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Riva di solto

“Personale introvabile e spese triplicate”: Zù, il ristorante con super vista sul lago, sospende l’attività

Non parla di una chiusura definitiva, ma è davvero sofferta la decisione che Marcello Viscardi ha preso insieme alla moglie Maria Patrizia Zenti: "Caro bollette e caro materie prime le gocce che hanno fatto traboccare il vaso"

Riva di Solto. Una vera e propria istituzione sul lago d’Iseo. Dalle raffinate sale del ristorante , conosciuto per l’ottima cucina di lago e per l’indimenticabile vista sulle acque del Sebino, sono passati migliaia di palati. “C’è chi ha preso apposta l’aereo per venire a mangiare da noi – racconta con orgoglio e un filo di commozione Marcello Viscardi, 64 anni, che insieme alla moglie Maria Patrizia Zenti gestisce da quasi mezzo secolo lo storico ristorante a Riva di Solto -. Ricordo con emozione la visita di Christo (l’artista che nel 2016 portò il lago all’attenzione del mondo con la sua passerella dorata, ndr). Ma qui abbiamo accolto anche George Clooney. Ah sì, pure Jude Law e Willem Dafoe. Stavano con un gruppo di clienti americani, non sapevamo di avere degli attori di Hollywood al tavolo e nemmeno gli abbiamo chiesto una fotografia. Ma davvero tantissima gente ci ha scelto, ricordi e soddisfazioni non mancano”.

Viscardi parla di “ricordi” perché domenica 25 settembre il ristorante ha spento i fornelli dopo settant’anni di onorata attività (era nato come trattoria negli anni Cinquanta). Per avvisare i clienti una stringata comunicazione sui social, nulla più. “Non voglio parlare di chiusura, farebbe troppo male. Piuttosto di ‘sospensione'”, puntualizza. Una decisione, secondo i ben informati, nell’aria da qualche tempo, ma che con ogni probabilità lui e la moglie avrebbero ancora rimandato. “Grosse difficoltà a trovare personale qualificato e bollette triplicate sono le gocce che hanno fatto traboccare il vaso – ammette -. Ma anche il prezzo delle materie prime è salito alle stelle. In pochi ne parlano, ma per alcuni prodotti è addirittura quadruplicato. Con l’arrivo del freddo non ci conviene tenere aperto, a queste condizioni verrebbe a mancare il fatturato”. Il ristorante, per far fronte alle spese, aveva già ritoccato i prezzi del menù. “Aumentarli ancora non aveva senso, sarebbe stato ingiusto – dice Viscardi -. Ho detto ai miei dipendenti che sono liberi”.

Se per uno dei più rinomati ristoranti del Sebino si chiude un’era, non è detto che non possa aprirsene un’altra. Il passaggio generazionale non ci sarà. “Ma ci stiamo guardando attorno. Se qualcuno è interessato a prendere in mano l’attività siamo disposti a parlarne”, conclude Viscardi. Con la speranza, per chi negli anni ne ha apprezzato la cucina, di godersi un altro piatto a strapiombo sul lago.

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