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L'evento

Una mostra spettacolo alla scoperta del freno: Brembo sbarca al Mudec di Milano fotogallery

Dal 6 al 18 settembre 2022 al Museo delle Culture "The art of Braking", un'esposizione interattiva per raccontare la storia dell'azienda bergamasca leader mondiale dei sistemi frenanti

Milano. Performance e design, innovazione e ricerca. Questi i capisaldi di Brembo, brand iconico per quanto riguarda lo sviluppo e la produzione dei sistemi frenanti. Elementi fondanti che sono ideale punto di partenza in “The Art of Braking, una mostra-spettacolo alla scoperta del freno”, ideata e prodotta proprio da Brembo, insieme a Balich Wonder Studio, che al Mudec di Milano, dal 6 al 18 settembre 2022 (con ingresso libero) racconta la storia e i prodotti iconici di Brembo.

Un sistema frenante, quello ideato da Brembo, che, lungo i suoi sessant’anni di storia, è diventato icona tecnologica, simbolo di sicurezza e di design allo stesso tempo. La mostra offre un’esperienza multimediale immersiva, che coinvolge il visitatore con installazioni interattive, giochi di luce e video, attraverso il racconto di una storia divenuta simbolo del saper fare italiano. Storia ed evoluzione dei sistemi frenanti, ma anche studio e ricerca dei suoi elementi caratterizzanti (pinza, disco e pastiglie), dalle origini Ottocentesche, alla fondazione di Brembo nel 1964, fino a mobilità elettrica e sostenibilità, nuove sfide che guardano al futuro.

“Il freno è un elemento essenziale nelle nostre vite – afferma Matteo Tiraboschi, Presidente Esecutivo di Brembo –. Con questo percorso espositivo al Mudec vogliamo estrarlo dalla sua collocazione naturale, quella del veicolo, per mostrarlo a tutti sotto una nuova luce e attraverso i linguaggi dell’arte”.

All’ingresso della mostra, un disco colorato illustra i principali contenuti delle otto sezioni, che si sviluppano secondo un ordine cronologico, dove la storia e l’evoluzione dei sistemi frenanti vengono raccontati attraverso installazioni interattive ed esperienze multimediali che immergono lo spettatore all’interno del mondo Brembo. Un mondo che prende forma nel 1964, quando l’incidente di un camion che trasportava dischi freno, provenienti dall’Inghilterra, dà inizio alla produzione dell’azienda italiana ora conosciuta in tutto il mondo.

Brembo che per molti significa corsa, a partire dal 1975, quando Alberto Bombassei incontra Enzo Ferrari. Un incontro che è storia del mondo automobilistico, da rivivere grazie ad alcuni tubi sospesi, che trasportano il visitatore al centro dei circuiti di Formula 1, MotoGP e Formula E, attraverso un’esperienza sonora resa ancora più coinvolgente dall’audio di prossimità.

Esperienze sonore, ma anche visive, che raccontano la bellezza della forma e l’innovazione allo stesso tempo. Audio e luci laser sono protagonisti infatti della sezione dedicata agli anni Ottanta, quando la crisi energetica del decennio precedente spinge le case ad alleggerire i veicoli e Brembo inizia la sperimentazione sulle prime pinze in alluminio. Una ricerca di materiali e forme resa anche da luci laser che proiettano a terra i disegni dei dischi e che, allo stesso tempo, creano un cono di luce colorata con il quale il visitatore è invitato ad interagire.

Ricerca e sperimentazione che diventano stile quando, negli anni Novanta, Brembo introduce le prime pinze verniciate di rosso, su una vettura di altissima gamma di un noto produttore tedesco. Un elemento distintivo dalle infinite personalizzazioni, come ricorda l’installazione cinetica formata da più di 300 pinze freno colorate che danzano letteralmente sopra il visitatore, grazie al movimento sincronizzato dei 120 motori ai quali sono sospese.

Un design che diventa icona di stile e di performance di guida e sportiva, sia su strada che su pista, fino al mondo virtuale del gaming, dove Brembo partecipa alla celebre serie di videogiochi “Gran Turismo”. Stile premiato anche con diversi riconoscimenti nel campo del design industriale, come il Compasso d’Oro, assegnato nel 2004 all’impianto frenante con disco in carbonio ceramico e nel 2020 per la pinza monoblocco posteriore realizzata per la Formula E.

Anni Duemila che per Brembo significano apertura di nuovi impianti produttivi in Nord e Sud America, Cina e India, portando la propria idea di innovazione e stile in tutto il mondo.

Innovazione che ora per Brembo deve guardare anche a mobilità elettrica e sostenibilità, diventate le vere sfide del futuro per quanto riguarda i sistemi frenanti (e non solo). È proprio verso un futuro più ecologico che The Art of Braking sembra coinvolgere il visitatore in maniera ancora maggiore.

Il “Greentive”, disco con spiccate caratteristiche di sostenibilità, rappresenta la terra all’interno di una rappresentazione del sistema solare e, attraverso la propria superficie specchiante, rispecchia un futuro più sostenibile. Superficie che viene richiamata anche all’interno dell’ “Infinity Room”, dove il pubblico si immerge in uno spazio di superfici specchianti e di nuvole, che si moltiplicano lungo l’orizzonte grazie al gioco di specchi, dando l’impressione di un volo nel cielo.

Futuro che è già oggi, come sembra ricordare la parte finale della mostra. Un’installazione immersiva, infatti, porta a scoprire il freno del futuro: azionando un pedale del freno al centro della stanza, si attiva un video che porta il visitatore a bordo di un’auto avveniristica, sulla quale è installato il sistema frenante intelligente “Sensify”, ideato da Brembo.

Continua innovazione tecnologica e bellezza del design, come il mondo Brembo insegna. “Un freno non è solo uno strumento di sicurezza, racconta anche l’innovazione tecnologia, le forme del design, la maestria nel padroneggiare la materia – dichiara Tiraboschi – . È performance, emozione, bellezza. Siamo certi che chi verrà a scoprire The Art of Braking avrà l’occasione di conoscere un mondo capace di stupire e appassionare”.

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