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Tensioni pd

Gori difende Renzi e richiama il Pd: “Non si diffama un (ex) segretario”

Un tweet notturno del sindaco di Bergamo raccoglie consensi, ma anche molte critiche

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e dem spesso critico, in un tweet "bacchetta" il suo partito, il Pd, nel giorno in cui alcuni esponenti, e una nota ufficiale del Nazareno, si tolgono un sassolino che si chiama Matteo Renzi dalla scarpa.

Aveva infatti scritto la portavoce di Letta: “Prima di scappare sulla sua personale scialuppa, ha tentato di affondare il partito lasciando macerie, lacerazioni e un 18 per cento da Guinness dei primati negativi”.

Replica Gori: “Sostenere che Renzi, da segretario, abbia tentato di affondare il Pd, offende non lui, ma la verità e la nostra storia. Una comunità politica seria, che democraticamente ha scelto (2 volte) il suo capo, ne condivide anche le sconfitte. Poi lo cambia, ma non lo diffama”.

Un cinguettio notturno che in un paio d’ore ha raccolto più di 2500 like ma anche molti dissensi, conditi con un po’ di ironia.

Luca Marchesi per esempio gli risponde: “Ma infatti guarda, ‘stai sereno’ me lo sono inventato io, aver portato il pd a destra con le leggi a colpi di slide l’ho sognato solo io. Non lo voleva affondare no, no. Lo voleva proprio seppellire”.

E Pietro Gilberti rincara: “Renzi ha affossato due governi, cacciato un sindaco, lasciato il partito del quale è stato segretario per fondarne uno suo, senza dimettersi da parlamentare, bloccato il Ddl Zan, è in varie giunte comunali con Salvini e Meloni. Che poteva fare di peggio? Incendiare il Nazareno?”

Francesco Balducci sottolinea: “Con ‘diffama’ si riferisce a quando il mio segretario di allora disse che avrebbe disboscato il partito (immagino da quelli come me) con il lanciafiamme? Oh ma quelle erano dolci parole, come ho fatto a non capire...”

Più d’uno poi ricorda la vicenda legata a Ignazio Marino: “Prima o dopo il siluramento di Marino?”, chiedono.

E mentre simpatizzanti di Italia Viva invitano il sindaco di Bergamo a lasciare il Partito Democratico per allearsi con Renzi (“Cosa stai ancora a fare lì dentro? Tu e tutti i Riformisti che hanno lavorato in quella segreteria che ha reso l'Italia migliore”), la stessa richiesta, con toni più sarcastici gli giunge da piddini offesi dalle sue parole (“Caro sindaco può sempre dimettersi ed iscriversi a Italia Viva! Ci vuole poco #LettaFaiPulizia”).

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