Bolgare. Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli chiude domenica sera, 28 agosto, la 10ª edizione della Festa della Lega a Bolgare. Si tratta della sua prima uscita in terra bergamasca dopo l’annuncio delle elezioni del 25 settembre. Lo si trova a mangiare “in mezzo alla gente” in perfetto stile Lega, disponibile ai saluti e a vari scambi di battute con il pubblico che poco dopo definirà “il più democratico d’Italia”.
Inizia con questa frase il suo comizio introdotto dal sindaco di Bolgare, Luciano Redolfi, che lo qualifica come punto di riferimento del partito.
Calderoli è a suo agio, indossa una polo blu e pantaloncini di jeans, si dice contento di vedere una festa della Lega che dura da anni ed esprime soddisfazione nel potersi esprimere di fronte ad un pubblico e non nei salotti televisivi. Per questo invita la platea ad essere presente il 18 settembre a Pontida, per una festa che a suo dire può essere giudicata solo da Umberto Bossi, fondatore del partito, e dal sottoscritto. Si dice irritato da chi la vuole sintetizzare come “la festa della Lega Nord” oppure “dei Popoli Padani”. Ci tiene a ribadire il suo spirito di servizio al partito, il suo carattere forte e deciso che rivendica nelle citazioni dalle quali non intende prendere le distanze, ma anzi, ne rivendica la proprietà: “Bergamo nazione, tutto il resto meridione”. Passando poi per le memorie di quella Lega, ai tempi Lega Nord Padania, che proponeva “il muro sul Po’”.
Un Calderoli che pare nostalgico di quegli anni in cui il partito si distingueva per la sua proposta autonomista, che in una breve intervista pre-comizio dichiara essere tuttora uno dei punti differenziali rispetto agli alleati nazionalisti di Fratelli d’Italia. Per necessità e dovere torna poi a parlare di presente, e quindi di elezioni. Si dichiara dispiaciuto per tutte quelle persone che nel partito non hanno potuto ricevere una candidatura in un collegio sicuro, oppure sono stati addirittura esclusi. Promette loro che ci saranno altri posti a livello di uffici.
“È stata fatta una selezione dovuta alla riduzione del numero dei parlamentari, a confronto con i candidati del PD e dei 5 Stelle, ognuno dei nostri potrebbe fare il Primo Ministro”.
Il vicepresidente del Senato non ha dubbi sull’esito delle elezioni: “Gli altri dicono tocchiamoci…io dico che le vinciamo” e sostiene anche che l’entourage della Meloni dica: “O vinciamo bene o vinciamo benissimo”. Torna poi sull’ultima esperienza di Governo “Noi le nostre responsabilità al Governo ce le siamo prese e non vado per andare all’opposizione, ma per tornare al Governo e dare le soluzioni che abbiamo portato avanti con i Presidenti di Regione e Provincia”.
Decide di rispondere anche alle accuse di aver fatto cadere il Governo Draghi: “Noi siamo andati per senso di responsabilità ma era impossibile stare con PD e 5 Stelle”. Sostiene che i primi siano colpevoli di aver proposto un termovalorizzatore a Roma all’interno di un disegno legge in cui non c’entrava mentre il M5S continuava a dire no. “I 5S hanno fatto cadere il Governo, io ho solo fatto una trappola obbligandoli ad esprimere la fiducia”. Torna poi sui temi caldi come il caro energia sostenendo che non sarebbe stato possibile governare con chi diceva sempre no. Chiude il comizio con la stessa energia con la quale l’aveva iniziato, rincarando la dose e sostenendo: “La Flat Tax al 15% l’ho inventata io!”.
Non manca la stoccata a Berlusconi: “Diversamente da Berlusconi, i nostri candidati il quid ce l’hanno”.
Quali sono le motivazioni della caduta del Governo Draghi?
È stato chiaramente un suicidio del Partito Democratico nel momento in cui ha proposto un termovalorizzatore inserito in un DL in cui non c’entrava. Io ho proposto un ODG con la risoluzione della tematica posto che si andasse avanti senza M5S. Draghi ha deciso di andare avanti. Casini voleva che nel Governo rientrassero nuovamente i 5S.
Cosa pensa dei sondaggi che vedono una caduta della LN a favore di FDI?
FDI fa parte della coalizione è quindi non è un problema. Ricordo un sondaggio del 2018 che ci dava noi 10% e FI al 20%. Abbiamo poi ottenuto il 17%.
Quali sono le differenze tra FDI e LEGA?
Noi rimaniamo autonomisti mentre FDI mantengono un profilo nazionalista e centralista.
Come risponde alle critiche sui rapporti LEGA e Federazione Russi di Putin?
Io non sono mai stato in Russia. Ricordo invece Di Maio, Letta e altri esponenti politici essere al fianco di Putin. Si credeva che si fosse in un processo di occidentalizzazione della Russia.
A distanza di mesi dallo scoppio del conflitto condanna quindi l’azione di Putin?
La mia e la nostra posizione rimane a fianco dell’Ucraina. Riguardo a come sia evoluto il conflitto non escludo che Putin sia vittima di un problema medico.
Qual è la sua posizione sul Reddito di cittadinanza?
Ci vorrebbe il “reddito di povertà” per chi non è in condizione di vivere. Una misura di sussidio per contrastare la povertà assoluta.
commenta