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Domenica alle 12.30

Atalanta, operazione sorpasso per riconquistare la maglia rosa

Una vittoria sulla Cremonese (l'ultima in A è del lontano 1989) riporterebbe i nerazzurri da soli al primo posto. Hoejlund all'attacco, in panchina Muriel

Gasp dice che è un po’ come stare al Giro d’Italia, con la maglia rosa da difendere tappa dopo tappa. Ma sembra anche un Gran Premio di Formula Uno, visto che l’Atalanta sta in pole position, nella griglia di partenza e poco prima che parta (a Monza) il Gran Premio d’Italia potrebbe fare il controsorpasso alle due grandi che hanno vinto ieri, Napoli e Milan. E tornare sola in vetta alla classifica.

Sembra strano, molto strano, che la Dea possa competere subito e di nuovo così in alto, eppure così è ed è giusto cogliere l’attimo e cercare di farlo durare più a lungo possibile. Anche senza Zapata, il cannoniere che arrivato a tre sole lunghezze dal primatista in A con l’Atalanta, Cristiano Doni (69 gol contro 66), ogni volta sembra bloccato da un incantesimo e non riesce a fare il fatidico sorpasso. Ci penserà dopo la sosta, Duvàn, a ritrovare i gol che gli mancano.

Intanto torna a disposizione Muriel, che partirà probabilmente dalla panchina. A spaccare la partita proverà ancora Rasmus Hoejlund, con la forza e la freschezza dei suoi 19 anni, la sua velocità per riuscire a mettere in crisi una difesa che ha già subìto 9 reti in cinque partite. Naturalmente gli servirà il contributo dei suoi due assistenti più vicini, Ederson e Lookman, che hanno messo la firma anche nei gol di Monza. Assieme a ‘Speedy Gonzales’ Soppy che potrebbe tornare titolare.

Vedremo quali saranno le mosse di Gasperini, se intende preservare Demiral che ha preso una botta al ginocchio e magari passare alla difesa a quattro, con Toloi e Okoli centrali e sulle fasce Hateboer e Soppy, visto che Zappacosta è ancora fuori dai giochi, non convocato e gli altri esterni Maehle, Zortea come lo stesso Ruggeri sono stati impiegati più in corso d’opera che dall’inizio. A centrocampo gli inamovibili Koopmeiners e De Roon, con Malinovskyi dietro al tridente Ederson, Lookman, Hoejlund. Una specie di 4-3-3, che durante la partita si adatterà poi alle esigenze tattiche, visto che Gasp ci ha abituato a un’Atalanta camaleonte, ormai trasformata da squadra garibaldina che era a esempio di concretezza.

E come dimostrano gli anticipi vinti di misura dalle grandi, anche in questa terza sfida stagionale al Gewiss occorrerà avere pazienza prima di poter piegare la Cremonese. Oltre che fare attenzione a non subire nei minuti iniziali: Musso e compagni hanno alzato le antenne e evitato ricadute.

Finora la squadra allenata da Alvini (ex tecnico dell’AlbinoLeffe) ha perso con un solo gol di scarto, salvo la sfida di San Siro contro l’Inter finita 3-1 il 30 agosto. Ma fin dalla prima giornata, la sconfitta a Firenze solo al 95′ (3-2), poi all’Olimpico contro la Roma (1-0) e anche nella partita del Mondo, Cremonese-Torino (1-2), i grigiorossi hanno sempre perso di misura. Giocando bene, ma col problema tipico delle neopromosse, cioè il gol: la base, per riuscire a vincere. E se non fai gol, sei inguaiato, in A difficilmente ti salvi. La Cremonese ritroverà fra qualche mese in porta Carnesecchi, appena si riprenderà dal lungo infortunio e intanto si affida a Radu (l’ex interista) e in attacco alla velocità dei nigeriani Dessers e Okereke. L’ex della sfida è invece Okoli, che dovrebbe tornare titolare nella difesa guidata da Toloi.

Per ritrovare dei precedenti tra le due squadre bisogna risalire agli anni Novanta e ancora più indietro (17 settembre 1989) è l’ultima vittoria nerazzurra a Bergamo in Serie A, 2-0 con gol di Madonna e Bortolazzi, mentre la Cremonese non passa qui dal 3-0 del 22 maggio 1988, in Serie B, gol di Nicoletti, Avanzi e Citterio. Però l’Atalanta salì comunque in A.
E anche stavolta i Gaspboys potranno contare sul pubblico delle grandi occasioni, erano 18.180 gli spettatori sicuri fino alla vigilia della partita, di cui 2.000 Under 18. Si va quindi verso il sold out, col Milan erano 19.216: e l’Atalanta avrà tanto bisogno della spinta del suo pubblico, per riconquistare la maglia rosa della Serie A.

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