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L'avversario

Dall’AlbinoLeffe alla Serie A, Massimiliano Alvini torna a Bergamo

Sfida l’Atalanta da tecnico della Cremonese, prima esperienza nella massima serie: tra il 2016 e il 2018 ha guidato i seriani in C

Bergamo. Il campionato è iniziato da appena un mese, ma non c’è dubbio che Massimiliano Alvini sia uno dei personaggi nuovi principali della nuova Serie A. L’allenatore della Cremonese è alla primissima esperienza nella massima serie, guadagnata dopo tanti anni di gavetta nelle serie inferiori. Sempre con un unico obiettivo in mente: riuscire ad arrivare a sfidare l’Inter, il Milan, la Juve, la Roma.

L’opportunità gliel’hanno data i grigiorossi e non è affatto frutto del caso, ma di un percorso di crescita che lo ha portato a meritarsi a 50 anni la prima chiamata. Nato a Fucecchio, in Toscana, ha allenato per anni il Tuttocuoio facendosi un nome in Serie C. Poi la Pistoiese e nell’estate 2016 una chiamata da Bergamo: l’AlbinoLeffe. In un momento non facile, con un ripescaggio in ballo.

Con i bluazzurri ha centrato per due volte la qualificazione ai playoff, pur senza riuscire a raggiungere la promozione e nemmeno andarci vicino. Ha però lasciato un ricordo indelebile in tanti di coloro che han lavorato con lui: la sua genuinità e la sua schiettezza non potevano passare inosservate, e nemmeno la sua preparazione tecnica, riflessa dal gioco entusiasmante visto per larghi tratti del biennio – più qualche mese – che hanno contraddistinto la sua gestione.

L’ultima si è conclusa con l’esonero a causa di un avvio stentato, dovuto anche ad un forte ricambio generazionale, oltre che alcuni problemi di salute.

“Tra ottobre e novembre ho vissuto un periodo complicato, ma ne sono uscito con maggiore consapevolezza – aveva raccontato a Football Scouting – Nella sfortuna, ho avuto fortuna di trovarmi nel posto giusto al momento giusto. Ad ottobre, a seguito di alcuni esami di routine, i medici hanno riscontrato un problema al cuore. Sono stato ricoverato, ho saltato due partite, ho anticipato i tempi rispetto al periodo di convalescenza consigliato dal reparto di cardiologia dell’ospedale di Bergamo, perché sentivo la necessità di tornare a lottare con la mia squadra”.

L’esonero è arrivato dopo una sconfitta contro il Ravenna – una sola vittoria nelle prime 12. Ma la nuova occasione non si è presentata tardi, anzi: la chiamata della Reggiana gli ha cambiato la carriera. Ha conquistato la promozione in Serie B e la retrocessione al termine della stagione successiva (2020/21) non ha scalfito la sua reputazione.

Così la chiamata del Perugia, un campionato brillante concluso qualificandosi al playoff e poi la tanto desiderata Serie A, con la Cremonese, a 52 anni. Alvini si è fatto conoscere al grande pubblico per la sua naturalezza: all’Olimpico di Roma, dopo la sconfitta per 1-0 coi giallorossi, è uscito dagli spogliatoi con lo stadio vuoto per fare un video allo stadio, sorridente come un bambino.

La stessa scena si è vista a San Siro, dopo aver perso contro l’Inter. E dopo aver conquistato il primo punto nel 2-2 casalingo col Sassuolo, ai microfoni di Dazn ha reagito con un sorriso alla notizia che in tribuna c’era un mito come Gianluca Vialli: “Mi piacerebbe tanto conoscerlo” aveva detto quasi incredulo.

Domenica 11 settembre Alvini torna a Bergamo per sfidare l’Atalanta, alla ricerca della sua prima vittoria. Lui che all’Atleti Azzurri D’Italia ci ha lavorato, in Serie C. Questa volta lo farà da avversario, ma da allenatore di Serie A. Il suo sogno realizzato.

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