• Abbonati
Il monito

Marinoni: “Sanità assente dai programmi elettorali, serve un confronto trasparente”

Il presidente dell'Ordine dei Medici di Bergamo sottolinea l’importanza di affrontare in modo serio, concreto e consapevole le problematiche in materia sanitaria

“Sulla sanità serve un confronto trasparente”. Così il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, sottolinea l’importanza di affrontare in modo serio, concreto e consapevole le problematiche in materia sanitaria.

Si tratta di questioni cruciali – come è stato drammaticamente dimostrato (anche) in occasione della pandemia da Covid-19 – e richiedono di essere affrontare con proposte realizzabili, ma soprattutto partendo da visioni chiare. Il dottor Marinoni evidenzia: “Non vorrei cadere nell’anti-politica, ma quando sento parlare i politici molte volte rimango allibito. In materia di sanità, che è il mio ambito di competenza, vedo una preoccupante mancanza di proposte concrete. Solitamente il dibattito si sofferma su tecnicismi di tipo gestionale o sindacale ma, prima di entrare nel merito di questi aspetti, bisogna avere le idee chiare su quale fra i possibili modelli di sanità si voglia attuare, conoscendo i punti di forza e le criticità di ognuno. È questione di scelte e si deve esserne consapevoli: i servizi necessitano di risorse e bisogna decidere dove e come reperirle”.

“Un confronto serio, in tema di sanità, ancora non c’è stato. Perché la questione semplicemente non è (o non è ancora) entrata nei programmi elettorali. Né di destra, né di sinistra. Entrambi gli schieramenti si riferiscono sempre in modo generico ad una ‘difesa del servizio sanitario nazionale’, ma non è dato sapere quale sia il modello di servizio sanitario che immaginano. Esistono nel mondo occidentale tre modelli di welfare sanitario, il modello degli USA, fondato su assicurazioni profit, quello, per esempio, di Germania e Francia, fondato su mutue (ciascuno fornisce una contribuzione proporzionale dedicata all’assistenza sanitaria, diversa dalla fiscalità generale, per ricevere l’assistenza, cosiddetto sistema Bismarck), quello di Italia, UK, Spagna e Portogallo, fondato sulla fiscalità generale (cosiddetto sistema Beveridge).
In realtà queste definizioni stanno sfumando. Per esempio, nel nostro Paese, soprattutto le attività di specialistica ambulatoriale sono sempre più coperte dal cosiddetto welfare aziendale, di tipo assicurativo / mutualistico, formalmente di tipo integrativo, ma, di fatto sempre più sostitutivo. Trattandosi di risorse fiscalmente deducibili, una parte delle prestazioni erogate esce dalla fiscalità generale e, essendo prestazioni relative a soggetti in età lavorativa, va a scapito delle risorse disponibili per i soggetti delle fasce più deboli e fragili (per esempio basta pensare al confronto tra le famose liste d’attesa nella sanità pubblica e quelle, pressoché inesistenti, nel regime a pagamento). Si tratta di un fenomeno evidente soprattutto nelle aree economicamente più forti, a maggior occupazione, e risulta difficilmente proponibile nel sud del nostro paese, economicamente più debole” – annota il presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo.

Il dibattito va approfondito “a monte”.
Il dottor Marinoni: “Prima ancora di affrontare argomenti come la flat tax o il ruolo dei privati nell’erogazione dei servizi in ambito pubblico, dovremmo avere chiara quale sia la reale volontà delle forze politiche di mantenere un servizio fondato sulla fiscalità generale, oppure di puntare ad un ritorno progressivo a un sistema mutualistico o, ancora, invece, di affidare progressivamente la sanità al sistema profit delle assicurazioni. Le ultime due ipotesi sono peraltro profondamente diverse tra loro. Si tratta di decisioni macroeconomiche, che richiedono interventi a livello nazionale e che solo marginalmente riguardano le Regioni. Sarebbe interessante, al di là di discutere su ciò che sia di destra e su ciò che sia di sinistra, capire quali siano gli orientamenti in tal senso degli schieramenti in campagna elettorale. Solo in un secondo momento si può pensare alle discussioni organizzative di dettaglio, che sarebbe comunque opportuno improntare più alla buona gestione che all’ideologia”.

“Scelte di gestione – continua il dottor Marinoni – sono quelle relative alla capacità di integrare in modo equilibrato gli erogatori privati nel sistema pubblico, oppure quelle relative alla capacità di organizzare in modo efficace le cure primarie sul territorio, in un contesto di carenza di risorse umane. Da questo punto di vista si sono viste progettualità discutibili (e inattuabili), come la dipendenza dei medici di famiglia dal SSN, che aumenterebbe a dismisura il costo del lavoro e richiederebbe un aumento di almeno il 25% degli organici, già carenti per mancanza di professionisti o come le nuove funzioni attribuite agli infermieri che li vedono inseriti nelle case della comunità ad ‘intercettare i bisogni’, anziché negli studi medici ad erogare prestazioni. Eppure, la carenza di medici di famiglia si potrebbe risolvere, come nel resto dei paesi europei, rinforzando la presenza di personale amministrativo e di infermieri negli studi della medicina del territorio, incentivando l’aggregazione dei professionisti, garantendone una ragionevole capillarità e riferendone alle case della comunità il coordinamento funzionale, sfrondando o trasferendo ad altre figure una burocrazia complessa e spesso dissuasiva. In questo modo il numero di assistiti per medico potrebbe essere aumentato”.

Infine, il presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo conclude: “Anche di tutto questo si deve certamente discutere a livello politico, ma senza dimenticarsi delle scelte di fondo, tutte legittimamente proponibili e sulle quali i cittadini dovrebbero essere chiamati a decidere, anche in considerazione del fatto che, per molte famiglie, queste scelte potrebbero fare la differenza tra la povertà e il benessere”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
leggi anche
Marinoni Carnevali
La replica
Sanità assente dai programmi elettorali? Carnevali: “Non per il Pd, ecco i nostri obiettivi”
marinoni carretta
Le proposte
Sanità nei programmi elettorali, Carretta: “Piano per recupero delle liste d’attesa e più equilibrio pubblico-privato”
sanità locati
Il dibattito
Sanità nei programmi elettorali, Locati: “Meno burocrazia e la professione del medico di base va resa più attrattiva”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI