Bergamo. Sin dal giorno del suo arrivo a Bergamo, Ademola Lookman si è proposto come una sorta di alter ego di Jéremie Boga. In fondo le caratteristiche tecniche dell’ivoriano e dell’anglo-nigeriano sono molto vicine: senso del dribbling, rapidità di gambe, tendenza alla ricerca della giocata puntando l’uomo partendo più aperti che centrali, ma anche pericolosi in campo aperto. Una specie di apriscatole contro le difese ermetiche.
Il progetto estivo sembrava proprio poter andare in quella direzione: punte più fisiche e spalle più veloci, senza delle mezze misure alla Muriel. Poi la realtà dei fatti ed un mercato a rilento hanno inevitabilmente rimescolato le carte in tavola. E la decisione di proporre la coppia colombiana a Marassi ha reso ancora più alternativi, all’apparenza, i due velocisti del reparto.
Le gerarchie, in ogni caso, sembravano vedere avanti il numero 10, vuoi perché già in organico da otto mesi e meglio calato nelle dinamiche, vuoi perché Lookman non aveva messo insieme nemmeno mezzo minuto nelle amichevoli. Invece Gasp ha sorpreso: dentro l’ex Lipsia e Leicester e Boga a guardare per 90 minuti, scavalcato anche da Malinovskyi — che come noto non vive momenti di grande serenità.
È chiaro che di partite ne mancano 37 e una rondine non fa primavera, figurarsi alla metà di agosto, ma l’approccio alla partita che ha offerto l’ultimo arrivato in casa Atalanta rischia davvero di sovvertire le gerarchie (sempre ammesso che di gerarchie si possa parlare). È altresì vero le doti di contropiedista di Lookman sembrano più marcate rispetto a quelle di Boga e la possibilità di sfruttare maggiormente la profondità offerta dal nuovo numero 11 era più funzionale a quelle che erano le esigenze al Ferraris.
Il tema Boga/Lookman però sembra destinato ad essere ricorrente nella stagione dell’Atalanta, soprattutto perché è ardito pensarli in coppia, salvo per qualche spezzone nel finale. Non certamente dal primo minuto, forse nemmeno con Zapata al centro, pur considerando l’ottimo senso del pressing e del contrasto che ‘Mola’ garantisce in pressione, al contrario dell’ex Sassuolo, anche per merito di un background di Premier League, campionato notoriamente più intenso. La partita col Milan fornirà altre risposte.
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