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Bergamo

“Un passo dentro il futuro”, il progetto per dare lavoro ai maggiorenni fragili

L'assessore alle Politiche Sociali Marcella Messina: "È un progetto, il cui valore aggiunto, è dato dalla sinergia tra soggetti pubblici e privati". Sarà finanziato da Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus, dal Comune e Rotary Club

Bergamo. “Un passo dentro il futuro”, un progetto di inserimento lavorativo di neo maggiorenni soli in uscita dalle comunità di accoglienza: questo il significato dell’iniziativa voluta dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, insieme a Rotary Club Bergamo Città Alta, Consorzio Sol.co Città Aperta, Fondazione della Comunità Bergamasca, Rotary Club Bergamo Città Alta e ManpowerGroup. Per la prima volta, l’amministrazione comunale ha pensato di portare avanti un’iniziativa che facesse collaborare, contestualmente e con una spinta d’unitàè d’intenti, attori protagonisti del mondo del sociale, nella fattispecie delle cooperative, con altrettanti privati per fare rete. Insieme. Sull’onda quindi di un modus operandi che da sempre fa da marca al lavoro del comune, anche il comparto che fa capo all’assessore Marcella Messina ha scelto di operare sulla scia di un partenariato in grado di garantire, così, il raggiungimento di un fine di valore all’insegna di una vera e propria coesione collettiva, in grado di coinvolgere l’intera comunità. Il progetto, che ha un costo di 25mila euro, 16.750 saranno sostenuti dalla Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus, mentre la rimanente parte da Rotary e dal Comune stesso.

Il progetto “Un passo dentro il futuro” nasce dall’esigenza di contrastare le prospettive di marginalità economica, educativa e sociale dei neomaggiorenni soli in carico ai Servizi Sociali del Comune. L’obiettivo è offrire a questi ragazzi delle opportunità di inserimento lavorativo nel tessuto produttivo locale attraverso la realizzazione di un percorso ad hoc di accompagnamento all’occupabilità, la fornitura di aiuti concreti volti a sostenere il passaggio all’autonomia, l’istituzione della funzione di case manager del servizio sociale comunale titolare dei percorsi stessi.

La sperimentazione ha come protagonisti 10 ragazzi e ragazze, degli attuali 54 in carico al comune, che, al compimento della maggiore età, si trovano quindi a vivere fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che li ha collocati in comunità residenziali o in affido eterofamiliare. Sono destinatari della sperimentazione sia i ragazzi interessati da un provvedimento di prosieguo amministrativo, sia coloro che non ne sono beneficiari.

“Per i 10 selezionati, ci poniamo l’obiettivo fondamentale di sperimentare percorsi di autonomia attraverso una stretta ed innovativa collaborazione tra Istituzioni, realtà del Terzo Settore, soggetti del profit a cui credo molto sia come modello metodologico, sia per la qualità ed efficacia operativa – ha spiegato l’assessora alle Politiche sociali Marcella Messina -. Il progetto permette ai ragazzi infatti di entrare in un “circuito virtuoso” dove domanda e offerta non vengono utilizzate secondo concezioni di “debito”, ma di potenziamento delle risorse individuali di ciascuno, portando la comunità ad autosostenersi in un’ottica di rigenerazione culturale e sociale.”

“Per tutti i beneficiari è stato definito un iter di conoscenza e graduale partecipazione al mondo del lavoro che si concluderà con uno stage in azienda – ha spiegato Fausto Gritti, Presidente del Consorzio Sol.Co Città ApertaIn particolare è previsto: un percorso di avvicinamento al lavoro costituito da colloqui individuali e di gruppo con psicologi e tecnici; dei test per l’individuazione delle competenze e delle soft skills; tirocini; sostegni tecnologici e incentivi; tutoring e peer tutoring; accompagnamento culturale e ricreativo. Con l’obiettivo di rafforzare la motivazione dei partecipanti all’intero percorso sarà riconosciuta una gift card del valore di 150 euro ad ogni beneficiario che avrà partecipato a più del 75% dei momenti di incontro. Mediante il proprio personale qualificato, il Consorzio avrà la funzione di mettere a disposizione tutor operativi che si affiancheranno alle assistenti sociali del Comune di Bergamo per realizzare il progetto e supportare i beneficiari.”

“Fondazione della Comunità Bergamasca sostiene il progetto ‘Un passo nel futuro’  – Osvaldo Ranica, Presidente della Fondazione Comunità Bergamasca – grazie al Fondo povertà, istituito l’anno scorso da Fondazione Cariplo, dalla stessa Fondazione della Comunità Bergamasca e da una nutrita squadra di soggetti del mondo profit e non profit. Obiettivo del Fondo è quello di promuovere iniziative di contrasto alle situazioni di indigenza determinate o accentuate dalla pandemia, offrendo a soggetti fragili il supporto dei servizi di prossimità. Il progetto del Consorzio Sol.Co Città Aperta, rivolto a dieci ragazze e ragazzi neomaggiorenni, ci ha convinti perché non alimenta l’immobilismo sociale, percorrendo la strada dell’assistenzialismo. Al contrario, contribuisce a liberare i giovani coinvolti dal progetto da una condizione di vulnerabilità e ad offrire loro gli strumenti per muoversi consapevolmente e autonomamente nel mondo del lavoro e nella società”.

Rotary Club Bergamo Città Alta contribuisce al progetto mediante la messa a disposizione sia di risorse economiche in termine di cofinanziamento e raccolta fondi, sia mediante la messa in gioco della ricca rete di relazioni, esperienze e competenze di cui è portatore. Attraverso, inoltre, i propri giovani associati del Rotaract Bergamo Città Alta garantirà una rete di relazioni di riferimento per i beneficiari del progetto. “Questo progetto nasce, a valle del protocollo di intesa Rotary-Comune di Bergamo firmato nel 2021, prendendo in considerazione bisogni specifici e un po’ scoperti, segnalati dagli operatori e dentro la tradizione di attenzione ai giovani che caratterizza il club Città Alta. Nasce anche da una convinta interazione fra soggetti diversi, con la volontà di sperimentare insieme una reale co-progettazione di territorio. Un grazie a tutti coloro che lo sostengono e ci stanno lavorando in molti modi e un augurio di ‘buon futuro’ ai giovani che parteciperanno”, ha commentato Susanna Pesenti, Presidente del Rotary Club Bergamo Città Alta.

“Non esiste altra via, per costruire progetti che abbiano un impatto positivo sulla qualità di vita nel nostro territorio, oltre a quella della collaborazione. È questo il significato del protocollo tra i Rotary Club della città di Bergamo e il Comune e questo progetto è l’evidenza di quanto sia virtuoso condividere obiettivi e fare squadra – ha aggiunto Luca Carminati, Assistente al governatore per il Gruppo Orobico 1 Distretto 2042.

“La nostra associazione ha aderito con entusiasmo al progetto “Un passo dentro il futuro” promosso dal Rotary Bergamo Città Alta e dall’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Bergamo aderendo così di fatto alla rete di associazioni ed enti che supportano questo progetto – ha spiegato Davide Ardovino, Presidente del Rotaract Bergamo Città Alta -. La nostra sensibilità alle tematiche sociali che rispecchia la nostra appartenenza alla famiglia rotariana non poteva lasciarci indifferenti di fronte a un problema così poco conosciuto come l’orientamento e l’integrazione sociale dei giovani più sfortunati, che nostri coetanei, si trovano catapultati in una realtà sociale molto complessa senza però le basi solide di una famiglia che possa accompagnarli in questo percorso. Avendo noi del Rotaract una fascia di età comparabile a quella dei ragazzi aderenti al progetto, ci siamo fatti carico di un’azione volta a favorirne l’integrazione attraverso attività sportive e culturali. Per il momento sono previste due iniziative a novembre, una di carattere ludico sportivo e una di partecipazione ad un’opera teatrale in cui avremo modo di conoscerci e di testare la possibilità di instaurare un rapporto di collaborazione duraturo.”

Manpower è l’agenzia che gestirà il percorso d’ingresso e inserimento nel mondo del lavoro dei beneficiari del progetto: “La nostra azienda è attiva con diverse iniziative per supportare l’employability dei giovani che non studiano e non lavorano – ci ha tenuto a dire Daniela Sonzogni, Regional Manager Lombardia Orientale Manpower -. Abbiamo aderito a questo progetto per supportare i giovani coinvolti nell’allenare le proprie competenze e riqualificarsi per aumentare la propria occupabilità. In un mondo del lavoro in continuo cambiamento, dove le skills fondamentali richieste dalle aziende si evolvono continuamente, mettiamo a disposizione la nostra esperienza per favorire l’ingresso o il rientro al lavoro di chi ha più difficoltà nel farlo.”

Al fine di validare la validità del progetto e del suo approccio sarà conferito ad un ente terzo un mandato di valutazione dell’impatto del progetto che consentirà una restituzione finale dei punti di forza ed eventuali azioni di miglioramento dell’azione sperimentata.

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