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Domenica sera

Mangiano a Monza, malori in Città Alta: 17 scout di Anversa intossicati finiscono in ospedale video

La maggior parte hanno tra i 12 e i 14 anni. A questi si aggiungono tre giovani capi scout di 18 e 20 anni

Bergamo. Sono le 19.45 di domenica 7 agosto quando arriva una prima telefonata al 112. In via Bartolomeo Colleoni, la Corsarola che attraversa Città Alta, ci sono dei ragazzini che accusano malori. Alcuni sono stesi vicino al Teatro Sociale, altri alle prese con il vomito. La prima a prestare soccorso è la titolare de ‘Il Fornaio’, Simona Pesenti. Alcuni di loro sono seduti al primo piano del suo locale e sono pallidi. Accusano capogiri, uno sviene in bagno.

In Città Alta arrivano le prime tre ambulanze. Nel corso della serata saranno otto e un’automedica che trasporteranno un po’ per volta i 17 ragazzini nei diversi ospedali della città. Sono tutti scout di Anversa (Belgio). La maggior parte, 14 di loro, hanno tra i 12 e i 14 anni. A questi si aggiungono tre giovani capi scout di 18 e 20 anni.

Intanto si inizia a capire a che cosa sia dovuto quel malore diffuso. Pare un pasto a base di pesce consumato nella giornata di sabato a Monza. La domenica i ragazzi sono stati impegnati in una caccia al tesoro in Città Alta e una volta riuniti in via Colleoni quelli che hanno mangiato pesce stanno male. Mentre i medici li soccorrono, si ricostruisce il tutto e la diagnosi è chiara: intossicazione alimentare. Sul posto, in una Città Alta gremita da turisti, arrivano anche agenti della polizia locale e i carabinieri, oltre ad una squadra dei vigili del fuoco per regolare le operazioni di soccorso.

I ragazzi sono stati ricoverati all’ospedale Papa Giovanni XXIII, al Bolognini di Seriate e al Policlinico di Ponte San Pietro. Le testimonianze degli scout di Anversa sono state raccolte da due tecnici di Ats, Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria.

“Ci siamo spaventati molto e siamo veramente dispiaciuti per questi ragazzi, ma siamo certi di non avere nulla a che vedere con quanto successo” dichiara una delle dipendenti dell’attività di Città Alta.

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