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Bergamo

Politica, è il tempo delle donne. Per Palazzo Frizzoni la corsa in rosa Carnevali-Gallone?

Dopo il mancato rinnovo delle cariche a Roma, Elena Carnevali e Alessandra Gallone potrebbero essere i profili giusti per la corsa del 2024

Bergamo. La politica è donna. Ora più che mai, verrebbe da dire. Ora che l’Italia sarà rappresentata, in lungo e in largo, da un presidente del Consiglio che di nome fa Giorgia Meloni. Un sogno che è diventato realtà per la ragazza della Garbatella, quartiere di Roma, cresciuta con la sorella, solo con la mamma, che dopo una vita di militanza, vissuta battendo i marciapiedi della politica di periferia, è approdata alla corte di re Silvio. Un progetto ambizioso che, probabilmente, se fosse dato chiederglielo, non si sarebbe immaginata nemmeno lei, almeno per le dimensioni che ha preso.

E, in tal senso, è sufficiente immaginare che il suo partito, quello di cui Crosetto e La Russa sono stati cofondatori, nel 2013 aveva preso poco più dell’1% delle preferenze, mentre oggi, forte dei suoi 25,99% alla Camera e 26,01% al Senato, è il partito più votato nel Paese. Un capo di Governo in gonnella, dunque, che, come si racconta, ha la schiena dritta e le idee chiare. E se solo il tempo saprà dare le risposte in merito, cioè se le promesse troveranno compimento e le parole avranno un seguito, certo è che per la prima volta in Italia l’exploit alle urne l’ha fatto una donna. E, viva Dio.

Quote rosa a parte, questa fine estate, così lo chiamano tutti, di grandi manovre e di svolte, sembra appunto tingersi tutto di questo colore, con donne dai cognomi altisonanti alla ribalta dei palcoscenici, a partire proprio dalla Giorgia nazionale, fino ad arrivare all’eroina Cristoforetti, l’astronauta che porta in alto, e non è una metafora, il nome dell’Italia sulla Stazione Spaziale Internazionale in qualità di nuova comandante.

Ma veniamo a noi. A Bergamo il soffitto di vetro è stato già rotto da Vanessa Pesenti, prima donna alla guida di Ance, l’associazione dei costruttori. Solamente qualche mese fa l’elezione della nuova presidente di Confindustria Bergamo, Giovanna Ricuperati. Ora, forse, è tempo di pensare anche ad un vertice, quello di Palazzo Frizzoni. E i nomi non mancano. Senza dimenticare, anche, che nella lista dei desiderata del Partito Democratico, da tempo, c’è la volontà di mettere al vertice una donna. Operazione, appunto, riuscita alla destra e non alla sinistra. 

E, questa volta, i nomi altisonanti sono due, due persone di alto profilo del territorio che, per un pugno di voti, hanno mancato al rinnovato appuntamento con i palazzi romani: Elena Carnevali e Alessandra Gallone. La lista dei pretendenti o presunti tali è certamente molto più lunga, foss’altro per l’esperienza maturata in questo doppio mandato e fa riferimento anche ad altri candidati al maschile, basti pensare all’attuale vice sindaco Sergio Gandi, a politici ora piazzati in Regione o a volti noti della società civile che, tra le righe, non hanno faticato ad ammettere che questa tornata elettorale altro non è stata che la gavetta o le prove generale per il debutto ufficiale.

Ma la corsa a due tra la paladina dei Dem, che il veggente Franco Tentorio aveva già indicato in tempi non sospetti come nome papabile qualora la corsa elettorale fosse andata male, cosa che peraltro è stata, e la signora del centrodestra a Bergamo, è tutt’altro che fantapolitica. Due profili interessanti, che certo non mancano di esperienza fuori e dentro le aule dei palazzi, che la politica, specie quella sul territorio, la conoscono a menadito e che, c’è da dire, molto di più avrebbero meritato se solo i loro partiti si fossero spesi di più per le singole cause.

Due donne impegnate anche su fronti diversi. La prima, Carnevali, con un recente trascorso dedito alla materia della salute, fautrice e relatrice della legge “Dopo di Noi”, la norma sulla riforma dell’indennità di accompagnamento per le persone con disabilità, che certamente verrà ricordata anche per le sue battaglie a tutela dei malati oncologici e per le riforme sugli ordini professionali di molteplici categorie di professionisti della medicina.

La seconda, Gallone, per i suoi svariati ruoli da coordinatrice di ampio respiro in quota a Forza Italia, con un lunghissimo trascorso anche in comune a Bergamo, gomito a gomito con lo stesso Tentorio e con molti altri, impegnata recentemente nella commissione Ambiente del Senato, il cui celebre intervento in risposta a Toninelli resterà nella storia.

Del resto loro stesse, nelle tante interviste fatte prima e dopo il 25 settembre, non si sono mai nascoste, forse l’hanno fatto solo dietro un dito, dichiarando a più voci di “pensare al presente, ma di essere disposta a fare qualunque cosa per la mia città”. E magari, ora che il sogno romano è svanito, si è riaccesa la luce su una veste completamente differente, con una marca certo più locale, ma non meno impegnativa o soddisfacente.

Resta il fatto che, come si racconta dietro le quinte, sarà certamente il partito a scegliere. Ovvio. Ma in un momento storico in cui le guide, peraltro maschili, di molti movimenti sembrano vacillare o quantomeno non essere state in grado di studiare e mettere in atto strategie efficienti, forse una pensata andrebbe fatta.

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