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In dogana

Tentavano di aggirare i dazi: intercettata spedizione da 3 tonnellate e recuperati tributi per ottomila euro

Proveniente da Taiwan, era stata classificata dall'importatore come "fibre di vetro impregnate": in realtà si trattava di materiale soggetto a dazio antidumping, pensato per scoraggiare le pratiche scorrette da parte dei Paesi esportatori

Levate. Nell’ambito dei controlli che i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli effettuano direttamente presso i luoghi approvati delle Società importatrici, è stata fermata e controllata una spedizione di 3.150 chili di merce, proveniente da Taiwan e dichiarata dall’importatore come fibre di vetro impregnate.

Sussistendo dubbi in merito all’esatta classificazione della merce, la stessa è stata sottoposta ad analisi dal Laboratorio Chimico di Milano.

Si trattava in realtà di merce diversa e soggetta a dazio “antidumping”, cioè ad una misura che mira a scoraggiare le pratiche scorrette da parte dei Paesi esportatori, in particolare l’esportazione di beni ad un prezzo inferiore rispetto a quello praticato nel Paese d’origine.

Nel caso di specie l’aliquota del dazio antidumping dovuto era pari al 99,7% del valore dei beni, con applicazione di sanzione amministrativa (da un minimo di 15.000 euro ad un massimo di 30.000 euro) e recupero tributi per circa 8.000 euro.

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