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Dopo lo stop di sanpellegrino

Carenza di Co2, Gruppo Bracca e Pineta: “Fornitore stabile, per ora nessuna difficoltà”

L'amministratore delegato Luca Bordogna: "Ricercare nuove fonti di approvvigionamento è una questione urgente, aggravata dall’aumento dei costi energetici di produzione e distribuzione"

Zogno. “In questo momento il nostro Gruppo non accusa difficoltà perché si appoggia su un fornitore storico, stabile nonostante le circostanze. In generale, la necessità di ricercare nuove fonti di approvvigionamento per garantire una fornitura continuativa di Co2 resta una questione urgente, aggravata dall’aumento dei costi energetici di produzione e distribuzione che pesano sulle aziende, ma stiamo facendo il possibile per non penalizzare il consumatore”. Così Luca Bordogna, amministratore delegato del Gruppo Acque Minerali Bracca e Pineta, con sede a Zogno e Clusone, interviene sul tema delle carenti forniture di anidride carbonica per la produzione di acqua frizzante e bibite gassate.

Il settore è molto importante – considerato che l’Italia è tra i più grandi paesi consumatori di acqua in bottiglia -, ma dare una dimensione al problema è complicato. Quel che è certo, è che tocca da vicino anche il mondo delle imprese bergamasche, come dimostra il caso del Gruppo Sanpellegrino, costretto a fermare per due giorni lo stabilimento di Ruspino “a causa del persistente calo delle forniture”. La società, contattata da Bergamonews, ha fatto sapere che “nonostante il generalizzato problema della carenza di materie prime che coinvolge tutti i settori e il protrarsi della situazione di estrema difficoltà dei produttori di Co2, continua a ricercare nuove linee di approvvigionamento con l’obiettivo di ritornare il prima possibile al normale flusso di produzione”.

A segnalare il problema ad inizio luglio erano stati i vertici di Acqua Sant’Anna, un altro colosso italiano del settore che produce circa un miliardo e mezzo di bottiglie l’anno. Secondo Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, i problemi sul reperimento della Co2 deriverebbero anche dalle difficoltà di trasporto: il prodotto deve essere spostato sotto pressione e a temperatura controllata, spesso con camion appositi, in un periodo in cui il settore della logistica è in difficoltà sia a causa del costo dei carburanti, sia per la mancanza di personale.

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