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Le reazioni

Di Battista attacca Grillo, gli ex 5 Stelle bergamaschi glissano

Abbiamo chiesto agli ex esponenti grillini di Bergamo cosa pensano delle dichiarazioni dell'ex deputato pentastellato, che ha definito Grillo "padre padrone"

Alessandro Di Battista non correrà alle parlamentarie del Movimento 5 stelle in vista delle prossime elezioni. L’attivista, ex deputato grillino, ha spiegato la propria decisione in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook affermando: “Non mi vogliono, sono stato costretto a lasciare, Grillo fa da padre padrone”.

“Io di fatto sono stato costretto a lasciare il M5s, proprio perché soprattutto Grillo ha indirizzato il Movimento nel governo dell’assembramento”, ha attaccato, aggiungendo che “anche precedentemente io ho avuto momenti difficili, quando fondamentalmente mi hanno impedito di fare il capo politico del M5S evitando di votare, quando non hanno neppure voluto pubblicare i voti degli Stati Generali perché io avevo preso il triplo dei voti di Di Maio”. “E quindi non si doveva far sapere”.

Dopo aver appreso queste dichiarazioni, abbiamo chiesto agli ex esponenti pentastellati bergamaschi cosa ne pensassero, considerando che hanno conosciuto e vissuto in prima persona il Movimento 5 stelle.

Fabiola Bologna dichiara: “Da più di 3 anni non faccio parte del Movimento 5 stelle, non posso giudicare una realtà a cui non appartengo più”, mentre illustrando come sta continuando il proprio impegno specifica: “Sono segretario regionale Lombardia di Italia al Centro e continuerò il mio impegno politico per portare avanti i nostri valori sul territorio. E mi occuperò dei temi della Sanità e del Sociale in cui mi sono impegnata con molte soddisfazioni come l’approvazione della Legge per i malati Rari, svolgendo il ruolo di segretario della Commissione Sanità della Camera in questa legislatura”.

Dal canto suo, Guia Termini, spiega: “Riguardo le dichiarazioni di Di Battista onestamente non so a cosa si riferisca, quindi non commento se non dicendo che io non ho percepito quel ruolo da Grillo, anche perché è stato praticamente assente”.

“Il mio impegno politico finisce con questo mandato – aggiunge Termini -, non mi sento vicina ad alcun partito. Forse per valori etici a quello di Marco Cappato, ma al massimo lo seguirò da ‘lontano’”.

Devis Dori, che ora è esponente di Europa Verde, annota: “Commentare le dichiarazioni di Di Battista significa guardare ciò che avviene in casa d’altri perché non faccio più parte del Movimento 5 Stelle. Ad ogni modo, ancora una volta, ritengo di non essere d’accordo con lui. Quando sostiene che Beppe Grillo si comporta da padre padrone, bisogna capire cosa intende esattamente: se lo definisce in questo modo perché detta la linea del Movimento, è normale e giusto che a chi guida un partito spetti il compito di tracciare la strada, se invece il riferimento è al rapporto tra il Movimento e Grillo penso che il problema sia l’opposto. Da anni Beppe Grillo non sta seguendo il Movimento oppure se ne sta occupando saltuariamente. Ricordo, per esempio, che la prima volta che l’abbiamo visto in questa legislatura è stata tre anni e mezzo dopo l’inizio del mandato: c’è stato un incontro, anzi un monologo, al termine del quale non ha voluto che facessimo domande e se n’è andato”.

“Seguendo il Movimento sporadicamente – prosegue Dori – Grillo perde dei passaggi rispetto al suo operato, salvo poi prendere alcune prese di posizione che possono risultare spiazzanti. A un certo punto arriva e, senza accorgersi che nel frattempo molte cose sono cambiate, sentenzia cercando di convincere gli altri della bontà delle sue idee. Lo fa senza dare molte spiegazioni, lasciando intendere che bisogna fidarsi di lui solamente perché è lui. È successo anche quando ha deciso che fosse giusto sostenere il governo Draghi e ha imposto Cingolani (ministro della transizione ecologica nel governo Draghi): il suo nome è stato calato dall’alto, ha preso questa decisione senza dare grandi spiegazioni. Bisognava fidarsi perché la proposta era sua: Cingolani e pure Draghi erano diventati grillini. Ma c’è un altro aneddoto che rende molto bene il concetto: sono stato capogruppo in commissione giustizia e abbiamo provato lo stesso imbarazzo di cui parlavo poco fa quando ha pubblicato il video in difesa di suo figlio. In pochi secondi ha gettato alle ortiche il lavoro svolto a tutela delle vittime di questi reati e delle donne, tutto il lavoro fatto anche dal ministro Bonafede sul codice rosso”.

Guardando al suo attuale impegno politico con Europa Verde, invece, Devis Dori evidenzia: “Ci siamo posizionati già prima della caduta del governo Draghi, lavorando per un’alleanza con Sinistra Italiana. Abbiamo creato una lista, che nasce dalla sinergia tra i Verdi e la sinistra: correremo insieme per il plurinominale, con un nostro programma che ha al centro la giustizia ambientale – con una particolare attenzione alla crisi climatica ed energetica – e allo stesso tempo la giustizia sociale. Ci focalizziamo sul lavoro, ma anche sui diritti civili. Dopo attente valutazioni, abbiamo siglato l’intesa con il Partito Democratico decidendo di prendere parte alla coalizione di centrosinistra: considerando il sistema elettorale odierno, l’obiettivo è quello di condividere i nomi per coloro che saranno candidati nei collegi uninominali. Avremo il nostro programma, ma la coalizione è riuscita a giungere a una sintesi incentrata su una decina di punti che uniscono le differenti sensibilità delle componenti che ne fanno parte”.

Infine, Dori conclude: “Oggi Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, rispettivamente co-portavoce di Europa Verde e segretario di Sinistra Italiana, hanno annunciato i primi due nomi provenienti dalla società civile, che rappresenteranno l’alleanza tra i Verdi e la sinistra. Si tratta di Ilaria Cucchi, sorella maggiore di Stefano, morto nel 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare , e Aboubakar Soumahoro, l’attivista sindacale degli ultimi”.

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