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Il personaggio

Riserva a chi? L’Atalanta nelle mani sicure di Sportiello, il “secondo” coi numeri da titolare

L'infortunio di Musso riconsegna i pali al 30enne di Desio che già a Roma ha convinto: la sua storia in nerazzurro costellata da dualismi, ma quando è toccato a lui raramente ha deluso

Atalanta-Sportiello, atto terzo. Con l’infortunio allo zigomo rimediato da Juan Musso nell’ultima trasferta di Roma, la porta nerazzurra torna tra le mani del 30enne di Desio che già all’Olimpico ha messo la propria firma su un successo importante, che è valso ancora il primato in classifica.

I tempi di recupero per il portiere argentino potrebbero essere lunghi e quasi certamente, col Mondiale in vista, non si forzerà il rientro. L’intervento di riduzione e contenzione con placche e viti della frattura composta del complesso orbitario/mascellare di destra richiede la massima cautela, per evitare pericolose ricadute: i due mesi scarsi che ci separano da Qatar 2022 sembrano un tempo congruo per poter tornare in campo senza rischi, anche se probabilmente, a quel punto, lo farà con una speciale mascherina protettiva (come quella del napoletano Osimhen, vittima di un infortunio simile lo scorso anno).

Due mesi durante i quali i gradi di titolare li vestirà proprio Sportiello, uno che nel ruolo di “secondo” ci va davvero un po’ stretto: in estate su di lui si erano posati gli occhi dello Spezia, che prima di puntare su Dragowski lo avrebbe voluto per sostituire Provedel promesso sposo alla Lazio, ma un pensierino lo avevano fatto anche gli stessi biancocelesti quando la trattativa per lo spezzino fresco di prima convocazione in Nazionale sembrava non sbloccarsi mai.

Corteggiamenti rimasti tali, che hanno lasciato a Gasperini la certezza e la tranquillità di poter contare ancora una volta su una riserva di lusso che raramente, quando chiamata in causa, ha deluso le aspettative.

Eppure il rapporto tra i due non era iniziato nel migliore dei modi: al suo arrivo sulla panchina nerazzurra nel 2016, il tecnico aveva trovato un portiere al centro delle voci di mercato, per via di due stagioni di altissimo livello, e aveva scelto ben presto di puntare sul neo-arrivato Berisha.

Un dualismo che, dopo il girone d’andata, spingerà Sportiello a Firenze: 6 mesi alle spalle di Tatarusanu e poi un anno da titolare fisso.

Rientro momentaneo a Bergamo e di nuovo rotta su altri lidi, questa volta in direzione Frosinone: nonostante le sue buone prestazioni i ciociari retrocederanno e non eserciteranno l’opzione per il riscatto.

Nell’estate 2019 è di nuovo Atalanta, stavolta per restare e vivere un nuovo, sano, testa a testa con Pierluigi Gollini, che Gasp gli preferisce quasi sempre.

Non si può dire lo stesso per la stagione 2020-2021 quando gioca titolare praticamente fino a dicembre, sia in campionato che in Champions League: in una continua alternanza, a fine anno metterà a referto 21 presenze.

Il successivo arrivo di Musso, per la quale la società ha deciso di investire una cifra vicina ai 20 milioni, lo relega ancora una volta a dodicesimo: cinque apparizioni nel 2021-2022, con cinque gol subiti e due “clean-sheet”.

Ora, però, ha di nuovo la chance di giocare con regolarità, al terzo atto della sua storia nerazzurra fatta di 123 presenze e 34 partite con la porta inviolata. Una storia che è quanto di più lontana da quella di un “banale” secondo portiere.

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