a essere un segnale di preoccupazione; in forte rialzo pure l’andamento dell’incidenza dei casi ogni 100.000 abitanti, passato da 190 a 340.

Siamo quindi all’inizio di una nuova ondata, e non aiuta di certo la mancata proroga dell’obbligo dell’utilizzo della mascherina sui mezzi di traporto; rimane confermato solo per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, sociosanitarie e le RSA.

È doveroso ricordare che è ancora attualmente in vigore (scade il 31 ottobre) il protocollo secondo cui il datore di lavoro deve assicurare la disponibilità delle mascherine Ffp2 ai propri dipendenti.

Di base, però, ci sono alcuni aspetti che stanno permettendo la risalita dei casi; innanzitutto, la copertura vaccinale che sta scemando: il calo nel tempo della protezione del vaccino, che non viene rafforzata dalla quarta dose, che sembra essere rifiutata dagli italiani, non è più in grado di proteggere adeguatamente.

In secondo luogo il rilassamento delle misure, come suddetto, e della soglia di attenzione, permette al virus di agire più liberamente.

A tutto ciò, aggiungiamo l’inizio della stagione fredda: se l’estate aveva permesso, in qualche modo, di limitare l’uso della mascherina nei luoghi chiusi (spesso nemmeno in quelli in realtà), ora con la ripresa delle attività lavorative a pieno ritmo, l’inizio dell’anno scolastico e i trasporti pubblici pieni l’impennata della curva è certa.

Nelle scuole, anche in quelle bergamasche, già si vedono i primi effetti: in provincia la fascia più colpita e dove si riscontra la più alta percentuale di nuovi casi è quella 12/19 anni.

A proposito della nostra provincia, vediamo come sono oggi i dati rispetto a due settimane fa.

I nuovi casi sono stati in questa 3.933, con un incremento quindi dell’88% rispetto ai 2.085 relativi alla settimana terminata lunedì 19 settembre.

L’indice di contagio ogni 100 mila abitanti è salito da 188 a 356.

Il numero di pazienti ricoverati nel Reparto Covid nell’ospedale cittadino è passato da 18 a 10. Stabile la situazione In Terapia Intensiva, dove ci sono 2 ricoverati.

Sostanzialmente invariato il numero dei decessi, in media 8 settimanali.

Questi ultimi dati, come sottolineato più volte, sono gli ultimi a scendere e una volta raggiunto il minimo e se la tendenza continuerà al rialzo, presto anche questi torneranno a salire.

Se l’obiettivo dichiarato è quello della convivenza con il Covid-19, è necessario un salto di qualità anche nella mentalità oggi corrente: non basta prendere atto della sua persistenza augurandosi che, in fondo, sia solo un’influenza, ma essere molto più consapevoli delle sue conseguenze e agire di conseguenza.

Inoltre, si rende necessario dare un nuovo impulso alla campagna vaccinale. Auguriamoci che il nuovo governo la metta in agenda al più presto.

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