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La testimonianza

“La mia famiglia, colpita dal fulmine in mezzo alla folla, mentre stava lasciando la spiaggia”

Antonio Bilotta è il fratello di Martina, coinvolta nella terribile esperienza che lunedì pomeriggio ha stravolto una famiglia bergamasca a Soverato, in Calabria: "Ringrazio infinitamente la persona che ha soccorso il figlio piccolo e il marito con il massaggio cardiaco. È stato il nostro angelo"

Il fulmine li avrebbe colpiti mentre si stavano allontanando dalla spiaggia, complice l’imminente temporale. “Erano lì, sereni che si godevano il mare, ma quando le nuvole sono arrivate sopra le loro teste non hanno esitato molto. ‘Torniamo a casa, che sennò ci becchiamo tanta di quell’acqua’, ha detto Francesco. Un attimo dopo si sono alzati per andarsene e il fulmine si è scaricato a terra. Ha colpito proprio loro in mezzo alla folla di bagnanti”.

Antonio Bilotta è il fratello di Martina, coinvolta nella terribile esperienza che lunedì pomeriggio ha stravolto una famiglia bergamasca di Stezzano: lei, di origini calabresi, 33 anni come il marito Francesco Genovese, il figlioletto di appena 4 anni e la nonna sono stati colpiti da un fulmine a Soverato, in provincia di Catanzaro, dove era da poco scoppiato un violento temporale.

Antonio ha preso il primo volo disponibile e da Bergamo ha raggiunto Catanzaro, dove la sua famiglia ha origine ed è solita trascorrere le vacanze. “A Soverato, Martina ci va ogni anno”. Ed è sempre lì che si trova ricoverato il cognato, Francesco, il più grave dei quattro. “Il fulmine ha colpito prima lui, poi di rimbalzo gli altri componenti della famiglia – racconta Antonio -. Un ragazzo di Milano, Giuseppe Carello, li ha soccorsi nonostante la pioggia e il pericolo. Ha praticato il massaggio cardiaco prima al bambino, poi a Francesco. Voglio ringraziarlo dal profondo del cuore, è stato il nostro angelo”.

Sulle condizioni del cognato preferisce non sbilanciarsi. Come riportato dall’Ansa in mattinata, è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro in coma farmacologico, la prognosi è riservata. “Non so come andrà a finire, spero davvero si riprenda – conclude Antonio -. Ho già versato tutte le lacrime che avevo in corpo”.

A parte le lesioni cutanee, effetto diretto del fulmine, si temono conseguenze ai polmoni. I medici – riportano alcuni media locali – tengono sotto stretto controllo la situazione e traspare comunque un cauto ottimismo. La moglie, il figlio e la suocera, invece, sarebbero tutti fuori pericolo.

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