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La panoramica

Vitamina D, perché è importante e i consigli per l’alimentazione

Gli esperti di Habilita ci spiegano l'importanza di questa componente

Assicurano le funzioni vitali, ottimizzano l’azione antiossidante contrastando i radicali liberi e contribuiscono alla regolazione dell’attività enzimatica: le vitamine sono indispensabili per l’uomo. Lo avevano già capito gli antichi Egizi, nel 1500 A.C. e gli antichi Greci nel 500 A.C., ma bisognerà aspettare fino al 1912 per dar loro un nome: è in quell’anno, infatti, che il biochimico Sir Fredrick Hopkins riesce a isolare la Vitamina A e Vitamina D.
Paradossalmente, tuttavia, le continue ricerche degli specialisti hanno portato alla scoperta del fatto che la Vitamina D non è una vitamina: si tratta invece del precursore di un potente ormone con struttura steroidea che svolge diverse azioni complesse nel nostro organismo. Viene definita come un gruppo costituito da 5 pro-ormoni liposolubili, identificati nelle vitamine D1, D2, D3, D4 e D5.
Inoltre, la Vitamina D permette l’assorbimento del calcio a livello intestinale, fondamentale per mantenere le ossa salde soprattutto durante l’età adulta.

Questo però non significa che non sia di fondamentale importanza per la nostra vita, motivo per cui è importante assumerla da diverse fonti. La Vitamina D è infatti presente in alimenti come latticini, uova, olio di fegato di merluzzo, aringhe, pesce azzurro e salmone. Ma per consentire al nostro organismo di produrla è sufficiente una regolare esposizione alla luce solare per 10 minuti al giorno: in questo modo viene sintetizzata una forma di Vitamina D detta “superattiva”, utile nella prevenzione di malattie come l’osteoporosi, le patologie autoimmuni e alcuni tipi di tumori.

Che cosa può impedire all’organismo di produrre la Vitamina D superattiva? Oltre a un’insufficiente esposizione al sole, l’assunzione di un’elevata quantità di alimenti contenenti proteine animali potrebbero essere d’intralcio alla sua produzione.
Nel caso di carenza di Vitamina D possono derivare una serie di problemi come un’alterata funzione muscolare, un crescente rischio di fratture della testa del femore (soprattutto per le donne), patologie scheletriche come l’osteomalacia e l’osteoporosi nell’anziano e il rachitismo nel bambino. Aumentano inoltre i rischi di patologie parodontali, di infezioni virali (come la semplice sindrome influenzale) e di sviluppare carcinomi, in quanto la Vitamina D è in grado di regolare la proliferazione cellulare e inibire l’angiogenesi.

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