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In spiaggia a soverato

Colpito dal fulmine, papà ancora in coma farmacologico: i precedenti in Bergamasca

Le condizioni dell'uomo, 32 anni di Stezzano, sono stazionarie come riportano i media locali. In provincia di Bergamo non mancano storie simili, altrettanto drammatiche

Sono stazionarie le condizioni di F.G., il 32enne di Stezzano colpito lunedì sera da un fulmine a Soverato. L’uomo, che si trovava nella cittadina balneare del catanzarese in vacanza, è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro in coma farmacologico. La prognosi è riservata.

Il 32enne era sull’arenile con la famiglia quando un temporale si è abbattuto sulla spiaggia affollata di bagnanti e un fulmine lo ha colpito. Soccorso, è stato stabilizzato dal personale del 118, intervenuto sul posto con i carabinieri della Compagnia di Soverato che hanno avviato accertamenti sull’accaduto. La moglie, il figlio piccolo e la suocera, che non sarebbero stati colpiti direttamente, stanno meglio a parte lo shock per quanto avvenuto sotto i loro occhi. Così riportano i giornali locali.

Ogni anno, sono circa mille nel mondo le vittime per folgorazione, mentre ammontano a svariate migliaia le persone che riportano lesioni gravi dopo essere stati colpiti o sfiorati da una saetta. In Italia sono 15 all’anno, in media, i decessi per fulmini; situazioni che si verificano soprattutto in montagna, dove gli interventi del Soccorso Alpino in seguito a folgorazione rappresentano comunque lo 0,1% del totale.

In Bergamasca, l’episodio più grave dell’ultimo decennio risale al 17 settembre 2011, quando un operaio dell’Atm, Cristiano Toscano, fu colpito da un fulmine mentre stava fumando una sigaretta in un parco pubblico di Morengo. Erano più o meno le 21 e stava guardando una partita nel gazebo di un bar, in compagnia di un amico. Fuori c’era il temporale, ma non pioveva così forte da impedirgli di fare due passi per fumarsi una sigaretta. Pochi istanti dopo, un boato fece sobbalzare i clienti del bar: un fulmine si era scaricato a terra, trapassando il corpo del 40enne, rimasto folgorato a terra senza vita.

Il precedente più recente dovrebbe essere quello del 30 agosto 2020, quando un 47enne che passeggiava nei boschi della Valle dell’Inferno, sopra Ornica, incrociò la traiettoria di un fulmine durante un temporale che si era scatenato nel primo pomeriggio. Stessa sorte toccata il 4 agosto 2018 ad una escursionista bresciana di 31 anni, questa volta in Valle Seriana, a Valgoglio. Il temporale la sorprese verso le 17 e un fulmine le attraversò il giubbotto facendo due buchi sotto la manica e bruciandole la pelle.

Due episodi nel giro di pochi giorni si verificarono invece nel luglio 2016: il primo il giorno 23, quando un 16 enne fu colpito alle gambe nella zona di Sant’Antonio Abbandonato, una frazione di Zogno tra San Pellegrino e la Val Brembilla. In compagnia di amici, stava per raggiungere una baita in montagna. Rimasto cosciente durante i soccorsi, l’unica conseguenza sul momento fu la parestesia, ovvero il formicolio agli arti inferiori. Solo tre giorni dopo, un uomo fu colpito lungo il sentiero che dal rifugio Curò porta al Barbellino, a Valbondione, storicamente tra i territori più soggetti ai fulmini della Bergamasca.

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