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La replica

Sanità assente dai programmi elettorali? Carnevali: “Non per il Pd, ecco i nostri obiettivi”

L'onorevole bergamasca del Partito Democratico risponde all'appello lanciato su Bergamonews del presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, Guido Marinoni

L’onorevole Elena Carnevali del Partito Democratico replica all’appello lanciato su Bergamonews del presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, dottor Guido Marinoni, a un confronto serio, in tema di sanità “anche perché non mi sembra rispondente al vero l’affermazione per cui la sanità non trovi attenzione da parte delle forze politiche, e certamente non lo è per quanto riguarda il programma del Partito Democratico”.

“In questi anni  – spiega l’onorevole – una più intensa collaborazione con l’Ordine nazionale ha portato a molte iniziative di governo e a molte azioni anche da parte mia: dal rafforzamento del SSN, alla valorizzazione dei professionisti della salute, medici di famiglia compresi, all’avvio di un processo di riorganizzazione uniforme su tutto il territorio nazionale.

Nel vivo della pandemia sono state fatte scelte in chiara discontinuità con il passato. Anzitutto, l’aumento del Fondo Sanitario Nazionale di 10 miliardi di euro in soli tre anni, cui si sono aggiunti 20 miliardi del PNRR. Negli ultimi 2 anni, inoltre, con 30.800 nuove borse studio, è stato finalmente superato lo storico problema dell’imbuto formativo che limitava l’accesso alle scuole di specializzazione dei neolaureati in medicina.

Per il Partito Democratico non c’è mai stata – e non c’è tuttora – ambiguità sulla natura del modello di welfare di riferimento, universale, ugualitario ed equo. Risolvere le evidenti criticità del sistema – dalla carenza di medici, infermieri e di professionisti della salute e alle liste di attesa – continua ad essere per noi la priorità.

Come?
Intendiamo intervenire sin da subito con un Piano straordinario per il personale del Ssn, superando definitivamente i tetti di spesa in vigore da più di 10 anni, evitando il ricorso a personale non strutturato (lavoratori precari, collaborazioni esterne ed esternalizzazioni) e garantendo il tempestivo rinnovo di contratti e convenzioni nazionali di lavoro e ampliando l’accesso a corsi di laurea, specializzazioni e borse di formazione. Un Piano finanziato attraverso un adeguato incremento del Fondo Sanitario Nazionale.

Il nostro obiettivo è quello di raggiungere nel 2027 almeno il 7% del Pil (le stime per il 2023 sono al 6,4%), allineando progressivamente la spesa sanitaria pubblica a quella dei maggiori paesi dell’Europa occidentale.

Per raggiungere questi obiettivi le nostre priorità sono:

1) Un forte e innovativo rafforzamento del sistema di Cure Primarie, e un rinnovato rapporto di continuità con i percorsi ospedalieri, sono fondamentali anche per procedere concretamente al tempestivo recupero di tutte le prestazioni arretrate – ambulatoriali e chirurgiche – che si sono accumulate a causa della pandemia.

2) Il sistema delle Cure Primarie non può limitarsi alla cosiddetta “medicina d’attesa” ma deve parallelamente attivare un forte servizio di “medicina di iniziativa” volto ad assistere soprattutto i pazienti cronici, un servizio orientato alla prevenzione e alla educazione sanitaria e responsabilizzazione dei pazienti e supporto ai loro familiari. Questo servizio deve essere integrato nelle Case della Comunità insieme a un nuovo ruolo per il personale infermieristico, ad un rafforzamento dell’ADI e della medicina di gruppo che potrà avvalersi della strumentazione tecnologica e di telemedicina messe a disposizione dai fondi del PNRR.

3) Revisione del sistema di governo delle liste di attesa superando la logica del singolo tempo di attesa per la singola prestazione e costruendo invece adeguati e reali percorsi di continuità e presa in carico complessiva della persona.

4) Potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione a tutela dell’igiene e salute pubblica così da non risultare impreparati a fronte di nuove ondate epidemiche.

5) Valorizzazione del ruolo di Comuni ed Ambiti Territoriali nella programmazione dei percorsi di salute.

6) Miglioramento del piano oncologico nazionale non ancora approvato e attuazione della legge sulle malattie rare e tumori rari.

7) L’intervento di riorganizzazione del SSN non può non includere la neuropsichiatria infantile e l’attuazione del piano sulla salute mentale per promuovere presa in carico e inclusione attraverso un aumento dei finanziamenti fino a raggiungere una dotazione almeno pari al 5% del FSN (obiettivo già sottoscritto dalle Regioni nel 2001, ma mai raggiunto).

8) Ci sono modelli organizzativi a cui ci ispiriamo, già sperimentati in altre Regioni che hanno raggiunto, meglio della Lombardia, gli obiettivi nazionali di piena attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Questi sono solo alcuni spunti utili per un iniziale confronto a cui mi sono resa disponibile, convinta che l’investimento nella salute sia la priorità, come la drammatica esperienza Covid ha insegnato”.

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