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L'intervento

Il successo degli Europei di Nuoto sproni Bergamo per un nuovo impianto sportivo

Il medagliere per l'Italia agli Europei di Nuoto a Roma è motivo d'orgoglio per tutto lo sport. Abbiamo chiesto a Beatrice Ferrara, presidente di ASD Bergamo Nuoto e Consigliere Comitato Regionale Lombardo Federazione Italiana Nuoto, che cosa insegna a tutti noi questa fantastica esperienza

La magia degli Europei di Nuoto in pieno svolgimento nell’impianto più bello del mondo, al Foro Italico a Roma, non si è ancora spenta. L’Italia ancor prima della chiusura è prima nel medagliere con un distacco stratosferico dalla seconda nazionale in classifica. Nel momento in cui scrivo siamo a quota 19 ori, 21 argenti e 15 bronzi, per un totale di 55 medaglie per l’Italia (davanti all’Ucraina a distanza siderale, che ci insegue con 12 medaglie)

Con la squadra azzurra più forte di sempre, chi si occupa di sport acquatici prova un’emozione in più, conoscendo da vicino cosa c’è dietro a ogni successo.

Ogni medaglia è il risultato del sacrificio quotidiano di giovani atleti straordinari che si dedicano completamente alla loro passione, è conseguenza della tenacia e della professionalità dei tecnici che scoprono e crescono i talenti e della forza delle società che spesso in condizioni molto difficili scommettono sull’agonismo, attività assolutamente in perdita.

L’emozione che ci stanno regalando i nostri azzurri del nuoto, del nuoto sincronizzato e dei tuffi in questi giorni, nasconde la situazione compromessa dell’impiantistica italiana e di quella cittadina.

Tantissimi atleti, potenziali campioni e non solo, non hanno la possibilità di allenarsi in condizioni idonee a causa di impianti obsoleti nel migliore dei casi, o addirittura per la mancanza degli “spazi acqua” necessari agli allenamenti.

L’Italia da sempre è un Paese molto competitivo negli sport acquatici, ma sta sempre più diventando una nazione Roma-centrica per carenza di impianti periferici.

Moltissimi ragazzi che coltivano il sogno di tutti gli atleti, che è quello di poter un giorno partecipare alle Olimpiadi, sono costretti ad abbandonare la loro città, la loro famiglia, i loro amici e spesso i loro tecnici perché non hanno le condizioni ottimali per allenarsi a “casa loro”.

Negli anni ‘60 Italcementi era all’avanguardia a livello europeo. Sicuramente uno degli impianti internazionali migliori per imparare, praticare e talvolta per eccellere negli sport acquatici. Ma da allora di anni ne sono passati più di 60…..

La nostra città ha visto nascere e crescere campioni come Emiliano Brembilla, Marco Belotti e tanti altri nuotatori di talento e da alcuni anni anche tuffatori di livello nazionale e internazionale che per colmare le carenze dell’impianto cittadino devono spesso allenarsi a Roma al Centro di preparazione olimpica dell’Acqua Acetosa, centro di alta specializzazione per i tuffi, perché completo anche della palestra specifica per questa disciplina, che necessita di vasche piene di “trucioli” e trampolini per simulare a secco i tuffi e moltiplicare all’infinito rotazioni che devono avvicinarsi alla perfezione per risultare vincenti in gara.

Come società storica di Bergamo (esistiamo da più di 70 anni) abbiamo spesso sperato di vedere rinascere il Centro Sportivo Piscine Italcementi, anche con una piscina coperta da 50 metri, fondamentale in ogni centro di eccellenza del nuoto e la vasca profonda per sport come il nuoto sincronizzato, in continua ascesa e i tuffi, oltre naturalmente alla pallanuoto.

Purtroppo sono molti, troppi anni, che l’attesa di vedere un impianto nuovo e completo è stata poi disattesa.

Complice anche la pandemia degli ultimi due anni, i progetti di ristrutturazione avviati dall’amministrazione comunale in partnership con il privato non sono andati ancora a buon fine, anche se da parte di tutti c’è la consapevolezza che il tempo dell’attesa è agli sgoccioli, perché l’impianto ha bisogno di continue manutenzioni e potrebbe fermarsi da un momento all’altro.

Dobbiamo comunque dare atto e ringraziare l’amministrazione comunale che in un periodo tanto difficile come quello pandemico, ha dato la possibilità alle società di continuare ad allenarsi in sicurezza, assicurando in questo modo la crescita costante degli atleti.

Tutte le società però in questi anni di chiusura al pubblico e in mancanza di corsi di avviamento allo sport, stanno soffrendo e chi lavora nell’agonismo deve fare i conti con un gap di due anni – causa covid – per il “reclutamento” delle giovani e giovanissime leve, che ogni anno si avvicinano agli sport acquatici.

Il mio più grande augurio è quello di vedere realizzato finalmente il sogno di un nuovo impianto cittadino, un impianto completo e adeguato alle esigenze di allenamento e mi piacerebbe moto fosse anche adatto ad accogliere grandi eventi sportivi, che tutti sappiamo rappresentano un volano formidabile per le economie di un territorio, se ben gestiti.

Un impianto fruibile per tutti coloro che pur non agonisti amano nuotare senza limiti di orari, con spazi dedicati al pubblico e finalmente adeguati allo sport e ai ragazzi che lo praticano.

L’appello è alle istituzioni, che siano in grado di reperire i fondi necessari a realizzare questo progetto che la nostra città si merita. Trovando anche valide partnership e valide per quanto mi riguarda significa che sappiano mettere al centro con grande competenza e professionalità le necessità del pubblico e dello sport, oltre al profitto.

Anche il nostro vecchio impianto è uno degli impianti più belli, per struttura e posizione e avrebbe delle potenzialità enormi purtroppo a oggi inespresse.

Aggiungo che fortunatamente con lungimiranza è in atto una convezione tra nuova Accademia della Guardia di Finanza e l’Amministrazione Comunale per l’utilizzo degli impianti sportivi dell’Accademia, tra cui anche una nuova piscina coperta. Cosi come sarà sistemata in prospettiva la vecchia piscina dell’Accademia, che sarà gestita dal CUS, importante realtà sportiva dell’Università di Bergamo, creando spazi aggiuntivi che limiteranno la “fame” d’acqua di cui sta soffrendo la città. Una sinergia che sarà fondamentale in attesa del nuovo auspicato impianto comunale, strategicamente in una stessa grande area sportiva.

Concludo sottolineando che lo sport e in particolare gli sport acquatici rappresentano benessere e salute, sia fisica che mentale.

Se avremo presente questo e perseguiremo l’obiettivo di vedere inaugurare un nuovo impianto cittadino, potremo ammirare alle prossime competizioni internazionali sempre più giovani e giovanissimi bergamaschi sul podio dei loro sogni, regalandoci ancor di più la magia che stiamo tutti vivendo in questi giorni entusiasmanti e che mi auguro avvicineranno sempre di più all’acqua tantissimi bambini.

*Beatrice Ferrara
presidente di ASD Bergamo Nuoto e Consigliere Comitato Regionale Lombardo Federazione Italiana Nuoto

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