• Abbonati
La panoramica

Vendemmia in anticipo: “Produzione in calo per la siccità, ma la qualità è ottima”

Alcune aziende vinicole e agrituristiche di Scanzorosciate tracciano il punto della situazione

Quest’anno nella provincia di Bergamo la vendemmia è cominciata in anticipo. La raccolta dell’uva ha preso il via una decina di giorni prima rispetto alla tempistica consueta e tutto lascia presagire che sarà un’annata contraddistinta da un’elevata qualità.

Sicuramente la siccità ha fatto sentire i suoi effetti incidendo sulla produzione dal punto di vista quantitativo: da un lato ha portato alla morte delle piante più giovani, che hanno radici meno profonde rispetto a quelle più vecchie, mentre dall’altro non ha permesso una grande crescita degli acini, che appaiono piuttosto piccoli, ma il livello qualitativo risulta notevole.

A Scanzorosciate, terra del rinomato Moscato di Scanzo DOCG, ci sono aziende vinicole e agriturismi d’eccellenza, che producono questo pregiato passito ma anche altre tipologie di vini spaziando fra bianchi e rossi. Molti produttori hanno già iniziato a portare in cantina l’uva bianca e nelle prossime settimane, man mano, raccoglieranno anche quella scura e poi il Moscato.

Anche questo settore, come tutti gli altri comparti dell’economia italiana ed europea, si trova a fare i conti con il caro bollette: i costi per l’energia e le materie prime si fanno parecchio sentire e non mancano le preoccupazioni per l’autunno perché si ha il timore che possano esserci ulteriori aumenti.
Le difficoltà nel reperire il personale, che interessano buona parte dei comparti della nostra economia, invece, sono vissute in maniera diversa da ogni azienda. Per la maggior parte si tratta di realtà gestite a livello familiare e, in questo caso, risentono meno di questa criticità, ma c’è anche chi si avvale di personale esterno per tutto l’anno (non solo in maniera occasionale, per esempio, per la vendemmia), riuscendo a soddisfare il proprio fabbisogno.

Guardando specificatamente alla produzione del Moscato di Scanzo, va tenuto presente che segue criteri rigorosi: necessita di manodopera specializzata e la ricerca di queste competenze è sempre stata impegnativa, ma costituisce una garanzia di qualità.

Risulta più difficile reclutare i lavoratori da parte degli agriturismi, che non fanno eccezione rispetto al resto della ristorazione.

Tracciando il punto su come sta procedendo la produzione dell’agriturismo Cascina del Francés, il titolare Giovanni Marchesi afferma: “Nonostante la stagione siccitosa la qualità dell’uva è notevole e sembra delinearsi una buona annata per la produzione del vino. Dal punto di vista quantitativo, la siccità ha portato a un calo del raccolto ma, fortunatamente, si tratta di una piccola parte, è una perdita piuttosto limitata. I temporali della scorsa settimana hanno dato respiro: un po’ di pioggia ci voleva ed è stata d’aiuto. Il problema, come sempre, è costituito dall’eventualità di grandinate, che possono verificarsi in qualsiasi momento e, ovviamente, speriamo che ci risparmino”.

“Come sta avvenendo in tutti gli altri settori – prosegue Marchesi – anche noi stiamo affrontando i problemi derivanti dal caro energia e dall’aumento del costo delle materie prime, che probabilmente si riveleranno in maniera ancor più forte in autunno. Un’altra difficoltà è costituita dalla reperibilità del personale, soprattutto nella ristorazione, una criticità che si è accentuata dopo il lockdown”.

La vendemmia è cominciata anche all’azienda agricola La Corona. Il titolare, Paolo Russo, afferma: “In questo momento è in corso la raccolta dell’uva bianca. Per il Moscato aspettiamo ancora tre o quattro settimane: valuteremo in base all’andamento meteorologico quando cominciare. Con la siccità gli acini sono rimasti piuttosto piccoli e i grappoli risultano radi, ma fanno denotare un’ottima qualità”.

“Risentiamo dei costi per l’energia e le materie prime, che sono lievitati parecchio. Le spese per l’approvvigionamento delle bottiglie, dei tappi e delle etichette sono raddoppiate. Le realtà piccole come la nostra ne subiscono di più le ripercussioni perché non fanno economia di scala. Trattandosi di un’azienda familiare, invece, non risentiamo delle difficoltà relative alla ricerca del personale. Il problema è costituito soprattutto dalla gestione dei servizi per le degustazioni perché le collaborazioni sono più complicate. Alla prossima edizione del Settembre del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi conteremo sulla sinergia con il consorzio dello Strachitunt e della Lavazza, ma anche con gli studenti dell’istituto Galli, che avranno l’opportunità di fare esperienza” – continua Russo.

Dal canto suo, Sereno Magri, dell’azienda agricola Magri Sereno, conferma: “A causa della siccità gli acini sono più piccoli, ma la qualità è elevata. Rispetto alla tempistica consueta, siamo in anticipo di un paio di settimane: siamo a inizio settembre e anche il Moscato è quasi pronto per essere raccolto. Premettendo che per decidere quando iniziare la vendemmia si valuta la qualità che l’uva esprime, in linea generale, il Merlot si raccoglie dal 15 settembre in poi, il Moscato dal 20-25 settembre e il Cabernet dal 10 ottobre, ma quest’anno cominceremo prima, con ogni probabilità lunedì 5 settembre”.

“Per quanto riguarda i costi dell’energia e delle materie prime – aggiunge Sereno Magri – anche noi abbiamo avuto forti rincari. I timori riguardano soprattutto l’autunno considerando che nel nostro settore i consumi maggiori di energia si concentrano dalla vendemmia a Natale”.

Mostra qualità elevata anche l’uva dell’azienda agricola Pagnoncelli Folcieri. Illustrandone le caratteristiche, Francesca Pagnoncelli Folcieri specifica: “A livello quantitativo la siccità ha avuto ripercussioni sulle piante più giovani che, non avendo radici molto profonde, non sono sopravvissute, ma in termini qualitativi è un’annata molto buona: l’uva e i vigneti sono sani. La maturazione è in stato avanzato e inizieremo la vendemmia in anticipo di 10-15 giorni rispetto alla tempistica consueta. Per il Moscato, invece, la raccolta comincerà indicativamente dopo la metà di settembre”.

“I costi per l’energia e le materie prime incidono. Il problema principale è stato il reperimento delle bottiglie e delle scatole. Le preoccupazioni maggiori, comunque, riguardano il clima: finora non c’è stata la grandine, ma le incertezze climatiche preoccupano. Un’altra questione è rappresentata dalla presenza dei cinghiali, dalla quale non è esente nemmeno il nostro territorio: ci sono diverse difficoltà burocratiche nel farvi fronte e gli agricoltori andrebbero tutelati maggiormente. Per quanto riguarda la ricerca di personale, il problema non è nuovo: per la lavorazione del Moscato serve persone esperte e reperire manodopera specializzata non è mai stato semplice”.

Tracciando il punto della situazione per l’azienda agricola Il Cipresso, la titolare Angelica Cuni annota: “Abbiamo già raccolto e portato in cantina l’uva bianca, anticipando di una decina di giorni rispetto alle annate precedenti. La qualità è elevata, mentre dal punto di vista della quantità, la siccità ha fatto sentire i suoi effetti, comportando un calo della produzione che si aggira tra il 30 e il 35%. La pioggia del 16, 17 e 18 agosto ha giovato parecchio alle piante: ne avevano davvero bisogno e, forse, per l’uva rossa potrebbe esserci un minor calo della produzione. Le piante più vecchie, che hanno radici più profonde, hanno sofferto meno per la carenza di acqua, mentre quelle più recenti, impiantate nel 2018, ne hanno risentito di più: con il caldo che ha caratterizzato la stagione estiva si hanno acini più piccoli e quantitativi di uva inferiore. Nelle prossime settimane proseguiremo con la raccolta delle altre varietà di uva: anche il Moscato con ogni probabilità verrà raccolto con 15-20 giorni d’anticipo rispetto al solito e, indicativamente, pensiamo di concludere tutta la vendemmia entro la fine di settembre”.

“I costi delle materie prime sono aumentati parecchio – continua la titolare de Il Cipresso – e sono fuori controllo. L’approvvigionamento delle bottiglie ha fatto rilevare rincari fino al 35%, i tappi del 20% e le etichette del 15%: tutta la filiera è in difficoltà”.

Infine, in merito alla reperibilità del personale, Angelica Cuni conclude: “Non abbiamo particolari problematiche perché lavoriamo per tutto l’anno con un’azienda che riesce a soddisfare il nostro fabbisogno. Puntiamo parecchio sull’organizzazione e aver adottato una visione continuativa della gestione del lavoro ci consente di evitare le difficoltà nel trovare i lavoratori”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI