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La denuncia

“In un anno bolletta triplicata: la gente deve sapere, così abbiamo scelto di metterle in vetrina”

Diego Rodeschini, presidente del gruppo Bar Caffè e Pasticcerie di Ascom Bergamo, è stato il primo a mettere in bella vista i suoi costi, come da iniziativa lanciata a livello di associazione

Sant’Omobono Terme. Dai 4.200 euro di luglio 2021 ai 12.300 di 12 mesi dopo: la prima “bolletta in vetrina” degli esercenti bergamaschi è quella esposta dalla Pasticceria Acquario di Sant’Omobono Terme di Diego Rodeschini, presidente del gruppo Bar Caffè e Pasticcerie di Ascom Bergamo.

All’iniziativa, promossa da Fipe Confcommercio, ha aderito infatti anche l’associazione dei commercianti bergamaschi, decisa ad accendere i riflettori sulla drammatica situazione che stanno vivendo pubblici esercizi e alberghi, alle prese con bollette di gas e luce aumentate a dismisura.

Da giovedì Ascom ha iniziato a distribuire tra i suoi associati una cornice da appendere all’interno dei locali, dove mettere in bella vista le ultime bollette di gas ed energia elettrica, e Rodeschini ha dato subito l’esempio a tutti i colleghi: “Si fidi che d’ora in poi saranno in tantissimi ad esporlo – ci dice – Perchè qui c’è ancora qualcuno che pensa che esageriamo quando denunciamo certe situazioni. Giusto che la gente sappia quanto davvero incidono questi prezzi sul nostro lavoro”.

Per la categoria che rappresenta, gli attuali rincari sul costo dell’energia sono devastanti: “Di certo non possiamo spegnere l’alimentazione di frigoriferi o delle celle frigorifere per risparmiare – continua Rodeschini – Gli esercizi che hanno sofferto di più sono quelli dei colleghi che operano in città: in questi due mesi si è svuotata, con le vacanze e chi ha cercato altrove un po’ di rifugio dal caldo, e fare incassi è stato molto difficile. So che qualcuno sta pensando anche di chiudere, ma è una conseguenza logica: questi prezzi li puoi sostenere per un mese, anche due se proprio sei riuscito a mettere da parte qualcosa. Ma se andiamo avanti a questo ritmo fino a Natale il 50% di noi rischia di sparire. Già durante la pandemia siamo stati la categoria che ha sofferto di più e trovarsi ora in una situazione del genere, senza sapere quanto durerà, porterà molti a dover gettare la spugna”.

Il locale, frequentatissimo in Valle Imagna, dà lavoro a 20 persone e la prima preoccupazione per Rodeschini è proprio quella: “Ci sono famiglie che dipendono da noi, qualsiasi scelta, anche la più drastica, non si può certo prendere a cuore leggero. La nostra bolletta è triplicata da un anno all’altro, con gli stessi consumi, e purtroppo il consulente che ci segue mi ha già messo in guardia: ad agosto sarà anche peggio”.

Rodeschini, senza riporre troppe speranze, pensa al ruolo della politica: “Speriamo intervenga presto – conclude – Dipendesse da me, se fossi eletto, riporterei i prezzi a quelli di un anno fa dall’oggi al domani, anche a costo di rischiare il fallimento. Così è impensabile andare avanti”.

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