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Focus Economia

Camera di commercio

Bilancio di Sostenibilità 2021, Esposito: “Grande impegno sulla digitalizzazione interna”

Il segretario illustra alcuni dati chiave: "Ridotte del 55% le emissioni di anidride carbonica, del 60% l'utilizzo di materiale cartaceo e una drastica eliminazione della posta cartacea in favore delle Pec"

Segretario Esposito, quali sono le principali novità nella redazione del Bilancio di Sostenibilità della Camera di Commercio di Bergamo riferito al 2021?

La Camera di Commercio di Bergamo ha compiuto quest’anno un importante passo in avanti nella rendicontazione sulla sostenibilità avviata lo scorso anno con la pubblicazione del Bilancio di sintesi 2020, visto che sono presenti numerosi miglioramenti a livello metodologico: innanzitutto, questo è il primo Bilancio di Sostenibilità dell’Ente ad essere completo e conforme agli standard internazionali della Global Reporting Initiative (GRI), presa a riferimento in tutto il mondo. Inoltre, la matrice di materialità – che rappresenta i temi più rilevanti per la Camera – è stata aggiornata e affinata grazie allo svolgimento di consultazioni ad hoc con tre gruppi di stakeholder che rivestono un ruolo chiave per l’Ente: Istituzioni del territorio, Risorse Umane dell’Ente e Giovani bergamaschi. Si tratta dunque di un documento per la stesura dal quale condivisione e partecipazione sono risultati due elementi fondamentali, coerentemente con la natura della Camera di Ente a servizio del territorio.

Quale metodo avete seguito per la redazione del documento?

Per redigere questo Bilancio di Sostenibilità sono state identificate le tematiche ambientali, sociali ed economiche più rilevanti non solo per la Camera di Commercio di Bergamo, ma anche per l’ambito in cui la Camera opera e per gli stakeholder di riferimento. L’analisi è stata strutturata secondo due prospettive: una interna, volta a identificare i temi e le modalità di gestione dell’attività della Camera di Commercio, e una esterna, volta a individuare le aree di attività esterne su cui la Camera di Commercio può avere un impatto positivo o negativo: si va dalla semplificazione e qualità dei servizi offerti alla governance dell’Ente, dalle relazioni e collaborazioni con Istituzioni Pubbliche, Camere di Commercio e altri enti alla riduzione dell’impatto ambientale. I temi individuati sono stati poi inseriti in una matrice che permette di visualizzare il livello di priorità di ciascuno dei temi rilevanti per l’Ente, in una scala da 0 a 5, e sono stati incrociati con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) definiti dall’ONU nell’Agenda 2030. Un modo per dire che l’azione di ogni impresa e di ogni Istituzione non è sganciata, ma anzi deve essere parte integrante, dello sforzo globale per costruire un mondo più sostenibile.

Quali sono, in sintesi, gli ambiti in cui è più evidente il contributo della Camera di Commercio a questa sfida?

Non siamo un’azienda manifatturiera, quindi l’attenzione non è chiaramente rivolta in modo prioritario all’impatto diretto sull’ambiente. Anche noi, tuttavia, stiamo facendo la nostra parte: nel documento raccontiamo ad esempio la riduzione del 55% delle emissioni di anidride carbonica equivalente grazie alla scelta di rifornirci di energia elettrica derivata totalmente da fonti rinnovabili, la riduzione del 60% del materiale cartaceo d’archivio, la drastica eliminazione della posta cartacea, sostituita dalla PEC. Ancora più importante, però, è l’impegno sul fronte della digitalizzazione delle procedure interne e dei tanti servizi rivolti alle imprese: sono interventi che mostrano una Camera non solo sempre più paper free, ma soprattutto sempre più efficiente e performante, con un miglioramento evidente anche sul fronte della trasparenza e della velocizzazione delle pratiche. E poi il lavoro, con l’impegno dell’Ente a creare un’ambiente dove i nostri dipendenti si sentano sempre più a proprio agio e che permetta loro di conciliare al meglio le esigenze lavorative con quelle della vita familiare: smart working, flessibilità e possibilità di ricorso al part time – oltre alla formazione – sono parti integranti di un percorso di trasformazione in corso da tempo, che il Covid ha accelerato ma che deve andare oltre la fase emergenziale e che deve rendere questi strumenti opportunità stabilmente a disposizione delle persone.

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