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La riflessione

Orat et Laborat: perché ottobre è il mese del rosario e della missione

Rosario e Missione in ogni ottobre si generano e si sostengono a vicenda: orat et laborat sono la cifra del cammino umano credente

Ottobre è comunemente chiamato il Mese del Rosario perché in esso il giorno 7 viene celebrata in tutta la Chiesa Cattolica la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario. Il Rosario resta oggi, come ieri, la preghiera quotidiana del fedele e una sintesi popolare della fede.

Il Rosario non è tanto una preghiera a Maria ma quanto una preghiera a Gesù con Maria. Per questo il Rosario è la preghiera di chiunque – dotto oppure no, laico o religioso, liturgista o devoto – che vuol vivere qualche momento della giornata con la Madre perché gli parli del Signore Gesù. Infatti la preghiera dell’Ave Maria non è altro che la ripetizione dell’evento fondamentale del mistero cristiano: Dio diventa uomo nel grembo della vergine, perché l’uomo diventi figlio di Dio. Il mistero dell’amore di Dio si dona per la salvezza e la speranza del mondo nell’incarnazione di Gesù Cristo come diciamo nell’Ave Maria. Il Cardinal Newman affermava che: “il rosario è il credo che diventa preghiera”.

Il Rosario è, anche, un efficace strumento che ci aiuta a riscoprire la presenza di Dio nel nostro quotidiano e ci stimola a rivivere la vita come Gesù sull’esempio di Maria. La vita di Gesù e di Maria sono state sia vite di annuncio della buona notizia (il vangelo) che di carità (la missione): sono state vite da missionari.

Rosario e Missione in ogni ottobre si generano e si sostengono a vicenda: orat et laborat sono la cifra del cammino umano credente.

L’azione missionaria dei cristiani è fatta di annuncio esplicito del vangelo, dei valori cristiani e di azioni concrete di solidarietà in senso estensivo: dal cibo per il sostentamento del corpo alle azioni di istruzione ed educazione, da una abitazione per le famiglie alla riabilitazione dalle dipendenze, dai vestiti per coprirsi alla difesa e ricerca di un lavoro dignitoso, dalla cura della salute alla difesa dei diritti sociali e politici di ogni persona.

L’azione missionaria dei cristiani non è da intendersi solamente rivolta alle terre dei paesi del terzo o quarto mondo; essa trova casa in ogni luogo del mondo dove ci sono bisogni materiali, sociali, spirituali e morali di ogni donna o uomo. La Chiesa è missionaria perché si prende cura della salvezza di tutto l’uomo e non solo di una sua parte.

Ecco perché l’azione missionaria ecclesiale non si riduce solo ad una azione sociale o filantropica: la missione della chiesa è una missione pastorale che in ciò che annuncia o fa “mette” Gesù al centro e nel centro. Per questo la sapienza della Chiesa ha da sempre compreso e proposto che preghiera e azione missionaria debbano essere le due “facce” del cristiano: come cuore e mani appartengono allo stesso uomo così preghiera e missionarietà che annunciano il vangelo e si fanno prossimo ad ogni povertà appartengono al credente credibile. Mai l’una senza l’altra!

Il mese di ottobre, secondo la tradizione cattolica, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà offre la preghiera del Rosario e la realtà dell’impegno Missionario come “i due segreti per una vita realizzata e felice”: offre “l’orat et il laborat”.

don Massimo Massironi
Salesiano

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