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La replica

“Gare clandestine tra noi giovani di Bergamo? Accuse infondate, i carabinieri ci conoscono”

Dopo la lettera in cui un cittadino chiedeva maggiori controlli, la risposta di un ragazzo di 24 anni appassionato di due ruote

Bergamo. Dopo la lettera pubblicata sul nostro giornale in cui un cittadino chiedeva maggiori controlli sulle gare di auto e moto clandestine, arriva la risposta di un ragazzo di 24 anni appassionato di due ruote:

Dopo aver letto la lettera pubblicata da voi inviatavi dal signor Luca, mi sentivo in dovere di rispondere a questa.

Mi presento, sono Matteo, un ragazzo come tanti di 24 anni residente a Bergamo, con la passione per i motori con un gran dispiacere nel cuore, il dispiacere di esser paragonato a uno stupratore (come citato nella sua lettera) solo perché seguo una grande passione condivisa da moltissime persone, grandi e piccole.

Sono uno di quei “criminali” che fa tanto casino grazie ad una marmitta modificata, sono uno di quei “criminali” che organizza raduni di appassionati che raccolgono centinaia di vetture, il tutto organizzato assieme ai vari comuni e associazioni dedicate allo scopo.

E sono qui a rispondere a tono a queste accuse assurde riverite dal signore in questione.

Gare clandestine:
Le cosiddetto gare clandestine non sono possibili per varie ragioni, tra le quali dossi, buche, strade devastate e personaggi particolari per strada. In più esistono già delle forze dell’ordine adibite al fermo di questo scopo, chiamateli e vedrete che confermeranno a riguardo.

Inquinamento ambientale:
Con tutti gli stabilimenti e le varie zone industriali che scaricano chili e chili di sostanze tossiche nell’ambiente h24, 7 giorni si 7 credete seriamente che tappando qualche marmitta si potrebbe risolvere il problema? Per risolvere il problema ci vuole ben altro e lo sappiamo da tempo

Egoismo personale e definiti pericolosi:
Vi posso assicurare che la stragrande maggioranza di noi “criminali” in strada è molto più rispettosa, educata e attenta della stragrande maggior parte delle persone “normali” questo perché noi in primis conosciamo i pericoli che comporta un comportamento incivile, noi amiamo la strada e tutto ciò che la circonda, vogliamo goderci il viaggio, e non rischiamo di rovinarlo per un occhiata al telefono, uno stop o un semaforo rosso. Anzi siamo molto più attenti, così da evitare di poter rovinare o distruggere la nostra passione a 4 ruote in qualche stupido incidente.

Concludo dicendo che pure noi siamo pedoni, autisti, lavoratori e genitori.
Siamo ragazzi con una passione e sicuramente non molleremo per delle accuse infondate.

Ah si, al Dolceforno tutte le sere ci sono volanti di carabinieri sia in divisa che in borghese, ci rispettiamo a vicenda e non abbiamo mai avuto nessun tipo di scontro, ci conoscono, sanno che siamo ragazzi apposto che si limitano a scambiare una chiacchera davanti ad un bar, e se questo vi dà fastidio, beh rosicherete a vita, perché noi non molleremo.

Da parte mia è tutto, resto disponibile per qualsiasi dubbio e/o chiarimento (sempre se fatto in maniera civile)

Firmato
Un “criminale” di nome Matteo

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