Allo stadio Bentegodi l’Atalanta porta a casa una vittoria non cristallina, sporca ma quantomeno mette in cascina altri tre punti in trasferta che le permettono di raggiungere a quota 7 le squadre in testa ad una classifica parzialissima.
In quel di Verona Gasperini decide di lanciare dal primo minuto i neo arrivati Soppy e Lookman, rilanciando ancora Malinovskyi con la titolarità.
La prima frazione di gioco non va secondo le aspettative nerazzurre anzi la squadra palesa evidenti limiti nella costruzione. Il riferimento di gioco diventa Zapata, al quale nella maggior parte dei casi giungono tutti i palloni su lanci lunghi ma difficilmente gestibili. Lo schema non è produttivo anche perché negli appoggi non è aiutato dai due uomini sulla trequarti di campo.
Nella ripresa l’allenatore piemontese inserisce Ederson e Muriel e l’Atalanta dopo un brutto primo tempo inizia macinare azioni interessanti: Koopmeiners porta subito avanti i nerazzurri sbloccando la sfida.
A questo punto per Zapata e compagni gli spazi concessi dai padroni di casa aumentano: nonostante anche l’ingresso di Boga, l’Atalanta non sfrutta le reiterate ripartenze con Muriel Ederson e Maehle, e come spesso accade nel calcio quando il risultato non viene messo il rischio è sempre dietro l’angolo.
L’Hellas non demorde fino alla fine, colpisce una traversa con Lazovic e prova fino in fondo a trovare la via del pareggio che però, per la fortuna degli ospiti, non arriverà mai. In conferenza il mister degli orobici è tornato ancora sul mercato parlando di una speranza che la società assecondi le sue richieste in questi ultimi giorni di contrattazioni.
Sicuramente dopo l’attacco diretto post-Milan riguardo la mancanza di attaccanti la società ha risposto con l’acquisizione a titolo definitivo del giovane promettente Højlund (altri 17 milioni spesi). Questo acquisto significa una cosa sola: meno alibi per Gasp. Ora servirebbe un esterno (che presupporrebbe anche l’uscita di Hateboer dalla corte nerazzurra) e a quel punto gli alibi futuri rasenterebbero lo zero.
Nel mentre arriva a Bergamo il Torino, un bel test per capire ulteriormente di che pasta è fatta questa Atalanta ancora in costruzione.
TOP E FLOP
A livello individuale nel primo tempo sopra la sufficienza regge solamente la difesa con Okoli che, posizionato sul centrodestra, sembra nettamente a proprio agio e porta a casa una signora prestazione. I problemi di una parte di gara davvero difficile anche da spiegare nascono dalla mancanze di idee nella costruzione da dietro (con Musso alla costante ricerca del rilancio lungo sulla punta Zapata) e dall’imprecisione tecnica del trio offensivo.
Nonostante la posizione invertita per Lookman e Malinovskyi, i due hanno commesso troppi errori tecnici per far reggere questo alibi. Anche Zapata non brilla finché non arrivano gli ingressi di Muriel e soprattutto Ederson. L’ex Salernitana, all’esordio ufficiale con la maglia nerazzurra, fa subito intravedere i giusti strappi cambiando i ritmi e la precisione di azione. Anche il sudamericano ha un difetto nella partita del Bentegodi: non azzannare il match quando ha una nitida occasione sul proprio piede. Ma è sicuramente in buona compagnia, in quanto anche Boga non è così incisivo quanto dovrebbe. Quantomeno dopo 180 minuti di panchina assoluta Gasperini ha rispolverato anche l’ivoriano.
Primi minuti in assoluto anche per l’esterno Soppy, il quale ovviamente non è un treno ad alta velocità a tutta fascia ma non ha mostrato timidezza e ha sempre tentato la giocata con propensione e sguardo in avanti.
Le pagelle
Musso 7
Okoli 7
Demiral 7
Toloi 6
Hateboer 5 (Zortea 6+)
De Roon 6
Koopmeiners 7
Soppy 6 (Muriel 6)
Malinovskyi 5,5 (Boga 5)
Lookman 5 (Ederson 7)
Zapata 5,5 (Maehle SV)
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