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Il caso

Marcovaldo scopre che a Valbondione mettono all’asta un camoscio per l’abbattimento

I cacciatori, provvisti di regolare licenza, possono partecipare presentando un'offerta in busta chiusa entro il 31 ottobre 

Valbondione. Marcovaldo, di ritorno dopo un’escursione al lago del Barbellino, decise di fermarsi a Valbondione per rifocillarsi. Erano passati i tempi del pranzo al sacco e adesso preferiva fermarsi in qualche trattoria, gustare i piatti tipici della cucina bergamasca, e curiosare tra i discorsi intavolati dagli altri avventori.

I suoi pensieri li aveva lasciati parcheggiati in macchina, prima di imboccare il sentiero 305 per il Rifugio Curò. Era certo che al suo ritorno li avrebbe trovati ancora tutti lì. Per non dare troppo nell’occhio e per evitare di solleticare la curiosità dei clienti decise di sedersi in un angolo appartato. Ad attirare la sua attenzione i discorsi di un gruppo di persone sedute di fronte a lui. Le giacche ed i pantaloni indossati tradivano la loro passione: la caccia.

“Io penso di offrire millecinquecento euro”, “Io posso arrivare fino a duemila euro”, “Io non offro niente”: era quello che aveva sentito prima che la voce del cameriere, che gli stava servendo il piatto di casoncelli, lo distraesse. Marcovaldo non conosceva la caccia se non quella alle cimici che in autunno infestavano casa sua e non riusciva ad immaginare per cosa, quelle persone, fossero disposte a spendere i loro soldi. Sarà per ritirare il fucile da caccia messo in vendita da qualche cacciatore a cui non interessava più cacciare, pensò.

“È un’asta, quindi ognuno può offrire quello che vuole”, “Si, ma la base d’asta è di mille euro, non si può offrire di meno”, “Ricordo che l’offerta è da fare in busta chiusa”, “Io non offro niente” ripetè lo stesso cacciatore di prima più preoccupato del portafogli. Poteva essere l’asta per ritirare qualche capanno, ipotizzò Marcovaldo.

Prima che potesse ascoltare altro ritornò il cameriere con un piatto fumante di polenta, cervo e funghi porcini. I cacciatori erano già all’ammazzacaffè. Si salutarono, ricordandosi la data del trentun ottobre, e uscirono dal locale alla spicciolata. A lui rimaneva il caffè e la curiosità che, però, non poteva soddisfare interrogando il cameriere. Quando si trattò di pagare Marcovaldo domandò al titolare del locale cosa doveva essere indicato sulla busta, fingendo di essere a conoscenza dell’asta. “È scritto sull’avviso che ho messo sulla porta”. Ringraziandolo per il gustoso pranzo uscì e si fermò sulla porta a leggerelo.

“L’amministrazione Comunale, nell’ambito della convenzione sottoscritta con l’Azienda faunistico venatoria Valbelviso Barbellino, comunica la disponibilità dell’abbattimento di un camoscio per la stagione venatoria 2022. I cacciatori, provvisti di regolare licenza, interessati a partecipare alla selezione per l’abbattimento del camoscio, possono far pervenire presso gli uffici comunali, offerta in busta chiusa, con la dicitura “offerta abbattimento camoscio”, entro le ore 12 del giorno 31.10.2022. La base d’asta è di 1.000 euro”.

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