• Abbonati
Il giallo

Caravaggio, pestato brutalmente in circostanze oscure: 23enne resta in coma

Le forze dell'ordine stanno provando a ricostruire l'accaduto, ma la speranza è che sia proprio lui al suo risveglio a chiarire: il ragazzo ha subito due complessi interventi chirurgici da 8 ore l’uno per la ricostruzione delle cavità nasali e delle orbite oculari

Caravaggio. F. F., 23enne di Caravaggio, porterà sul volto i segni di quella che sembra essere molto più di una ragazzata. Massacrato di botte fino a renderlo irriconoscibile il 14 settembre scorso, il ragazzo ha subito due complessi interventi chirurgici da 8 ore l’uno per la ricostruzione delle cavità nasali e delle orbite oculari e rimane tuttora in coma farmacologico presso il settore A della terapia intensiva dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, da dove fanno sapere che è stabile pur rimanendo riservata la sua prognosi. In questi giorni, ascoltati i testimoni e le Forze dell’Ordine, si sta cercando di ricostruire cos’è accaduto in quella notte maledetta.

L’aggressione in circostanze misteriose

F.F. è un giovane come tutti gli altri, che vive solo con la madre in Vicolo Brigatti, nel centro storico. Quella del 14 settembre doveva essere una serata normale: intorno alle 22 la mamma gli aveva dato 20 euro per uscire con gli amici in città, per poi abbandonare anche lei l’abitazione per andare altrove. F.F. sarebbe poi tornato qualche minuto prima della mezzanotte, ma senza entrare in casa. Salite le scale ha suonato il campanello del vicino chiedendogli aiuto, e il dirimpettaio si è ritrovato davanti a “una maschera di sangue”, come è stato poi riferito. F.F. era visibilmente ferito in modo grave, a cavallo tra stordimento e incoscienza, tanto da convincere il vicinato ad allertare il 118.

“Sono caduto dalla bici” la sua prima versione dei fatti, smontata durante i soccorsi da un dettaglio arrivato proprio dal ragazzo: in un attimo in cui ha ripreso conoscenza, ha cercato di difendersi da chi gli stava prestando soccorso pensando di essere ancora in pericolo. Ciò ha reso evidente quanto è stato poi confermato da un referto dei sanitari, in cui si legge che le ferite riportate al volto e alle ossa del cranio sono compatibili con un brutale pestaggio ai danni del giovane, che è stato trasferito all’ospedale Papa Giovanni XXIII in gravissime condizioni.

Una ricostruzione difficoltosa

Da quando F.F. è uscito a quando ha cercato di rientrare ci sono ben due ore di vuoto nella storia di quella sera. Tante le testimonianze pervenute agli inquirenti, che registrano diversi avvistamenti del giovane già ferito mentre torna verso casa attraversando il centro storico di Caravaggio: piazza Locatelli e piazza Garibaldi, oltre che davanti alle scuole elementari di via Merisi, oltre che in piazzale Ceppo, proprio davanti al vicolo in cui abita con la madre, ma tra le ipotesi c’è ancora via Pirolo.

Solo poche e confuse ipotesi

“Ancora” via Pirolo, perché proprio lì il 5 settembre un cittadino marocchino dedito allo spaccio è rimasto ferito in una sparatoria, salvato dalla compagna da un gruppo di nomadi che lo stava aggredendo. La mamma, tuttavia, esclude che il figlio sia stato aggredito proprio lì, convinta cheil 23enne non si sarebbe mai recato in quel cascinale avvolto nell’ombra della microcriminalità. Forse l’aver nascosto il motivo delle sue ferite, nelle prime fasi di soccorso, è segno di una paura di ripercussioni? È stata un’aggressione violenta, che però non si sa ancora se perpetrata da una o più persone, già organizzate o trovatesi in comunione d’intenti sul momento, suoi conoscenti o estranei. Una storia ancora troppo complessa, che al momento è al vaglio del comando dei Carabinieri di Treviglio a cui fa capo il Maggiore Testa. Un momento cruciale sarà, come si pensa, il ridestarsi del giovane dal coma che lo tiene in terapia intensiva da oltre una settimana: solo a quel punto, sempre che i suoi ricordi siano abbastanza lucidi, si avrà dalla sua bocca una versione, si spera, fedele dei fatti.

Parla il sindaco di Caravaggio

Una speranza che nutre anche il sindaco Claudio Bolandrini: “Spero che il ragazzo possa riprendersi e aiutare a chiarire quanto accaduto e fornire informazioni utili per risalire al responsabile – ha commentato – In un primo momento l’indagine era orientata a stabilire le dinamiche di quello che sembrava un incidente, e lo stesso ragazzo aveva dichiarato di essere caduto dalla bicicletta. Solo successivamente in base alle informazioni raccolte gli inquirenti stanno indagando su un’aggressione”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI