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Bergamo segreta

Ca’ Marta, storia dei “ciclopici” muraglioni della Val Brembana

Nonostante i numerosi studi svolti, è ancora oggi difficile indicare l'origine e l'utilizzo delle ampie strutture poste lungo il crinale che divide la Val Brembilla dall'abitato di Zogno

Il mistero regna sovrano sui muraglioni di Ca’ Marta.

Nonostante i numerosi studi svolti, è ancora oggi difficile indicare l’origine e l’utilizzo delle ampie strutture poste lungo il crinale che divide la Val Brembilla dall’abitato di Zogno.

Disposti su cinque linee parallele lunghe fra i sedici e i ventuno metri, i muraglioni colpiscono ancora oggi coloro che percorrono la Strada Taverna complice la propria imponenza e la disposizione delle pietre che li compongono.

Gli stessi massi appaiono infatti squadrati e posati in perfetto equilibrio nonostante il peso sia nell’ordine dei quintali differenziandosi così dai tradizionali muri a secco, molto più recenti rispetto alle “megalitiche mura” orobiche.

Viste le dimensioni, è difficile ipotizzare un loro utilizzo per realizzare dei terrazzamenti oppure segnare i confini dei pascoli circostanti, quanto piuttosto è più probabile uno scopo mistico come indicato da Adriano Gaspani, membro dello staff dell’Osservatorio Astronomico di Brera (Milano).

In un suo studio il ricercatore bergamasco ha avanzato l’idea che i fabbricati siano frutto di una comunità organizzata presente nell’area a cavallo fra il IV e il III secolo avanti Cristo e decisa a orientare le strutture murarie in base ad alcune posizioni del sole.

ca' marta

Questa non è tuttavia l’unica ipotesi avanzata nel corso degli anni visto che si è pensato anche come le mura fossero piuttosto le pareti esterne di una fortificazione i cui fori, presenti lungo il perimetro, avrebbero alloggiato le eventuali travi portanti per strutture e tetti.

L’instabilità sulla destinazione d’uso ha scatenato tuttavia anche le leggende che si concentrano sull’esistenza di un gigante che avrebbe provveduto a realizzare l’intero impianto.

Ad alimentare la fantasia ci hanno inoltre pensato alcune pozze d’acqua poste nella vicina valle di Carubbo e modellate nei secoli dagli agenti atmosferici tanto da ottenere una forma perfettamente tonda.

Questo curioso aspetto ha infatti spinto gli uomini ad attribuire la loro creazione al passaggio del gigante che avrebbe lasciato nella zona le proprie impronte e un’area di mistero rimasta viva nel corso dei secoli.

Fonti

Angelo Corna, La Strada Taverna, Villa di Serio, Villadiseriane, 2022

AA.VV., Valle Brembana, una terra da scoprire. Storia, arte e ambiente di una valle singolare, Zogno, Centro storico culturale Valle Brembana, Bergamo, Corponove, 2021

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