• Abbonati
L'intervento

“Perché l’ipotesi di flat tax è iniqua ed ingiusta”

chi pensa che con l’abbassamento della pressione fiscale si possa ridurre drasticamente il fenomeno dell’evasione fiscale prende un enorme abbaglio. Se io voglio evadere lo faccio a prescindere da quanto mi chiede lo stato…a meno che sia zero o vicino allo zero.

Pubblichiamo l’intervento di Gianni Peracchi, segretario generale della Cgil Bergamo, sulla Flat Tax. 

Perché l’ipotesi di flat tax è iniqua ed ingiusta?

Intanto perché le cifre che vengono ipotizzate porterebbero inevitabilmente ad una riduzione delle entrate dello Stato, e non esiste ad oggi un modello sperimentato che abbia dimostrato che una simile riduzione delle tasse per i ceti più abbienti e per le imprese abbia conseguito uno sviluppo economico maggiore a compensazione di questa diminuzione.

In questo caso potremmo avere, plausibilmente, un intervento di contrazione e di diminuzione dei servizi pubblici, indispensabili per i cittadini.
Le esperienze dei molti paesi dell’Est non possono essere considerate, perché in quei contesti si arrivava da una situazione in cui non esisteva o quasi una vera e propria tassazione, e perché il loro livello di crescita non è nemmeno paragonabile al nostro di molti decenni fa. Ricordo che il sistema fiscale italiano ed occidentale è improntato a sostenere lo stato sociale delle moderne società, e si ispira ad una redistribuzione di ricchezza e ad una garanzia di servizi pubblici secondo un principio solidaristico che caratterizza le civiltà più evolute.

Poi si può discutere di come e se questa redistribuzione e la gestione della spesa pubblica possa essere o meno soddisfacente, ma il principio che la cassa comune serva a sostenere la coesione sociale non credo possa essere messo in discussione.

In secondo luogo la flat tax è profondamente ingiusta perché redistribuisce, parlando di incidenza del prelievo fiscale sul reddito, alle fasce di contribuenti più benestanti e più agiate.

Per nulla o quasi, e comunque in misura davvero irrilevante, sarebbero agevolate le fasce di pensionati e lavoratori dipendenti: addirittura per i redditi più bassi ci sarebbe un incremento del prelievo fiscale e dunque un peggioramento delle proprie condizioni economiche. Ovviamente i casi variano a seconda che si tratti del 23% o del 15% annunciati in questi giorni, anche se in ogni caso la sostanza non cambia.

Infine c’è un tema di compatibilità costituzionale, dato che la nostra costituzione, che mi pare una eredità dell’antifascismo e dell’unità nazionale che ha retto per decenni e che è garanzia della convivenza civile, giusta e pacifica della nostra società, prevede ed esplicita con precisione il principio di progressività.

All’art. 53 si dichiara che “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.

Chi ha di più deve contribuire di più al benessere ed alla convivenza democratica e sociale. E non si cada nel facile luogo comune che comunque i contribuenti benestanti pagherebbero in termini assoluti di più. Quello che conta è l’incidenza percentuale sul proprio reddito.

Ha ragione l’economista intervistato da Bergamo News quando cita come esempio l’inflazione, una tassa occulta che conosciamo bene in questi giorni.

Chi ne paga le conseguenze più pesanti sono i contribuenti con i redditi più bassi perché l’incremento della spesa è uguale per tutti e riguarda tutti ma pesa di più su un reddito piccolo di un reddito grande. La riduzione della possibilità di spesa residua è enormemente a svantaggio di operai, micro artigiani, impiegati, precari, pensionati.

Ed infine se chi pensa che con l’abbassamento della pressione fiscale si possa ridurre drasticamente il fenomeno dell’evasione fiscale prende un enorme abbaglio. Se io voglio evadere lo faccio a prescindere da quanto mi chiede lo stato…a meno che sia zero o vicino allo zero.

* Gianni Peracchi, segretario generale della Cgil Bergamo

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI