• Abbonati
Serie a

Tris di Koopmeiners, l’Atalanta si prende la vetta

Bella prova dei nerazzurri contro un Torino ostico: il centrocampista olandese infallibile dal dischetto e cecchino dalla distanza. Ora il Monza

Dopo quasi 6 mesi dall’ultima corsa festante sotto la Curva Pisani, l’Atalanta torna a vincere tra le mura amiche battendo il Torino 3-1 nel segno della tripletta di Koopmeiners.

La Dea prosegue nel proprio cammino di ristrutturazione del gioco, il quale non appare più sfavillante e dominante ma più accorto e mesto. Almeno questo è quanto Musso e compagni devono mettere in campo per il momento per mantenere giusti equilibri.

Anche se non è il tipo di gioco preferito dall’allenatore di Grugliasco, il quale lo ha fatto capire abbastanza chiaramente: l’Atalanta sa anche difendersi, ma non è il calcio che Gasperini predilige e ama fare.

Chissà se Gasp dovrà ricredersi di fronte all’oggettività dei risultati.

Ad ogni modo nel primo tempo la squadra orobica lascia le chiavi del gioco ai granata, mostrandosi più intenta a compattarsi per poi aprirsi di ripartenza. Il Toro fatica a filtrare e in effetti, nonostante il possesso palla non penda di certo dalle parti nerazzurre, le chances migliori capitano proprio ai padroni di casa con Zapata ipnotizzato da Milinkovic Savic, Toloi frenato sempre dell’estremo difensore serbo e Demiral che si vede stampare sul palo un proprio tap-in.

Proprio al tramonto dei primi quarantacinque minuti di gara l’Atalanta passa, trasformando il rigore concesso per fallo di Aina su Soppy. Neanche il tempo di rientrare in campo nella ripresa che la Dea raddoppia sempre con Koopmeiners azzannando bene la partita e stabilendo la doppia distanza.

I nerazzurri provano ad amministrare il risultato, a 15′ dalla fine gli uomini di Juric trovano il gol della speranza con Vlasic ma le illusioni vengono subito rispedite al mittente dal secondo penalty della serata a favore di Toloi e compagni. Il numero 7 della Dea trasforma di nuovo e rende molto meno agitate e più festose le battute terminali per il pubblico bergamasco.

La serata del Gewiss Stadium è passata alla storia anche per il saluto a Josip Ilicic. Un giocatore che viene consegnato di diritto alla Hall of Fame nerazzurra. Di lui verrà ricordato un attaccante arrivato a Bergamo nel segno del sua incostanza, che si è consacrato con Gasperini e che poi purtroppo negli ultimi due anni ha visto pochissimo il campo per via di questioni che col campo c’entrano ben poco. Difficile dimenticare le serpentine contro Parma e Crotone, la rete da metà campo a Torino, la quaterna al Mestalla: in totale sono 60 reti e 40 assist. Non possono per nessuna ragione al mondo essere dimenticati, soprattutto per la qualità e la tecnica che li hanno sempre accompagnati. La risoluzione contrattuale tra Ilicic e l’Atalanta è il vero ultimo sussulto di un mercato che  si è chiuso proprio poco prima del fischio d’inizio.

Nonostante le ultime ore siano risultare parecchio frenetiche con tre possibili partenti (Hateboer, Malinovksyi e Boga), non si è registrata nessuna operazione né in entrata che in uscita. Gasperini non è apparso molto soddisfatto di questo epilogo ma ora deve lavorare gioco forza con la forza lavoro che si trova a disposizione ottimizzando al massimo scelte e giocatori.

Essere in testa dopo 4 giornate non conta nulla, conta aver ottenuto 10 punti in 4 giornate nonostante le condizioni generali non proprio ottimali. Ora il calendario propone la trasferta di Monza, un buon test per continuare la striscia positiva.

TOP E FLOP

L’Atalanta, come già successo a Verona e Genova, non ha la frenesia di comandare il gioco imponendosi dal primo minuto con ritmo. A sacrificarsi sono gli uomini d’attacco come Ederson e Pasalic che durante la prima frazione si trovano spesso a ricevere palla spalle alla porta forzando la giocata di prima. Questo porta il brasiliano e al croato a commettere parecchi errori tecnici e non apparire sicuramente come tra i migliori in campo. Anche Zapata deve faticare parecchio, in più una condizione non ottimale offusca al colombiano la vista anche nelle occasioni più elementari. Passando alle note più liete di serata indiscutibile la prestazione di alcuni perni d formazione. A partire da Koopmeiners che in poche partite ha già raggiunto la stessa cifra di gol della scorsa stagione. È vero che per 2 reti su 3 si tratta di rigori ma battere i penalty contro un certo Milinkovic Savic che occupa tutta la porta è tutt’altro che semplice, serve una precisione letale. Molto bene anche Demiral che, in particolare nel primo tempo, azzanna tutti i palloni, rompe la manovra offensiva granata togliendo le castagne dal fuoco in più di una circostanza ad elevato pericolo. Da menzionare le prestazioni di Toloi e Soppy dalla parte destra del campo: il classe 2002 è un esterno che avrà pure tutti i limiti dell’universo ma finalmente mostra quelle doti basiche che dovrebbe avere un giocatore in quel ruolo, ossia la capacità e il coraggio di osare, e puntare,affrontare l’uomo e l’uno contro uno. È proprio così che si procura il primo rigore. Sicuramente positivo anche l’impatto di Højlund sul match: il ragazzo norvegese, entrato molto pra del previsto per via dell’infortunio di Zapata, ha mostrato spirito battagliero, ha messo il fisico nei duelli con i difensori avversari conquistando la punizione da cui nasce il 2-0.

Le pagelle

Musso 6,5
Toloi 7,5 (Ruggeri SV)
Demiral 8
Okoli 6
Soppy 7
De Roon 6,5
Koopmeiners 8,5
Zappacosta 6 (Zortea 6,5)
Ederson 5 (Lookman 6,5)
Pasalic 5,5 (Malinovskyi SV)
Zapata 5 (Højlund 6,5)

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI